Intervista - Conosciamo Moira - Gli Stellari


Buonasera specchietti, noi di Libri Riflessi, per l'evento dedicato alla serie Gli Stellari di Moira Liberati, abbiamo avuto il piacere di intervistarla! 
Siete pronti? 


1) Buongiorno Moira, Chi sei tu come persona? 
Ciao a tutti, innanzitutto mi presento, sono Moira Liberati una persona piena di interessi ed hobby. Mi piace fare esperienze in campo artistico (per anni ho seguito corsi di recitazione e canto) e conoscere posti nuovi (le mie mete preferite sono le città d’arte dove posso visitare chiese musei o borghi particolarmente suggestivi). Mi piace moltissimo leggere romanzi fantasy e di fantascienza, specialmente di autori emergenti italiani, e per anni sono stata una grande videogiocatrice, hobby abbandonato per carenza di tempo, purtroppo. Sono una grande amante di giochi di società che condivido con le mie amiche, in serate a tema, quando si può. Sono anche una delle più fornite collezioniste di Italia in merito alle riviste per ragazzi dagli anni Ottanta agli anni Duemila, e alla gadgettistica di Poochie, amato personaggio della mia infanzia. Ho persino un sito mio in cui ho scansionato centinaia di riviste per ragazzi d’epoca in modo integrale www.poochieandotherfriends.it . Ovviamente amo la scrittura e anche per stellari ho un mio sito www.stellarifantasy.it . Sono felicemente sposata e ho uno splendido bambino di nome Dario.
2) E come autrice? 
Come autrice sono una persona a cui piace osare e il mio romanzo “Stellari” ne è la dimostrazione. A quanto ne sappia mai prima di me qualcuno ha ambientato le proprie storie sulla superficie delle stelle. Quello da me scelto, se ci pensate, è tema difficile, più di quanto sembra perché l’ambientazione inedita ha richiesto necessariamente di creare un universo con leggi proprie fin dalle fondamenta. Pensate che i miei “stellari” non dormono tranne in casi di malattia e non mangiano, perché sulla superficie infuocata delle stelle non c’è nulla che assomigli al cibo. Sembrano elementi ininfluenti ma…avete mai letto di un romanzo che non descriva queste due attività? Riempiono le scene e le arricchiscono in qualche modo. Nel mio caso ho dovuto trovare altri modi per contornare le mie scene, che non fossero i momenti del pasto o quelli di riposo. Ne è venuto fuori qualcosa di assolutamente originale secondo me.
3) Quando hai deciso di voler scrivere? 
Secondo me la scrittura è una necessità, si scrive quando ci si vuole esprimere o si vuole comunicare qualcosa. Chi ha questo desiderio inizia molto presto nella sua vita e non smette mai davvero. Pensate che il mio primo tentativo di scrittura risale alle scuole elementari quando ho disegnato e scritto dalla prima all’ultima pagina una rivista per ragazzi da me inventata “Il nuovo corriere” che era una imitazione rivisitata in chiave personale del mitico “Corriere dei Piccoli” che leggevo all’epoca. Poi con l’adolescenza mi sono cimentata nella stesura di una ventina di poesie di tipo ermetico o dalle tematiche introspettive, per passare poi al mio primo e unico racconto lungo di tipo horror-fantasy “Mirabila Splendora e il mistero di Gian Riccardo”. Già dall’età delle medie ho iniziato la stesura del mio romanzo giovanile “La storia di Luna”, ambientato però nella nostra galassia fra la luna e il sole, e che è il vero e proprio antesignano del successivo “Stellari”, da me pubblicato nell’aprile 2021 con Youcanprint.
4) Preferisci scrivere in silenzio o con la musica? 
Inizialmente e per molti anni ho scritto per istinto, lo facevo quando il sacro fuoco della creatività mi pervadeva. In quei casi prendevo il mio PC e buttavo giù le mie idee accompagnata da colonne sonore di tutto rispetto e potenti come i brani dei Linkin Park, dei Korn o anche degli Epica, che ben si accordavano con le mie scene piene di azione o passione. Questa abitudine è stata abbandonata dopo l’editing del mio romanzo, quando oltre alla correzione di alcuni passaggi nella trama ho imparato, grazie al mio editor, che la scrittura è un vero e proprio lavoro e come tale necessita di livelli di concentrazione tali da escludere ogni altro diversivo, sia pure di tipo musicale.
5) Hai una routine di scrittura? Quale? 
La scrittura è un’arte che si apprende e si perfeziona con l’esercizio e l’esperienza ed è soprattutto molto faticosa, se fatta con metodo. All’inizio non avevo nessuna routine particolare, scrivevo per istinto come già detto, dopo l’edizione del mio primo romanzo le cose sono cambiate. Ho capito che per scrivere ci vuole una solida fase di progettazione, quindi la stesura di schemi dettagliati che descrivano come si evolve la trama e l’intreccio di un intero romanzo. Segue o procede in parallelo la fase di documentazione che è un processo piuttosto lungo e nel mio caso comprende lo studio di elementi di tipo scientifico o astronomico, soprattutto, talvolta difficili da fare propri. Quindi si passa al background dei personaggi principali della storia, attraverso la costruzione di dettagliate schede personaggi in cui confluiscano alcuni elementi del loro passato i loro pregi, difetti o manie particolari (e che sono essenziali per far muovere il personaggio nelle varie scene). Ovviamente si idea in contemporanea anche il background sociale, politico, religioso, nonché gli usi e costumi del popolo che si vuole descrivere. Solo dopo tutta questa certosina fase preparatoria si passa alla stesura dei vari capitoli, ognuno dei quali viene preceduto dalla composizione di una scaletta interna da seguire, circa l’ordine di presentazione delle varie scene. Poi si scrive e…si corregge di continuo fino alla forma desiderata.
6) Come ti è venuta l'idea per questo romanzo?
In realtà molteplici sono stati gli spunti che hanno condotto alla sua stesura di “Stellari”. Il primo è il mio innato amore per il cielo stellato e i misteri dell’universo. Fin da bambina di notte guardavo la luna e le stelle chiedendomi quali altre forme di vita ci fossero lassù, lontanissime da noi. Ha molto influito anche lo studio della geografia astronomica alle medie e alle superiori, disciplina che mi ha incantato fin dall’inizio, mi sono domandata “La vita è possibile solo in presenza di acqua…ma è proprio vero? O siamo noi terrestri che non conosciamo forme di vita diverse basate su altri elementi?” Questa è stata la domanda cardine che ha fatto nascere i miei stellari, che vivono per l’appunto non tramite l’acqua, ma grazie all’idrogeno e all’elio allo stato gassoso. Il tipo di romanzo che ho scritto, pensato per un pubblico adulto, è nato poi dall’assenza di un fantasy di questo tipo. Tutti i romanzi fantasy o di fantascienza che abbia mai letto erano pensati per essere letti da tutte le età o al limite erano rivolti ad un pubblico di adolescenti, ma non esisteva nulla nella mia libreria, specificatamente ideato per lettori maggiorenni…quindi ci ho pensato io.
7) Qual è la cosa più difficile per uno scrittore secondo te? 
La cosa più difficile in assoluto è avere l’idea di partenza giusta, trovare qualcosa che veramente ti appassioni e che non ti stancheresti mai di scrivere. Poi ci sono le difficoltà “secondarie”, inventare personaggi e trame affascinanti e soprattutto non stancarti mai di perseguire il tuo obiettivo. Scrivere un romanzo è una vera impresa, un po’ come scalare la vetta di una montagna e occorrono perseveranza, metodo e molta testardaggine per non abbandonare l’arrampicata a metà strada. Se si è convinti di ciò che si fa, comunque, alla fine si riesce nel proprio scopo, come è capitato a me. Pensate che “Stellari” l’ho pubblicato dopo i miei quarant’anni ma ha danzato nella mia testa e nelle mie innumerevoli stesure per almeno venti. Ovviamente ora che la strada è avviata non mi occorrerà di certo un altro ventennio per scriverne il seguito, che avverrà, credo fra stesura editing e pubblicazione, da qui a un annetto circa.
8) Usando solo tre parole, puoi convincere i nostri lettori a leggere il tuo romanzo?
Uso tre aggettivi che lo definiscono: incuriosente, passionale, innovativo.
9) A cosa stai lavorando adesso?
Al seguito di “Stellari” che è pensato per essere una saga. Il titolo provvisorio (ma che mi convince molto) del secondo romanzo è “Stellari - Gli eredi di Esperror”. 
10)  C'è stato un momento in cui fare la scrittrice non era quello che volevi?
Ad essere sincera no, ma c’è stato un lungo periodo in cui ho considerato la scrittura come un hobby particolarmente appassionante e nulla di più. Ora scrivere è diventata una sorta di secondo lavoro per me e prendo questa attività molto sul serio.
11) Puoi dare un consiglio a tutti gli aspiranti scrittori?
Non lasciatevi scoraggiare dalle difficoltà che incontrerete lungo il vostro cammino perché ce ne saranno: momenti di calo di creatività, altri di vena creativa e superlavoro, stanchezza e notti insonni passate a rileggere per ore interi capitoli con l’obiettivo di renderli quanto più rifiniti possibili. Tutte situazione da me incontrate in fase di scrittura. Senza considerare l’incertezza derivante dalla fase successiva della pubblicazione (o come nel mio caso di auto-pubblicazione) che vi catapulterà in ogni caso, in un mondo fatto di tanta concorrenza a cui forse non si è mai preparati per davvero. A prescindere dai momenti ostici però se scrivere è la vostra passione coltivatela ad ogni costo. Vedere il proprio romanzo editato e pubblicato è una soddisfazione davvero unica che vi ripagherà di ogni vostro sacrificio.
12) Lascia un saluto ai nostri lettori.
Grazie per aver letto la mia intervista. Spero di avervi incuriosito circa il mio romanzo che potrete trovare nei maggiori store online come Ibs, Youcanprint, Amazon, Feltrinelli o che potrete acquistare direttamente da me, scontato e con dedica personalizzata contattandomi alla mia email personale moira.liberati2015@gmail.com o tramite whatsapp al 333 2209724. Un saluto a tutti voi!

Ringraziamo Moira per essere stata con noi! E vi invitiamo a seguirci nei prossimi giorni per leggere la nostra recensione e vi consigliamo caldamente di passare a leggere le altre fantastiche tappe.
Alla prossima,

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