Review Party: La sesta opera

Trama
1863, New Orleans. Lavinia ha quindici anni e vive a villa Menard con zia Sabine fin da quando è rimasta orfana.Ma la famiglia Menard non è come le altre, fa parte delle cinque Famiglie eredi della Sibilla che anticamente ha scisso il suo Potere creando così le cinque Opere. Lavinia viene cresciuta come una Scevra, una semplice umana senza alcun dono, nel disprezzo della zia che non fa altro che definirla Mezzosangue.Nessuno conosce però il segreto della ragazza: nonostante non sia mai stata preparata per fare il suo ingresso nel Conclave delle Sibille, riesce comunque ad accedere al Limbo, la realtà che i Testimoni delle Opere del Futuro e del Passato proteggono. A Lavinia basta canticchiare mentalmente una Filastrocca per ritrovarsi in quel luogo incantato e poter scorgere attraverso i due Veli del Tempo.Il giorno dell’iniziazione di Claudia e Marcus, inaspettatamente però accade qualcosa di terribile e un’entità oscura annuncia che i cancelli del Limbo sono definitivamente chiusi. Solo Lavinia riesce ancora a creare un varco tra i due mondi e con l’aiuto di Marcus e Alistair, il primogenito di zia Sabine disconosciuto perché figlio di un amore proibito, scoprirà la terrificante verità su chi si cela davvero dietro le oscure ombre che hanno invaso il Limbo con lo scopo di soggiogare anche il mondo reale.
Ultimamente le mie letture vanno molto a sentimento. Forse perché non ho molto tempo per leggere, forse perché sono diventata esigente... Voglio che ogni libro che leggo sia sensazionale. 
Quando Vale mi ha proposto "La sesta opera" ho avuto come una strana sensazione, è stato come se questo libro stesse aspettando proprio me e così mi sono buttata nell'evento. 
Ringrazio lei e la casa editrice per questa occasione. Passate dagli altri blog per leggere i loro pareri perché sono state tutte bravissime. Trovate la lista nel banner qui sotto. 


"La sesta opera" è un libro difficile da descrivere, così ricco di misteri che anche solo nominare il nome di alcuni personaggi può essere uno spoiler bello grosso, ma io sono allenata e starò attentissima. 

Lo stile dell'autore è magico, così tanto che subito ha catturato la mia attenzione. La vicenda è ambientata in una New Orleans magica in cui alcune famiglie agiscono nell'ombra tra il nostro mondo e il limbo. 
Luca Centi ha creato un fantasy originale pur utilizzando alcuni elementi che conosciamo, rendendo tutto plausibile. Ha scelto di utilizzare la narrazione in terza persona, diversi punti di vista e un diario che funge sia come una sorta di apertura dei capitoli che come una storia a sé stante che piano piano si ricollega con quella principale. Alcuni personaggi hanno più spazio di altri, tra tutti Lavinia che sicuramente è la protagonista della vicenda; Alistar con il suo fascino da attore tormentato;  Claudia così enigmatica e fragile; Marcus (trovate il mio sclero su di lui poco sotto), Antoine dolce e così normale. 
Il romanzo di Luca ha le atmosfere paranormal della trilogia delle gemme e il profumo di "La principessa e il ranocchio", pur restando comunque qualcosa di nuovo e da scoprire, qualcosa che ha le sue regole come nei giochi. Proprio come nei giochi noi lettori possiamo scegliere di seguirle, oppure di andare oltre. 


Perché leggerlo:
1) La protagonista
Lavinia è l'eroina della nostra storia, una ragazza sempre in bilico che ha presto imparato che il mondo non è solo bianco o nero, ma che esistono diverse scale di grigi tra un colore e l'altro. Lavinia è curiosa, ingenua, a tratti adorabile. Una delle poche protagoniste del mondo della letteratura che ho amato in ogni aspetto. 
2) Marcus 
Lo so, poteva rientrare nella lista personaggi, ma secondo me lui merita una categoria separata. Elegante, intelligente, simpatico nei momenti giusti... Dove li vendono uomini così? Ditemelo che vado a comprarlo. 
3) New Orleans
Sì, avete capito bene. Ultimamente New Orleans affolla le mie letture, così tanto che il mio cuore è già innamorato di questo posto che non ho mai visitato.  Con i suoi misteri, le tradizioni, i colori e il bellissimo bayou.Grazie alle parole di Luca sono entrata in questo mondo ancora una volta, così ricco di tradizioni, di liberi che non sono così liberi e schiavi che sono LIBERTÀ.

Perché non leggerlo: 
1) Più che un motivo per "non leggerlo" questo punto è solo un appunto mio. Magari sono stata io poco attenta in alcuni passaggi, ma il salto tra pov a volte mi ha confusa di brutto. 

Conclusione? 
Ho amato davvero tanto "La sesta opera", il finale mi ha sorpresa e spero tanto ci sia di più.
 Non metto cinque stelle solo per la confusione nei salti di pov, ma davvero merita. 
Alla prossima lettura, 

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