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Recensione “Partita doppia” Bianca Ferrari (Double Trouble Series #1)


Cari Specchietti,

eccomi di nuovo qui per parlarvi di due libri, ma soprattutto di un’autrice che mi sta tenendo in ostaggio in questi ultimi giorni. Di chi parlo? Di Bianca Ferrari!

Sapete, non so se capita anche a voi, ci sono libri belli che rimangono sottopelle, che necessitano di qualche per essere metabolizzati e che però non mi spronano a scoprire altro dello stesso autore, come se avessi paura di rimanere delusa da un suo romanzo successivo, o semplicemente poi passo oltre e magari torno a quell’autore in un altro momento. Poi ci sono casi in cui finito un libro, mi piace talmente tanto da voler leggere anche la lista della spesa della stessa autrice. Bianca è un esempio di questi ultimi. Ho iniziato qualche settimana fa Senza smettere mai su consiglio di un’amica e finito quello, non ho potuto fare altro che iniziare a leggere la dilogia Partita doppia – Doppia sfida edita da Les Flaneurs.

Senza nemmeno leggere la trama. Così, sulla fiducia.

E oggi, in attesa dell’uscita di Burning sand – che ovviamente mi sono accaparrata per il Review Party -, ho pensato di parlarvene.

Al fine di evitare piacevoli spoiler, le recensioni saranno divise in due post, perciò, per chi non avesse letto il secondo volume, si fermi alla recensione di Partita doppia.

Buona lettura!




 Cinnamon Miller ha portato con sé a Chicago un'educazione severa, una solida morale e il desiderio di trovare lavoro per contribuire all’economia della famiglia che ha lasciato a Wildrose.

Ma la grande città può fare paura se hai solo vent’anni e nessuna esperienza del mondo. Se per tutta la vita hai solo sognato l’amore, leggendolo sui libri, e non sai quanto possa fare male.

I fratelli Cavendish, invece, Chicago vorrebbero possederla. Dall’alto del loro attico, si affacciano sulle luci della città che stanno pian piano conquistando.

Caleb vive la vita un giorno alla volta, una donna ogni notte, nessun legame. L’unica persona per la quale darebbe la vita è suo fratello Abel, che sogna di viaggiare zaino in spalla e chitarra in mano. Ma che rimane. Perché è l’unico capace di mantenere l’equilibrio di Caleb e di impedirgli di ripiombare nel baratro.

Un colloquio di lavoro, una scommessa, la caccia di una preda facile.

Un triangolo iniziato per gioco, senza pensare che alla fine ci sarà un solo vincitore. Ma chi arriva ultimo, stavolta, potrebbe perdere qualcosa in più che del puro e semplice sesso.

Due fratelli e una sola… Partita Doppia.





Dio, com’era bello. Il suo sguardo era scuro, come se lo spazio dell’iride color ghiaccio fosse stato tutto invaso dalla pupilla dilatata. Il nero era la sua anima che si rivelava, scacciando la fredda superiorità del suo atteggiamento glaciale? O era il pozzo senza fondo nel quale si sarebbe perduta una volta per tutte?



Abel e Caleb sono i due scapoli più ambiti di tutta Chicago. Hanno tutto: soldi, successo, donne, ammirazione e un legame indissolubile che li unisce, li rende complici e inseparabili.

Abel e Caleb sono due facce della stessa medaglia. Si compensano, sono diametralmente opposti nel carattere e nell’aspetto. Se uno è taciturno, schivo, freddo, circondato da un alone di serietà, di mistero, l’altro è il ritratto della gentilezza, del savoir faire.

La loro personalissima Reggia di Versailles, fatta di sesso, soldi, divertimento e spensieratezza, viene incrinata da una stupida scommessa: la caccia alla preda facile.

La dolce e inconsapevole Cinnamon inciampa nei due fratelli nel mezzo di un lungo pomeriggio passato a consegnare curricula ad agenzie interinali. Il suo atteggiamento goffo e il suo look trasandato saltano subito agli occhi dei due fratelli che, attratti dalla sua bellezza genuina e pura, decidono di assumerla presso la loro azienda sulla scia del divertimento, della noia, della competizione, non tenendo conto, però, del piglio fiero e determinato della protagonista dall’aria sognante, ma dalla battuta sempre pronta…

Sotto le luci di una città in continuo fermento, inizia così lo strano rapporto tra i fratelli Cavendish e Cinnamon Miller, l’ingenua ragazza di campagna.



Bianca intesse la sua trama parola per parola, un passo alla volta, scoprendo le carte dei personaggi con arguta furbizia. Sono entrata in punta di piedi in questa storia, avendo la presunzione di sapere dove volesse arrivare l’autrice. Man mano che la lettura avanzava, le mie congetture venivano sgretolate e la mia curiosità stuzzicata; il famoso “leggo un capitolo e poi basta” si è trasformato in “devo leggere, devo sapere, devo finire”. Quella che può sembrare una banale storia con il classico triangolo amoroso e la povera fanciulla indifesa si rivela un intreccio di vite, personaggi, sentimenti e colpi di scena.

Bianca si muove, a mio parere, su un confine labilissimo con grande abilità e intelligenza. Dà una grande profondità ai suoi personaggi che, muovendosi sulla scena, intessono le loro strade dando vita a rapporti profondi che vanno ben oltre il gioco.

Ho amato alla follia Cinnamon, una ragazza pura, vera, cresciuta con i suoi valori e fermamente convinta dei sani principi che le ha trasmesso la sua famiglia. Non scende a compromessi, non si fa mettere in piedi in testa da nessuno anche se ha le sue incertezze, i suoi difetti e le sue debolezze (e parliamone con due tipi come quelli intorno io non so se sarei stata così in grado di ragionare!)

Abel è gentile, premuroso, con un sorriso limpido stampato sempre sul viso. Il tipo che ti viene a prendere, ti apre la portiera della macchina e ti cede la sua giacca se hai freddo. I suoi ricci, i suoi lineamenti così delicati entrano in totale contrasto con Caleb dai tratti più spigolosi, sempre serio, con lo sguardo che nasconde una completa inquietudine.

Attraverso la conoscenza di Cinnamon, entrambi i fratelli verranno messi davanti alle loro paure più nascoste, alle loro insicurezze, un gioco, dunque, che pagina dopo pagina tira in ballo sentimenti, momenti di crescita e porta i due fratelli a rimettersi totalmente in discussione.

Un’unica scelta possibile per una vittoria che avrà una connotazione ben più ingombrante della posta iniziale.

Io ho già fatto la mia scelta e voi?



Ti sento nelle vene, batti dentro di me e mi farò perdonare. Lo giuro.



Lo stile di Bianca mi ha travolto, non conosco altri termini per farvelo capire. Ha la meravigliosa capacità di farti entrare nella testa del personaggio e farti comprendere ogni suo singolo pensiero. La terza persona è gestita benissimo e ogni aspetto del romanzo è curato in ogni minimo dettaglio. Le montagne russe di emozioni e sensazioni vi travolgeranno catapultandovi in un mondo nel quale è necessario scavalcare le apparenze.



Se quello non era amore, allora non era amore ciò che aveva sempre cercato. Se quello non era amore, allora non conosceva un nome adeguato al sentimento che aveva sempre sognato di provare. Il suo vocabolario emotivo non aveva molte parole all’attivo. Se quello non era amore, non importava. Era esattamente ciò che desiderava sentire da quel giorno fino a quello in cui sarebbe morta. Prese la sua mano, la portò al cuore e schiuse le labbra.



Cinque specchi meritatissimi per questo primo capitolo della dilogia.

Io vi auguro una buona lettura e vi do appuntamento al secondo volume,

La vostra Mil Palabras


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