Recensione "L'ultima notte" di Catherine O'Connell
L'ultima notte è il romanzo d'esordio dell'americana Catherine O'Connell. Di genere thriller, nell'edizione italiana (DeA Planeta) conta un totale di 416 pagine.
Chicago, fine anni '80. Sono le 7:48 di un sabato mattina e mancano meno di due settimane al matrimonio, quando Margaret (Maggie) Trueheart si sveglia accanto a uno sconosciuto allungato, nudo, tra le lenzuola del suo letto. Ma c'è di peggio, molto peggio. Perché un attimo dopo la voce spezzata di una delle sue migliori amiche, Suzanne, la informa al telefono che Angie è morta. Angie, l'amica di sempre. Angie, assassinata, il cui cadavere è stato rinvenuto a Lincoln Park.
Una scarica di ricordi confusi invade la mente di Maggie: il party d'addio al nubilato, l'alcol, gli scherzi un po' sguaiati... In pochi istanti, quella che doveva essere un'indimenticabile serata di festa con le amiche d'infanzia (Angie, Suzanne, Natasha, Kelly e Carol Anne) si trasforma in un incubo.
Perché anche tra le amiche più strette possono esistere dei segreti. Pesanti, pericolosi, inconfessabili. Segreti che chiedono di mentire. A qualsiasi costo. Anche facendo il gioco di un assassino.
Come ci si aspetterebbe da un thriller, L'ultima notte è la storia dell'indagine di un omicidio. Eppure paradossalmente non sono né la morte di Angie né le investigazioni della polizia al centro della storia. Sono, invece, il filo conduttore, un pretesto, la mossa iniziale di una partita ben più complicata.
Angie è morta, la polizia sta indagando, eppure le amiche di sempre mettono quasi nell'angolo l'omicidio, troppo prese dal non far crollare il proprio mondo personale.
La storia viene raccontata da Maggie più di vent'anni dopo il suo svolgimento. L'allora futura sposa racconta di sé in prima persona, ma dedica numerosi capitoli ai tanti altri personaggi, focalizzandosi anche su di loro. E questo è in realtà il cuore pulsante del libro.
Così L'ultima notte diventa il racconto di come, con l'omicidio di Angie, le vite di tutti gli altri vadano in pezzi.
Che l'omicidio della giovane donna sia marginale ce lo dicono gli stessi personaggi. I poliziotti indagano, ma hanno le loro vite e i propri problemi da risolvere. Amiche e conoscenti affrontano, più o meno, il lutto, ma continuano le proprie esistenze quasi come se non fosse successo niente. Tutti mentono, perfino alla polizia, perché ognuno ha i suoi segreti da mantenere. Perché non far crollare il fragile castello di carte su cui si basa il proprio mondo è la cosa più importante di tutte. Anche di trovare l'assassino di una cara amica.
I segreti, perciò, sono la chiave del romanzo. I segreti e la fiducia, ciò che si sceglie di credere. Dall'inizio alla fine. Anche quando tutte le risposte vengono date: fino all'ultima pagina il lettore, e con lui i vari personaggi, sceglie cosa vuole credere.
La verità è relativa, piena di bugie e segreti: questo è il cardine attorno a cui ruota l'intero libro.
Dal punto di vista tecnico L'ultima notte è ben scritto. L'autrice è brava a ricostruire il clima e il contesto degli anni in cui la storia è ambientata nei piccoli dettagli quotidiani. Riesce benissimo anche a mantenere l'alone di mistero, il desiderio di risolvere le tante incognite, svelando un segreto alla volta.
L'ultima notte è un thriller particolare, intrigante, con un contenuto corposo, che srotola gradualmente non solo la trama ma, soprattutto, i suoi personaggi. Un ottimo compagno d'ombrellone che non stanca mai.
Buona lettura!
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