La saga di "Divergent" e l'edizione fortunata



Della saga di "Divergent" ho già scritto in questa recensione. Torno, però, a parlarne volentieri per trattarne un aspetto che mi sta a cuore: le copertine. 
Quando acquistai i primi due volumi della serie (Divergent e Allegiant) ammetto di non averci fatto molto caso. Posso dirmi, perciò, baciata dalla dea bendata, se per pura fortuna ho vinto questa lotteria. Parlo dell'edizione che definisco "fortunata", quella del 2013. Nonostante, infatti, essa non sia l'unica in copertina rigida e con il rivestimento plastificato, la versione in analisi presenta ben due caratteristiche che la differenziano dalle altre.
Innanzi tutto, il rivestimento double face, che rende possibile la scelta individuale ad opera del singolo lettore dell'abito con cui rivestire il proprio libro. Può sembrare una piccolezza, ma quanti book lovers rinuncerebbero all'opportunità di rendere ancora più personale la copia in loro possesso?
La seconda caratteristica è l'incisione, poi ripassata a colore, sul cartonato rigido anteriore. Nello specifico troviamo il simbolo degli Intrepidi (Divergent) e quello dei Pacifici (Insurgent).
Nessuno dei due fattori è un aspetto ignorabile, e non deve essere sottovalutato. Entrambi denotano, infatti, un'attenzione e una maggiore cura, che purtroppo (probabilmente per garantire anche al terzo volume lo stesso prezzo degli altri due) non è riscontrabile in Allegiant, né nelle edizioni successive dei primi capitoli della trilogia.


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