La settimana scorsa, dopo una giornata costellata di sfortune varie, ritardi e conseguenti scatti da centometrista per prendere al volo l’autobus – si, tipo Fantozzi! –, sudore indesiderato (soprattutto alle otto del mattino, mezz’ora dopo essermi lavata) e incontri/scontri fortuiti ancora più indesiderati che - mannaggia alla sveglia e a chi ha inventato il modo per spegnerle così facilmente – svegliandosi dieci minuti prima certe cose si evitavano… ebbene, dopo una giornata simile avevo solo voglia di chiudermi in casa e isolarmi in un eremitaggio a recitare un salutare mantra di insulti e improperi. MA! Cosa vedono i miei occhi appena passato Ponte di Mezzo: il mercatino del libro usato, occhi a cuoricione, gioia infinita, la vita è bellissima. È proprio qui che, su una bancarella ancora in allestimento, sono stata attratta da questo libro con la copertina bordeaux e un autoritratto di Egon Schiele: esordio letterario di Lewis Crofts, Il pornografo di Vienna è, infatti, la biografia romanzata del pittore austriaco.
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Una pecca che ho incontrato è la divisione in
sequenze, talvolta troppo difficile da seguire saltando da un ambiente/tempo
all’altro senza indicazioni guida; da qui, forse, anche l’inconcepibile
cambiamento del pittore, da anticonformista avverso alla società borghese a,
dopo la guerra, uomo socialmente integrato e inspiegabilmente docile a quelle
stesse norme filistee denunciate fino a qualche tempo prima: un mutamento che
meritava di essere studiato maggiormente e a scapito della cui trattazione,
invece, si è preferito tenere un ritmo rapido e incalzante nella narrazione.
Poco importa, il libro mi è piaciuto dall’inizio
alla fine e per essere un esordio non è niente male, viva Crofts e i mercatini
dell’usato!
- Papavero Blu
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