Recensione: Il profumo della grande estate

Trama
Ricordo la sua casetta che svettava in mezzo ai campi come un faro sull'oceano, le foglie del vecchio frassino che brillavano al sole, il profumo dei panni stesi ad asciugare in giardino, il ronzio delle api e il canto delle cinciallegre. Nonno Léon era una di quelle persone che vorrebbero che non cambi mai nulla. Che non desiderano ribaltare il mondo, ma soltanto viverci e ascoltarne il respiro. Mi chiamo Louise, e questa è la mia storia. Età di lettura: da 4 anni.
Ho letto questo libro a Giugno, non appena l'estate è iniziata, ma ho deciso di recensirlo solo adesso, adesso che è arrivato l'autunno, perché volevo tenere per me il calore e la malinconia che questo volume illustrato mi ha trasmesso. La storia è molto semplice, racconta di Louise e della sua estate a casa di un nonno che non ha mai conosciuto, ma che impara subito ad amare, un nonno che vede il mondo in maniera diversa e che vorrebbe le cose fossero sempre immutate, ma che purtroppo vede ogni particella che lo circonda cambiare inesorabilmente giorno dopo giorno nonostante le sue resistenze.
Le tavole dei disegni sembrano dei quadri in cui poter entrare, così meravigliose che anche se sono solo pagine stampate ho sentito il loro colore sotto le dita, il loro calore entrarmi dentro. La storia di Louise è uno spaccato del passato che è sempre Presente, una vita fatta di nonni, di campi, d'amore, corsi d'acqua e stranieri che arrivano, vanno e tornano di nuovo. 
"So che la mia storia ha il profumo dell’estate e del sole che accarezza la pelle. Ha l’odore dell’erba appena tagliata, dei panni stesi ad asciugare in giardino e il colore dei papaveri…"
La cosa che più mi è rimasta sulla pelle è la sensazione di mancanza che ho percepito nelle pagine, la mancanza di un Nonno che io non ho mai avuto, la mancanza per qualcosa che non mi è mai stata insegnata, qualcosa che è andata persa nella tela dei "se le cose fossero state diverse". Lo stile è scorrevole, poetico, lento come una canzone della buona notte, come quelle melodie che d'estate suoni davanti al fuoco, è un romanzo fatto di attimi che si ascoltano in silenzio, perché come Leon spiega "il silenzio è più rumoroso di mille parole". 
Volevo davvero tanto tenere "Il profumo della grande estate" solo per me, ma il mio compito è quello di leggere le storie e poi raccontarle a voi, di lasciarle andare... prendete questa storia tra le mani con cura e la mia confessione tenetela nel cuore. Trattateci bene.
Alla prossima,
P.s.: Non me la sento di dare un voto questa volta... perdonatemi
- Copia Fornita dalla Ce per la recensione 

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