Review Party: George Orwell


Ci sono autori che restano con noi per sempre; che sono sempre attuali nonostante tra noi e loro sia passato del tempo. George Orwell è uno di questi.
Ho avuto la fortuna di poter studiare e amare Orwell durante il liceo, quando durante le lezioni di inglese parlavamo di autori importanti del regno unito e del loro periodo storico.



Oggi, grazie alle organizzatrici e alla Mondadori, ho la possibilità di parlarvene e cercherò di farlo nel miglior modo possibile. 
Tratterò proprio i miei due libri preferiti di questo autore e forse anche i più conosciuti: "La fattoria degli animali" e "1984". 

George Orwell


George Orwell è stato un attivista è un giornalista britannico ed è considerato uno dei più grandi scrittori inglesi del 1900. Attraverso i suoi scritti egli cerca di descrivere e denunciare la politica del suo periodo, per aiutare i cittadini ad aprire gli occhi. Un po' come ha fatto Manzoni in Italia però, non poteva attaccare direttamente gli esponenti politici, anche quando questi non appartenevano al suo paese, decide così di portare nel futuro, con parole completamente nuove, il suo mondo, per narrarne così pregi e difetti. 
Orwell può essere quindi considerato come uno dei padri del genere distopico, non tanto per la sua idea di trasferire il passato/presente nel futuro, quanto piuttosto nel modo di farlo. La fattoria degli animali e 1984 sono gli esempi più calzanti di questo suo modo di fare. 

La fattoria degli Animali



Trama: Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri. Stanchi dei soprusi, gli animali di una fattoria decidono di ribellarsi agli umani e, cacciato il proprietario, danno vita a un nuovo ordine fondato sull'uguaglianza. Ben presto, però, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con astuzia, cupidigia e prepotenza si impongono sugli altri animali. L'acuta satira orwelliana contro il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un'energia stilistica che pongono "La fattoria degli animali" tra le opere più celebri della narrativa del Novecento.

Recensione: La fattoria degli animali è il mio romanzo preferito di Orwell. Lo preferisco, rispetto a 1984, per il suo modo semplice e disarmante di presentarci la storia. Grazie alle parole dell'autore non ho avuto una sola esitazione nel credere che potesse esistere una fattoria nel mondo, completamente gestita dagli animali. Quello che però mi ha colpita è stato poi il modo in cui alcuni animali volessero prevalere sugli altri e non per istinto, ma per egoismo e di come addirittura, per riuscirci, cercassero di manipolare le idee e i ricordi degli altri. Perché tutto questo? Perché Orwell condannava forse il modo in cui alcuni uomini vivono, cercando di spiegarci che anche un animale, per quanto puro, cercando di assomigliarci diventerebbe come noi. Fa poi una distinzione tra stupidi e colti, spiegandoci come sia più facile convincere i primi e portarli dalla propria parte, ma ci presenta anche il concetto "del più forte" che attacca i più deboli per difendere, come soldati, il proprio "capo". La fattoria degli animali è un libro quindi semplice da leggere, ma complesso nel suo messaggio, con uno stile scorrevole e adatto anche all'età della prima adolescenza. 

1984 


Trama: Il mondo è diviso in tre immensi superstati in perenne guerra fra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. In Oceania la società è governata dall'infallibile e onnisciente Grande Fratello, che nessuno ha mai visto di persona. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la Psicopolizia che interviene al minimo sospetto. Non c'è legge scritta e niente, apparentemente, è proibito. Tranne divertirsi. Tranne pensare. Tranne amare. Tranne vivere, insomma. Dal loro rifugio, in uno scenario desolante da Medioevo postnucleare, solo Winston Smith e Julia lottano disperatamente per conservare un granello di umanità...
Recensione: 1984 è più complesso invece, più lungo e più lento da leggere rispetto a "La fattoria degli animali", ma certamente non più noioso. Questo romanzo di Orwell tratta di temi che anche oggi possiamo vedere, anche se in un modo più nascosto rispetto a quanto aveva previsto il nostro autore. 1984 parla d'amore, o forse meglio passione, in un mondo in cui gli esseri umani stavano insieme solo per procreare; parla di un uomo che scrive i propri pensieri, in un mondo in cui è proibito pensare. 1984 è la storia di un tradimento, tra due che dicevano di amarsi, ma che dopo le difficoltà si sono venduti a uno stato che li voleva divisi, uguali, amalgamati alla società. Il finale devo dire che mi ha fatta piangere perché mi ha fatto sentire come se avessi perso le speranze... 

Conclusione

Non darò un voto a Orwell, non sono nessuno per farlo, ma vi dico che: questi due romanzi devono essere letti. 
Vi aiuteranno a pensare.
Vi aiuteranno a Essere. 
Essi sono il manifesto di quelli che lottano per ricordare, per non far cadere il mondo in mano a quelli che vorrebbero comandare e annientare le nostre menti. 
La pace non è guerra.
L'ignoranza non è libertà. 






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