Recensione: La mia promessa di Federica Caglioni



Titolo: La mia promessa
Autore: Federica Caglione
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 60
Prezzo e-book: 1,29 euro
Prezzo cartaceo: 7 euro
TRAMA:
Come fotografo di fama mondiale Leo Schultz aveva tutto ciò che si può desiderare dalla vita: successo, ricchezza e la sua adorata moglie Susan. Ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta e Leo lo ha imparato a sue spese.
Ora ha perso tutto ciò che contava davvero e a ricordargli che la sua vita avrebbe potuto essere un treno in piena corsa verso la felicità non gli resta che una promessa mai mantenuta. Una promessa e dei sensi di colpa, con i quali dovrà imparare a convivere.
Ciao, miei cari Specchietti.
Oggi vi porto a Londra, con la novella di Federica Caglioni “La mia promessa”.
Ero molto curiosa di leggere questa storia, quando mi è stata proposta dalla nostra Marika, perché, come avrete capito dalla trama, ricca di introspezione e decisamente “adulta”, sia per i contenuti che per l’età dei protoganisti.
Federica Caglioni ci racconta di Leonard, fotografo di fama internazionale, e di sua moglie Susan che, per seguire il marito, ha messo da parte i suoi sogni e le sue aspettative per il futuro.
Le vite dei due ci vengono raccontate da Leonard stesso, in una sorta di lungo flusso di coscienza a cui si lascia andare davanti al corpo immobile della moglie, costretta a letto in coma, dopo un grave incidente.
Riuscirà, Leonard, a ritrovarsi, o deciderà di perdersi nel dolore, nel rimpianto e nei sensi di colpa?
“Chi si smarrisce non lo fa di proposito, io invece lo stavo cercando consapevolmente.”
Cari Specchietti, la lettura di questa novella non è affatto facile: capace di scavare a fondo in Leonard, Federica Caglioni muove al lettore una serie di importanti quesiti, ponendo l’accento sulla futilità dei nostri giorni, in cui la rincorsa al successo e alla realizzazione personale ci porta spesso a mettere in secondo piano i rapporti interpersonali, e a dare per scontato chi ci è acconto, il suo affetto e il suo amore.
Quello che non mi ha convinto del tutto, però, è proprio la scelta di lasciare alla sola narrazione di Leonard lo sviluppo della vicenda. In molti casi, ad esempio, Leo ci riferisce discorsi che sono fatti in quello stesso momento, quando sarebbe stato interessante lasciare al suo interlocutore la possibilità di muoversi più apertamente sulla scena. Questo avrebbe secondo me potuto dare anche una visione più completa del suo rapporto con Susan, attraverso lo sguardo di terzi.
Senza contare che la scelta dell’autrice porta a un eccessivo “parlare” della storia e dei suoi passaggi fondamentali, anziché “mostrare” ciò che avviene. Questa, secondo me, è la pecca più grande di questo testo.
Le emozioni di Susan sono lasciate in secondo piano, appena accennate da brevi flashback o dal racconto di qualcun altro. Pur dovendo solo “ricordare”, vista la situazione in cui versa Susan, sarebbe stato interessante poter leggere qualcosa in più, con veri e propri passaggi riacciuffati dal passato, sui momenti in cui Susan era capace di parlare con suo marito, ma lui non riusciva proprio ad ascoltarla, troppo preso da se stesso.
A parte questo, e alcune imprecisioni nel testo, la novella di Federica Caglioni è comunque un’opera interessante, dal grande potenziale, capace di dire molto al lettore e di lasciarlo con un senso di agrodolce speranza sul finale.


Vi lascio, miei cari Specchietti, con una citazione che mi ha colpito molto e con 3 stelle e mezzo per Federica Caglioni e “La mia promessa”.

Alla prossima recensione, la vostra Irish Girl

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