Recensione: Inside Out 2
Salve, specchietti!
Siete pronti a provare gioia,
tristezza, rabbia, disgusto, paura, ansia, imbarazzo, invidia ed ennui? Avete
capito bene: stiamo per parlare di uno dei film di animazione più atteso (e
anche più ben riuscito) degli ultimi tempi: Inside Out 2.
Targato Disney-Pixar, “Inside Out 2” torna nella mente di Riley – da poco entrata nell’adolescenza – con il Quartier Generale messo a soqquadro da un evento completamente inaspettato: l’arrivo di nuove Emozioni! Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto non sanno come interpretare la presenza di Ansia e i suoi amici.«Dopotutto Riley ha dodici anni adesso. Che mai potrebbe accadere?»
Così si chiudeva, ben nove anni
fa, il primo Inside Out, il film d’animazione vincitore di un Golden
Globe e di un Premio Oscar che ha portato per la prima volta bambini
e adulti di tutte le età a interrogarsi sulle proprie emozioni. Una seduta
dallo psicologo sulle comode poltrone di un cinema. Un profondo viaggio all’interno
della mente umana mascherato da “semplice” cartone animato.
Adesso, nove anni dopo, siamo in
grado di rispondere a quella domanda di Gioia.
«Che mai potrebbe accadere?»
Beh… tutto. Perché Riley
adesso ha tredici anni, è ufficialmente entrata nell’adolescenza e, si sa, “la
pubertà è un caos” (come recita un cartello degli addetti ai lavori nella sua
mente).
Quindi le emozioni che abbiamo
imparato a conoscere e gestire si ritrovano davanti a una console impazzita a
cui basta essere sfiorata per provocare delle reazioni eccessive. Come se ciò non
bastasse, il Quartier Generale diventa all’improvviso sovraffollato con l’arrivo
di Invidia, Imbarazzo, Ennui, ma soprattutto di Ansia.
Sì, proprio lei, quella
fastidiosa nemica che, chi più chi meno, tutti siamo costretti ad affrontare
nella vita di tutti i giorni. Lei, il cui compito è “proteggere dai pericoli
che Riley non vede”, ma che rischia di diventare troppo protettiva e, quindi,
farci del male.
Ansia è dipinta come protagonista
e, allo stesso tempo, come antagonista di questa storia. Lei non è cattiva in sé,
come non lo era Tristezza nel primo film. È solo che non sa come gestirsi,
Riley non sa come gestirla, e questo può portare alla perdita di controllo, al
caos.
“Ehi, Ansia, non preoccuparti troppo.”
“Grazie, Gioia, perché non ci ho pensato prima?”
Proprio come nel primo film,
quando il punto di rottura nella mente di Riley era stato caratterizzato da un elemento
esterno, il trasloco, anche qui la sua vita subisce una brusca scossa che la
porta a perdere il controllo sulle proprie emozioni. Si tratta del camp di hockey.
Riley ha appena finito la scuola media, sta per andare al liceo e ha appena
scoperto che le sue migliori amiche non frequenteranno il suo stesso liceo. Deve
quindi trovarsi dei nuovi amici e una nuova squadra e questo darà largo sfogo
alla sua Ansia.
Oltre alle nuove emozioni, questa
seconda pellicola ci presenta nuovi aspetti della mente umana. Centrale è, ad
esempio, il sistema di credenze, dove i ricordi di Riley creano l’idea che
Riley stessa ha di sé. Ma vediamo anche l’inconscio, il flusso di coscienza, il
sarcasmo… Ogni singolo aspetto è presentato a misura di bambino, ma è l’adulto
quello che viene portato a riflettere.
“Hai tatto tantissimi errori ma ne farai degli altri e, se lasci che questo ti fermi, tanto vale arrenderci.”
La cosa più importante, però, è
che introduce l’Ansia. Si prende il rischio di portare sul grande schermo un
argomento che forse è ancora considerato tabù e che, sicuramente, è difficile da
esprimere a parole.
Ho visto diversi commenti, in
questi giorni, in giro sui social di gente che diceva “Non sapevo come spiegarlo”
o “Ecco, è così che ci si sente”.
Sento di dovermi unire a quel
coro. È così che mi sento.
Perciò grazie, Pixar, per aver
spiegato che cos’è l’Ansia. E grazie per non aver dato soluzioni semplicistiche
ma di aver trasmesso il messaggio di dover accettare l’Ansia, così come abbiamo
già imparato ad accettare Tristezza.
“Non so come fermare Ansia. Forse non possiamo. Forse questo è ciò che succede crescendo. Si affievolisce la Gioia.”
Per questo motivo, non posso non
dare a questo film il mio specchio speciale.
Alla prossima,
-IronPrincess
Visto è non mi vergogno a dire che ho pianto alla fine 😍 Bellissimo!Io sono un misto tra Ansia&Tristezza e ogni tanto Gioia 😂
RispondiEliminaHo amatoooooo questo film, il primo mi era piaciuto, ma il secondo mi ha fatto emozionare tantissimo 🥹🥰
RispondiEliminaDavvero bello, ma per i miei figli, ancora non adolescenti, è stato complicato comprendere la parte di ansia.
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