Recensione: The Flash
Salve, specchietti!
Torno a parlarvi dopo un breve
periodo di assenza dovuto ad alcune questioni personali, perciò aspettatevi un
bel po’ di recensioni nei prossimi giorni per recuperare il tempo perduto.
Cominciamo con un prodotto del morente
DCEU, The Flash (sì, anch’io trovo ironico che la recensione su
Flash sia stata tra le più lente a uscire).
In “The Flash” i mondi si scontrano
quando Barry usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare
gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia
altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in
cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe
a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla
pensione un Batman decisamente diverso per saltare un kryptoniano imprigionato…
malgrado non sia più colui che sta cercando. In definitiva, per salvare il
mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per
Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà
sufficiente a resettare l’universo?
Uno dei film più controversi del DCEU
è finalmente arrivato nelle sale cinematografiche e, nel momento in cui scrivo
questa recensione, ne è pure scomparso, in seguito a degli incassi parecchio
deludenti.
È un film che ha spaccato il pubblico
tra chi l’ha odiato e chi, più che amarlo, se l’è fatto andare bene. Vi dico
già da subito, miei cari specchietti, che io mi inserisco in questa seconda
categoria.
Il film, di base, non è male. Anzi,
si tratta addirittura di uno dei migliori film del DCEU.
La trama riprende a grandi linee
quella del celebre fumetto Flashpoint: Barry Allen torna indietro nel
tempo per salvare la madre Nora, brutalmente assassinata quando lui era ancora
un bambino, e il padre, accusato ingiustamente del suo omicidio. Quando sta per
tornare nel suo presente, però, viene spinto da un misterioso individuo verso
un tempo in cui va ancora al primo anno del college. Scopre che il se stesso di
questa realtà è un idiota, cresciuto nella comodità dell’avere entrambi i
genitori e che non ha ancora i poteri da metaumano.
Nel provocare l’incidente che farà
diventare il Barry del passato Flash, però, il Barry del presente perde i suoi
poteri. Nel frattempo, il generale Zod sta attaccando la terra in cerca di
Kal-El e sta per uccidere migliaia di persone, a partire dagli abitanti di
Metropolis (praticamente la trama di L’uomo d’acciaio e in parte quella
di Batman vs Superman). Per impedirlo, Barry deve mettere insieme e nel
minor tempo possibile la Justice League, ma gli unici elementi che riesce a
trovare sono una donna kryptoniana (Kara Zor-El) e un Bruce Wayne molto diverso
da quello che conosce.
E qui, miei cari specchietti, non
possiamo fare altro che inchinarci di fronte alla magnificenza di Michael
Keaton che torna a indossare il mantello dell’uomo pipistrello dopo ben
trentaquattro anni dal primo film diretto da Tim Burton. Sembra che non sia
passato un solo giorno da allora e che non siano passati ben cinque attori (se
consideriamo solo quelli dei prodotti cinematografici) dietro la maschera.
Michael Keaton è Batman e Batman è
Michael Keaton (e, diciamocelo, quanto avrà goduto a dire finalmente davanti a
una telecamera l’iconica frase che continua a ripetere in ogni occasione
possibile?). La sua sola presenza fa sfigurare Ben Affleck (che, personalmente,
non ho mai apprezzato molto nel ruolo del cavaliere oscuro). Riesce perfino a
rubare la scena a ben due Ezra Miller (nel doppio ruolo di Barry del passato e
del presente. Il problema è che se in un film su Flash (o due Flash) il
personaggio che spicca di più è Batman… c’è qualcosa che non va.
Devo dire che la performance di Ezra
Miller non mi è affatto dispiaciuta. Al di là dei problemi legali dell’attore
al di fuori del set, l’ho trovato convincente nel ruolo del supereroe con la
testa un po’ tra le nuvole. Il personaggio viene approfondito, impariamo finalmente
a conoscerlo dopo essercelo trovato un po’ a caso tra i piedi nella Justice
League (ricordate a Zack Snyder che prima deve presentare i personaggi
singolarmente e poi può fare un corale).
Uno dei punti di forza di questo film
è sicuramente il concetto di multiverso. The Flash ci offre quello che
tutti noi stavamo cercando (e non abbiamo ancora avuto) dai film Marvel. Sì,
certo, abbiamo conosciuto versioni alternative dei nostri eroi, viaggiato in
altri mondi, ma non abbiamo mai colto appieno la portata di un multiverso che
esplode. Qui, invece, lo vediamo in tutto il suo terrificante splendore, anche
grazie a dei particolari camei che, ammetto, mi hanno fatto saltare dalla
sedia.
Tanti aspetti positivi, però, sono
affiancati da un enorme aspetto negativo che non può essere ignorato: la CGI a
dir poco terrificante. Capisco voler differenziare in qualche modo le scene
all’interno della Speed Force, ma ci sono dei momenti in cui Ezra Miller è scollato
dallo sfondo, senza parlare dell’orribile scena iniziale con i bambini che
erano palesemente dei bambolotti fatti (male) al computer.
Per quanto riguarda il finale del film, sono rimasta molto perplessa. Da un lato, mi ha colpito quel cameo totalmente inaspettato, dall’altro, però, in un film presentato come un reset del DCEU in vista del nuovo DCU, mi sarei aspettata qualcosa di più collegato con il futuro del franchise. Capisco che i casting siano cominciati da poco (e si siano anche fermati a causa dello sciopero degli attori), quindi nel momento in cui è uscito questo film non avevano idea di chi sarebbe stato il nuovo Superman o men che meno il nuovo Batman (e quest’ultimo non lo sappiamo ancora), ma con un finale girato pochi mesi fa, a seguito degli annunci dei nuovi progetti dei DC Studios a opera di James Gunn, si sarebbero sicuramente potuti inventare qualcosa di meglio.
In generale,
quindi, il film non mi è affatto dispiaciuto e non vedo l’ora di vedere Andy
Muschietti all’opera sul prossimo The Brave and the Bold dato che la
figura di Batman è quella meglio riuscita dell’intera pellicola, ma i difetti
della CGI rimangono troppo forti per poterlo apprezzare del tutto.
Per questi
motivi assegno alla pellicola i miei 4 specchi.
Alla prossima,
-IronPrincess
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