Recensione "Il Tatuatore" by Alison Belsham
L'estate è quel periodo dell'anno in cui finalmente si prova a rallentare e a riprendere tutti i "vorrei ma non posso" messi da parte nella frenesia del resto dell'anno. O almeno lo è per me. Così, accantonato momentaneamente il dovere, ecco arrivare il tanto atteso momento di spulciare e sfoltire la libreria dei "vorrei ma non ho tempo". Ecco finalmente il momento di leggere un romanzo che aspettavo da mesi.
Il Tatuatore è il thriller d'esordio di Alison Belsham, sceneggiatrice inglese di successo. Nel 2016 il libro vince al Bloody Scotland Crime Writing (uno degli eventi più prestigiosi del genere thriller), mentre nel 2017 The Bookseller l'ha definito uno dei titoli più interessanti tra quelli presentati a Francoforte.
I motivi per cui morivo dalla voglia di leggerlo? La grande campagna di promozione fatta dall'editore italiano (la Newton Compton, che l'ha portato nella nostra Penisola con un totale di 384 pagine) e la meravigliosa copertina. Più la trama, ovviamente.
Brighton. L'ispettore Francis Sullivan, giovane e ambizioso, è stato appena promosso ed è alle prese con il suo primo caso. Marni Mullins, una tatuatrice del posto, ha trovato un cadavere orribilmente scuoiato. Eppure non sembra un omicidio isolato, bensì l'opera di un serial killer che rimuove la pelle tatuata dalle sue vittime ancora in vita. Sullivan sa che Marni, che conosce il mondo dei tatuaggi come le sue tasche, è l'unica persona in grado di aiutarlo. Ma lei ha tante ragioni per non fidarsi della polizia, e i superiori di Francis gli stanno col fiato sul collo. Chi fermerà il Ladro di Tatuaggi?
Quando un libro staziona da tempo nella pila dei "da leggere", non riguardo mai la sinossi ma attacco direttamente la prima pagina. Così, con zero aspettative e neanche il minimo rischio di spoiler, ogni singola riga della storia può stupirmi come fosse la prima volta.
La trama de Il Tatuatore è molto corposa e ricca di svolte. Questo anche perché diversi personaggi si alternano al microfono (parlando tutti in terza persona a eccezione del Ladro di Tatuaggi), dando così l'opportunità di sviluppare una miriade di sottotrame che si intrecciano alla principale.
In questo modo tutti gli attori in gioco, che tra principali e secondari sono una miriade, acquistano propria individualità, spessore e consistenza. Ho apprezzato moltissimo come sono gestite le tantissime storie, ma vorrei fosse stata fatta più luce sul passato di Marni. Passato che torna più volte ma non sembra mai totalmente chiarito.
Comunque, tra le indagini della polizia e i pensieri del Ladro, il mistero si srotola intrecciandosi alle situazioni e alle emozioni degli altri personaggi (che permettono all'autrice di trattare tanti temi diversi), mantenendo fino all'ultima parola la suspance, i segreti e le ipotesi.
Un altro ma del libro, però, è per me il titolo. L'originale The Tatoo Thief è stato sostituito in italiano da Il Tatuatore, che sicuramente è super evocativo in una cover come quella utilizzata, eppure risulta scorretto.
Il Tatuatore è un libro che ho adorato leggere: dalla penna della Belsham, che mi è piaciuta da impazzire, all'odore delle pagine, che se potessi chiuderei in una boccetta. La storia, i personaggi, la scrittura mi hanno stregato a tal punto che non sono riuscita a metterlo giù neanche sotto l'ombrellone, nel letto, al supermercato, sotto al diluvio... Decisamente un romanzo che è valsa proprio la pena aspettare!
Buona lettura!
Il Tatuatore è il thriller d'esordio di Alison Belsham, sceneggiatrice inglese di successo. Nel 2016 il libro vince al Bloody Scotland Crime Writing (uno degli eventi più prestigiosi del genere thriller), mentre nel 2017 The Bookseller l'ha definito uno dei titoli più interessanti tra quelli presentati a Francoforte.
I motivi per cui morivo dalla voglia di leggerlo? La grande campagna di promozione fatta dall'editore italiano (la Newton Compton, che l'ha portato nella nostra Penisola con un totale di 384 pagine) e la meravigliosa copertina. Più la trama, ovviamente.
Brighton. L'ispettore Francis Sullivan, giovane e ambizioso, è stato appena promosso ed è alle prese con il suo primo caso. Marni Mullins, una tatuatrice del posto, ha trovato un cadavere orribilmente scuoiato. Eppure non sembra un omicidio isolato, bensì l'opera di un serial killer che rimuove la pelle tatuata dalle sue vittime ancora in vita. Sullivan sa che Marni, che conosce il mondo dei tatuaggi come le sue tasche, è l'unica persona in grado di aiutarlo. Ma lei ha tante ragioni per non fidarsi della polizia, e i superiori di Francis gli stanno col fiato sul collo. Chi fermerà il Ladro di Tatuaggi?
Quando un libro staziona da tempo nella pila dei "da leggere", non riguardo mai la sinossi ma attacco direttamente la prima pagina. Così, con zero aspettative e neanche il minimo rischio di spoiler, ogni singola riga della storia può stupirmi come fosse la prima volta.
La trama de Il Tatuatore è molto corposa e ricca di svolte. Questo anche perché diversi personaggi si alternano al microfono (parlando tutti in terza persona a eccezione del Ladro di Tatuaggi), dando così l'opportunità di sviluppare una miriade di sottotrame che si intrecciano alla principale.
In questo modo tutti gli attori in gioco, che tra principali e secondari sono una miriade, acquistano propria individualità, spessore e consistenza. Ho apprezzato moltissimo come sono gestite le tantissime storie, ma vorrei fosse stata fatta più luce sul passato di Marni. Passato che torna più volte ma non sembra mai totalmente chiarito.
Comunque, tra le indagini della polizia e i pensieri del Ladro, il mistero si srotola intrecciandosi alle situazioni e alle emozioni degli altri personaggi (che permettono all'autrice di trattare tanti temi diversi), mantenendo fino all'ultima parola la suspance, i segreti e le ipotesi.
Un altro ma del libro, però, è per me il titolo. L'originale The Tatoo Thief è stato sostituito in italiano da Il Tatuatore, che sicuramente è super evocativo in una cover come quella utilizzata, eppure risulta scorretto.
Il Tatuatore è un libro che ho adorato leggere: dalla penna della Belsham, che mi è piaciuta da impazzire, all'odore delle pagine, che se potessi chiuderei in una boccetta. La storia, i personaggi, la scrittura mi hanno stregato a tal punto che non sono riuscita a metterlo giù neanche sotto l'ombrellone, nel letto, al supermercato, sotto al diluvio... Decisamente un romanzo che è valsa proprio la pena aspettare!
Buona lettura!
Commenti
Posta un commento