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Recensione "Il castello invisibile" by Mizuki Tsujimura


Il castello invisibile, uscito per la DeA Planeta lo scorso aprile, è un romanzo young adult dai riflessi urban fantasy. Con un totale di 416 pagine, è stato scritto dalla giapponese Mizuki Tsujimura e si è aggiudicato, nel 2018, il Japanese  Bookseller Award assegnato dall'associazione dei librai indipendenti.

A tredici anni Kokoro trascorre le giornate nella sua stanza, affidando al brusio della televisione il compito di attutire i pensieri e i rumori della vita di fuori. Da quando le cose a scuola si sono fatte troppo difficili, è così che ha deciso di rispondere al disagio e al dolore. Scomparendo. Fino al giorno in cui una luce improvvisa dietro lo specchio la rapisce per trascinarla altrove: in un castello abitato da una strana Bambina e da sei ragazzi che come lei hanno smarrito la strada.
Solo raccogliendo la sfida che la Bambina dalla faccia da lupo propone loro, Kokoro e gli altri potranno scoprire cosa li ha portati fin lì. E ritrovare la propria strada nel mondo.

Per leggere Il castello invisibile ci ho impiegato moltissimo. No, non è perché non mi abbia preso: Il castello invisibile è un romanzo che coinvolge, che accarezza e che affascina fin da subito; abbraccia il suo lettore e non lo lascia andare.
Non è neanche perché non mi sia piaciuto, né perché sia scritto male; al contrario, la scrittura è molto scorrevole e adeguata al tono di ciò che sta raccontando: con le sole parole, l'autrice riesce a ricreare perfettamente l'ambiente sospeso del castello, così come l'emotività e la complessità dei suoi personaggi e delle loro situazioni.
Anche il blocco del lettore c'entra solo per metà.

La realtà è che ho avuto bisogno di leggerlo a tappe, prendendomi delle pause qua e là per poterlo interiorizzare e digerire meglio. Perché Il castello invisibile mi ha lasciato i brividi per più volte di quelle che ho contato.
Nonostante il ritmo lento, pensato per rispecchiare perfettamente lo stato d'animo dei protagonisti, la trama procede lungo un percorso preciso, con svolte e colpi di scena più o meno prevedibili, Ma l'emotività contenuta tra le sue pagine è immensa.

Lo scorso giugno è iniziato in Giappone l'adattamento manga del romanzo.
Depressione, bullismo, paura, perdita, amicizia... sono solo alcuni dei tanti temi in cui Mizuki Tsujimura immerge la sua storia. L'autrice riesce a parlare di moltissimi argomenti intensi, seri, belli o dolorosi, con grande delicatezza e precisione, dipingendone un quadro preciso che non sminuisca mai niente e nessuno, pieno di rispetto e di comprensione. È bello e forte, emotivo, da mettere i brividi. Non so quante volte ho seriamente rischiato di commuovermi, e di piangere come una bambina, durante la lettura.
Nonostante tutto il dolore, il male e la paura, Il castello invisibile è pieno di speranza e di rinascita.


Un altro elemento che ho amato del libro è il suo giapponesismo. La trama è ambientata in Giappone, scritta da un'autrice giapponese che vive in Giappone e che scrive in giapponese. Ovviamente gli elementi e il clima nipponici pervadono ogni singola riga del romanzo.
Ma non è un giapponesismo costruito, ostentato o ricreato. È il giapponesismo quotidiano, normale, scontato di chi lo vive tutti i giorni. Mi piace come nella lettura si possa respirare il clima nipponico con ovvia naturalezza. È un modo per immergervisi ancora più in profondità.

Se anche secondo i miei standard a finire questo libro ci ho messo parecchio, so di averlo letto prendendomi i giusti tempi per poter vivere intensamente ogni singola pagina. E, accidenti, ne è valsa la pena.
Il castello invisibile è un romanzo dalla trama all'apparenza semplice, ma che contiene un intero universo al suo interno. Un universo che non finisce mai di arricchire.
Buona lettura!


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