Review Tour: Fighting Souls di Kyra Synd
Bentrovati,
Specchietti!
Oggi
il blog partecipa al Review Tour di Fighting Souls, il nuovo romanzo di Kyra
Synd, edito Dark Zone Edizioni e secondo volume della Criminal Scars.
A
parlarcene è la nostra Irish Girl.
Titolo: Fighting souls
Autore: Kyra Synd
Editore:
Dark
Zone Edizioni
Genere:
Dark
romance
Data
pubblicazione: 25/03/2024 in libreria e 31/03 su Amazon
Pagine: 316
Serie: Criminal
scars
Autoconclusivo: Sì
Formato: Ebook,
cartaceo e Kindle Unlimited
Prezzo:
·
ebook € 2,99
· cartaceo: € 14,90
TRAMA
Lei
è proprietà del capo. Lui nella banda è il campione del massacro.
Incatenati a un sadico burattinaio, riusciranno a combattere per il loro amore?
Eva
è senza futuro. Finita nelle mani del capo della banda ancora adolescente e
devastata, ha trovato nella ricerca dei propri aguzzini una ragione per
rialzarsi e legarsi a un uomo tanto pericoloso. Il suo interesse per il Corso,
però, attira l’attenzione e il tentativo di nasconderlo li mette al centro di
giochi perversi e violenti.
Lui
è incatenato al fratello maggiore. Aveva incontrato Eva dopo essere stato
punito con un pestaggio e gli aveva regalato uno spiraglio di luce, ma nel
tentativo di reprimere ogni sentimento l’ha esposta a un pericolo maggiore.
Negare ciò che prova per lei non è più possibile.
Eva
è pronta a sopportare dolore e umiliazione per proteggere l’uomo di cui è
segretamente innamorata da anni, ma non a dimenticare ciò che l’ha distrutta.
Il Corso è disposto a scalare la gerarchia interna per liberare la ragazza che
gli ha dato una ragione per vivere, ma il capo li tiene in scacco e rivendica
la sua proprietà.
Quando
verranno fatti a pezzi, troveranno la forza di combattere per amore?
“Fighting souls” è il trascinante secondo libro autoconclusivo della serie dark romance “Criminal scars”
Buongiorno Specchietti.
Dopo
avermi conquistato con Simone – il Randagio – e Sonia, Kyra Synd conquista di
nuovo il mio cuore con una coppia forte, determinata e sorprendente: quella
formata da Sebastiano – il Corso - ed Eva.
Una
coppia, oserei dire, predestinata, capace di far brillare la luce del loro amore
in mezzo al buio pesto del dolore, della sofferenza, dell’umiliazione.
«Ehi?» Qualcosa mi sfiora la guancia, o forse me lo sono sognato. «Ehi, si vivo?”
No. È reale. Qualcuno mi sta accarezzando. Socchiudo le palpebre e
vengono catturato da due iridi castane limpide, preoccupate. Tristi.
«Non so cosa fare.» Nemmeno io. Gira di scatto la testa e
realizzo che sono i suoi capelli a essere di un colore assurdo. Torna a
guardarmi. «Come ti aiuto?»
Baciami. Scopami. O uccidimi.
Eva
è la donna del Ronin, il capo di una banda criminale dedita allo spaccio su larga
scala, agli incontri clandestini e invischiata nel giro della prostituzione. Eva è di proprietà del Ronin e deve sottostare a ogni suo comando o gioco perverso.
Il
Corso, in quella banda, ci è entrato da ragazzino, poco più che quattordicenne,
seguendo le orme di suo fratello Massi – il Mastino – e sa benissimo che una
delle regole da seguire è: Non si tocca nulla che appartenga al Ronin.
Neanche
la sua “Scoiattolina”
Come
resistere, però, a quella donna che è diventata ormai ossessione pura, che ti
sfida con un solo sguardo, che sembra conoscerti meglio di chiunque altro e attendere
solo un tuo passo, anche se in ogni modo l’hai rifiutata?
Non possiamo essere amici.
Non possiamo essere amanti.
Non possiamo essere niente.
Restiamo nel limbo dell’essere niente e tutto.
Ma
se riducessi Fighting Souls alla sola storia tra Seba ed Eva farei un torto a
loro due, a Kyra, e al complesso mondo creato sin dal primo volume della
Criminal scars.
Perché,
proprio come in Violated Souls, la storia presente dei protagonisti è
strettamente legata a quella del loro passato, alla voglia di Seba, come fu per
Simone, di lasciare quel mondo; alla sete di vendetta di Eva, finita nelle mani
del Ronin dopo essere stata punita nel peggiore dei modi, a soli quindici anni,
per gli errori commessi da sua madre. Quella vendetta che rischierà di
fagocitare la sua vita, quella di Seba, il loro stesso amore e che diverrà, assieme
alla sua rabbia, musica per il Ronin, che da tutto questo sembra trarre la sua
linfa vitale.
In
un vero gioco al massacro, Seba dovrà trovare il modo di difendere Eva e
salvare entrambi, mentre lei sarà messa continuamente di fronte a una sola
alternativa: tradire o morire?
Cari
Specchietti, se mi conoscete bene sapete che Kyra Synd per me rappresenta l’eccezione.
Non
leggo e non amo i dark romance, eppure lei riesce, ogni volta, a essere appunto
l’eccezione che conferma la regola.
I
suoi non sono solo romanzi che raccontano di rapporti malati, violenze,
omicidi.
Tra
le sue righe non troviamo unicamente sangue, vendetta, oscenità.
Kyra
riesce a dipingere l’intera gamma dei sentimenti umani, anche quelli più
meschini e deplorevoli, con una lucidità mostruosa. Riesce a coinvolgere il
lettore e a trascinarlo nella psiche dei suoi personaggi tanto da indurlo a
pensare, ragionare come loro, così da rendere le vicende, dal loro punto di vista,
perfettamente logiche, congruenti. La realtà può fare schifo. Non ci sono unicorni
colorati che volano nel cielo azzurro, e spesso è facile sporcare la propria
anima senza neanche sapere quando e come tutto è iniziato.
Quello
a cui possiamo aggrapparci, alla fine, è solo una flebile luce di speranza,
affinché qualcuno riesca a salvarsi.
In mezzo al casino in cui ci siamo infilati, nella merda in cui
sopravvivo da sempre, scopro che Seba è un frammento di felicità.
La mia.
Uno
degli aspetti che più mi ha emozionata, stordita, oserei dire, è poi la
capacità di Kyra di tratteggiare ulteriormente personaggi che già avevamo
conosciuto nel primo volume. Il Ronin è fedele a sé stesso, anche in questo
capitolo, e proprio come allora, ne scorgiamo un lato più intimo al solo fare
il nome della sua Mimì. Allo stesso tempo, però, Kyra riesce a darci nuovi lati
di lui, scava a fondo nella sua psiche, nonostante non sia il personaggio
principale, ci mostra quanto possa spietato, che non è – e forse non sarà mai –
un principe da redimere. E, personalmente, mi ha lasciata confusa sui miei
sentimenti per lui: non sono più certa di volere, come un anno fa, la sua storia,
perché non so quanto marcio, schifo, dolore, potrei leggervi.
Fighting
Souls non è un romanzo semplice e, mi rendo conto, non un romanzo per tutti.
È
un romanzo vero, però. Un romanzo che non dà al lettore quello che forse
vorrebbe. Che non cerca di piacere con escamotage artistici preconfezionati o
frasi a effetto. È un romanzo crudo, scritto egregiamente, capace di entrarti
sotto pelle.
Un
romanzo che invita alla lotta, al coraggio, alla determinazione.
L’autrice
non abbandona mai i suoi personaggi e mostra sempre loro un’alternativa, una
via di fuga. Sta a loro, esattamente come accade nella vita, decidere se darsi
una possibilità e quale strada percorrere.
Insomma,
un romanzo che mi sento di consigliare a un pubblico consapevole dei temi
trattati, questo sì, ma che possa avvicinarcisi anche se non amante del Dark.
Resto in attesa di scoprire cos’altro ci regalerà Kyra e assegno a Fighting Souls il mio Specchio Speciale.
Ora, però, mi rintano nel mio angolo a chiedermi se voglia o meno la storia del Ronin. Vi farò sapere.
Un
abbraccio, la Vostra Irish Girl.
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