Recensione: Dentro il tuo respiro di Annamaria Bosco

 


Buongiorno Specchietti!

Oggi ritorno, dopo una piccola pausa, per parlarvi di un romanzo che mi ha stregata per la seconda volta. La seconda, sì, perché Dentro il tuo respiro, di Annamaria Bosco, era già stato pubblicato in precedenza con casa editrice e ora ritorna in versione self con alcune interessanti modifiche e aggiunte rispetto alla prima edizione.

TRAMA

In una fredda domenica di febbraio, nel bel mezzo del Carnevale, le strade di Luca e Isa si incrociano. Lui, un fisico piegato dalle conseguenze di una bravata finita male e un senso di colpa enorme da gestire, per un ragazzo di ventun anni. Lei, razionale, diligente e all'apparenza infrangibile. 

Complice l’annuale festa in maschera, Luca indossa il suo travestimento e trova il coraggio di avvicinarsi alla ragazza che ama da troppo tempo. Una presenza fatta di paure inespresse e risposte non date, che si fa strada nella vita di Isa e la sconvolge senza chiedere il permesso. 

Due anime distanti celate da differenti paure. Due maschere invisibili pronte a calare. Ma non tutti sono disposti a mettersi a nudo, soprattutto quando c'è in ballo un passato, con i suoi fantasmi, che torna a bussare. 

Quale verità nascondono gli incubi che tormentano Luca? Chi saprà scavare oltre l'apparenza e sotto la maschera?

È stato bello ritrovare Isa e Luca, i due protagonisti della storia, con le loro fragilità, i loro fantasmi, i tormenti che li accompagnano in una vita che sembra sfuggirgli tra le dita e lasciarli indietro, senza fiato. Fino al momento in cui non si sfiorano l’un l’altro e cominciano a respirare.

L’incontro tra i due è atipico e avviene una notte, durante le celebrazioni del carnevale. Un incontro che, sebbene Isa lo pensi, non è affatto casuale. Luca la conosce già, da tempo la osserva, la desidera da lontano, rapito da questa ragazza bellissima e irraggiungibile. Per lui, Isa rappresenta l’unico appiglio che gli permette di restare a galla durante le lunghe giornate che sembrano volerlo soffocare. Per questo motivo Luca decide che è arrivato il momento di farsi avanti, di giocarsi il tutto per tutto, ma lo fa restando nell’anonimato, almeno all’inizio, per paura di essere rifiutato, di essere giudicato, di essere riconosciuto come il mostro che pensa di essere.

Isa è una ragazza sola. Dalla vita e dalla sua famiglia ha imparato che troppo spesso le persone ti voltano le spalle, lasciandoti indietro, e l’unica cosa che conosce è quel senso di abbandono che non le permette di lasciarsi andare, tranne che con lui, il ragazzo misterioso che con un solo bacio riesce a donarle l’ossigeno di cui ha disperatamente bisogno.

Così inizia il viaggio di questi due personaggi, che si scoprono pian piano, si aprono l’uno all’altra con fiducia, accettano l’altro e se stessi, mettendo a nudo le proprie fragilità e i propri demoni.

Chissà se lo sente anche lei, il putiferio del mio cuore che sta per esplodere. Isa è lo tsunami che infrange le mie barriere, i muri che ho costruito attorno e sgretola in frammenti le mie paure.

Il sentimento che sboccia tra loro è profondo e totale, è un bisogno, un’urgenza. È viscerale e imprescindibile, ma si sa, nella vita c’è sempre qualcosa – o qualcuno – pronto a rovinare la felicità degli altri.

Non aggiungo ulteriori dettagli sulla trama, tutta da scoprire, ma vi assicuro che questa storia vi terrà col naso ben incollato alle pagine, soprattutto dalla seconda metà in poi.

L’autrice è stata molto brava a tratteggiare i suoi protagonisti a trecentosessanta gradi, scavando nelle profondità delle loro anime e consentendo al lettore di entrare in sintonia con quei lati oscuri che ognuno di noi, a suo modo, cela dentro di sé.

Luca è sicuramente il personaggio più tormentato. Dilaniato da un senso di colpa terribile, si crede responsabile della morte del suo più caro amico. Si considera un mostro e arranca nel corso delle giornate, preda di attacchi di panico e di un problema cardiaco che ne pregiudica la libertà. Luca vorrebbe essere al posto di Massimo, è convinto di meritare la stessa sorte, e più il tempo passa, più diventa per lui difficile gestire il peso dei suoi sensi di colpa.

Isa è una donna all’apparenza forte, equilibrata, stabile. Questa, però, è solo una faccia che lei indossa per stare in mezzo agli altri. Dentro di lei dilaga la frustrazione per una famiglia assente, una madre disinteressata che ignora lei e la sorella minore, Giada, della quale Isa si prende cura come se fosse la sua stessa figlia. L’unica cosa che Isa desidera è che la sorellina non senta quel vuoto, quella sensazione di abbandono che ha scavato dentro lei stessa un vuoto che sembra incolmabile.

Un cuore che soffre batte sempre più forte degli altri, perché ogni respiro è un incendio ai polmoni e uno strappo all'anima.

Ciò che scopriamo e che sperimentiamo assieme ai due protagonisti ci mette subito in connessione con loro, ci aiuta a capirli, a sentirli, fa nascere il desiderio di aiutarli, quasi di entrare dentro le pagine e abbracciarli e dire loro che la vita non fa solo schifo, ma è fatta anche di tante cose belle, basta cercarle.

Anche i personaggi secondari, che ruotano attorno ai protagonisti, sono ben definiti, alcuni più di altri.

Il fratello di Luca, Valerio, è sicuramente una figura positiva e costante nella vita del protagonista. Il suo carattere socievole e la sua capacità di comprendere il fratello, nonostante la giovane età, me l’hanno fatto amare molto e non vedo l’ora di leggere la sua storia.

Un altro personaggio molto ben caratterizzato è Sara, la cugina di Luca e “amica” di Isa. A differenza di Valerio, però, Sara è un personaggio negativo, che trasforma le sue fragilità e le sue mancanze in un pretesto per ferire le altre persone, in una caccia alle streghe senza fine e senza motivi. La sua meschinità mi ha fatto venire voglia di strozzarla ogni volta che entrava in scena.

La famiglia di Luca, sempre presente, in netta contrapposizione con quella di Isa, che resta vicina al figlio in ogni momento, anche quando le cose si fanno ancora più difficili è quel tipo di famiglia di cui tutti avrebbero bisogno.

Annamaria ha uno stile descrittivo, introspettivo e a tratti poetico. Una scrittura che punta lo sguardo sulle sfumature, su ciò che si trova dentro i personaggi, piuttosto che fuori.

Quindi, Specchietti, penso si sia intuito da questa recensione quanto io abbia apprezzato la rilettura di questa storia – anche l’aggiunta finale, bella e straziante – e di sicuro la consiglio a coloro che cercano un romance intenso, introspettivo, e apprezzano quella vena di angst che ti fa restare con lo stomaco sottosopra fino al meritato finale risolutivo.

Lasciami entrare nel tuo mondo, nei tuoi pensieri, almeno per questa notte. Voglio essere parte di te, dentro il tuo respiro.

Assegno perciò a Dentro il tuo respiro cinque specchi, in attesa della ripubblicazione dei volumi successivi della serie.


Alla prossima!

La vostra Violet Lily



 


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