Recensione: Furioso Desiderio di Manila Alba

Trama

Guardati le spalle, Diciassette, perché il numero Uno sta per tornare.

Kyan Reyes ha solo ventidue anni e la sua vita è già stata tutta decisa. College, sport, ragazza… ogni dettaglio è perfetto secondo i piani del padre, fino al suo terribile infortunio. Costretto a quattro lunghe settimane di fermo, lontano dal campo di pallavolo, qualcuno deve sostituirlo.

Kayden Walton si trova a Phoenix per l’ennesimo trasferimento dovuto al lavoro del padre, ma non immagina di dover prendere momentaneamente il posto di capitano della squadra di pallavolo.
Impresa ardua, perché Kyan è visto da tutti come un dio.
Quando il coach li costringerà ad allenarsi insieme, odio profondo e rivalità scoppieranno tra i due ragazzi.

Sarà guerra, senza pietà.

Ma si sa, dove c’è guerra può nascere amore.
E se a un certo punto la partita personale che stanno giocando uscisse fuori da ogni schema?


Buon pomeriggio specchietti, oggi la vostra Dory qui per voi per parlarvi di un nuovo romanzo: Furioso Desiderio!

Manila Alba torna con un romanzo che abbatte tutti i muri, sfondando le difese dei nostri cuori e andando all’attacco di tutta la nostra prima linea. È un monsterblock al contrario. Una schiacciata poderosa come quelle dello zar, e se non sapete chi sia, be’ raga, l’unico e solo Ivan Zaytsev!

Ma partiamo dall’inizio…

Kian non è solo un giocatore di pallavolo della squadra dell’Arizona James University, lui è il capitano, lui è quello su cui tutti contano. Lui è il re. Solo che le cose non vanno come lui spera nell’ultima partita della stagione precedente agli eventi del romanzo (lo sappiamo dal prologo), perché nel ricadere a terra si fa male alla caviglia e tutto cade attorno a lui, come in un castello di carte. E un re, senza castello, cos’è?

Senza castello, o senza squadra nel suo caso, perché costretto a una lunga riabilitazione perde le prime partite della nuova stagione e al suo posto, l’allenatore, sceglie un ragazzino.

Kayden.

L’odio che Kian prova per Kayden è quasi istantaneo. Lui ha tutto ciò che l’altro desidera.

E in più ha una famiglia che lo ama. Una famiglia che non è ricchissima come quella di Kian, certo, ma ha molti altri valori, tutti positivi, che nella sua mancano.

C’è rispetto. C’è amore. C’è supporto.

Kian, all’inizio lo guarda da lontano, poi viene costretto dall’allenatore ad allenarsi con questo ragazzino, destinato a prendersi il suo posto quando lui finirà con l’università.

Ed è quando cominciano questi allenamenti che diciassette e uno vengono a scontrarsi. Letteralmente.

Kayden con la sua forza d’animo e il suo sorriso che parte dai suoi stupendi occhi verdi, comincerà a fare breccia nel muro di Kian, sempre di più, fino a buttarlo giù, fino a fargli capire che non è poi così etero come credeva di essere.

Kian capisce fin troppo presto che tutto l’odio, tutto il risentimento, tutti quei sentimenti negativi erano in realtà spie di qualcos’altro che potrebbe distruggerli entrambi, perché qualcuno, lui lo sa, potrebbe avere problemi con la sua sessualità.

Insomma, come in una partita di pallavolo a più set in parità si evolve questa amicizia che poi diventa qualcosa di più, e quante lacrime, quante risate, quanti sospiri? Tanti. Lasciatemelo dire.

Manila per me è ormai una certezza quando si tratta di storie d’amore intense e che lasciano col cuore pieno di gioia, per non parlare del modo in cui è capace di attirare l’attenzione di chi legge e di trascinarlo all’interno delle pagine con la voglia di non smettere finché non si chiude il libro (o nel mio caso il kindle).

Una storia di crescita personale, di decisioni difficili e di un amore unico che vuole essere vissuto a pieno. Di un amore furioso. Di un desiderio inestinguibile. Di due ragazzi che vogliono sopravvivere al mondo ma con la consapevolezza che riusciranno a farlo solo l’uno nelle braccia dell’altro.

Brava Manila.



 Alla prossima,





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