Passa ai contenuti principali

Recensione: What If...?

Buongiorno, specchietti!

Oggi siamo qui per parlare dell’ultimo prodotto Marvel. Di nuovo, direte? Sì. Quest’anno la Marvel recupera l’assenza dagli schermi del 2020 con un bel po’ di roba. E altri tre prodotti arriveranno prima della fine dell’anno (per saperne di più, recuperate il mio focus sull’ordine di visione del MCU qui).

Quindi, di che cosa parliamo oggi?

Di What If…?

“What If…?” rimescola le carte del MCU rielaborando i celebri eventi dei film in modi inaspettati. La prima serie animata dei Marvel Studios è incentrata su diversi eroi dell’MCU, doppiati dalle star che li avevano interpretati. La serie è diretta da Bryan Andrews con AC Bradley capo sceneggiatrice.

Prima serie animata del Marvel Cinematic Universe e prima serie antologica, What If…? si configura come un esperimento… a tratti riuscito, a tratti un po’ meno. La storia ha il suo via dal finale di Loki: Sylvie ha liberato il multiverso e adesso l’Osservatore, semplicemente, ce lo mostra. Ci fa vedere (e che lo spiega molto bene nell’intro di ogni puntata) come nel Multiverso esistano una serie infinita di possibilità e cambiare un piccolo elemento, anche all’apparenza irrilevante, può cambiare tutto.

Ogni episodio è a sé stante e, tranne gli ultimi due o anche tre che tirano le somme e fanno confluire tutto in un’unica storia, possono essere visti anche in disordine senza che questo ne infici la comprensione.

Quello che posso dire a livello generale è che le animazioni sono a dir poco divine. Non rimpiangi assolutamente il live-action, anzi l’animazione permette di mostrare delle scene che in live-action sarebbero difficilissime (se non impossibili) e soprattutto molto costose da realizzare. L’idea di fondo, poi, ha un potenziale incredibile perché permette ai creatori di stravolgere qualsiasi film delle prime tre fasi (i prodotti della fase quattro saranno presenti nella seconda stagione della serie) e dare anche delle strizzatine d’occhio a delle teorie assurde che circolavano su Internet. Perché, effettivamente, qualcuna era realizzabile e ti fa vedere che poteva funzionare.

L’Osservatore, poi, rompe la quarta parete e ti prende per mano durante la sua narrazione, rendendo te, spettatore, un altro Osservatore a tutti gli effetti.

Però – e c’è un però – non sempre questo enorme potenziale viene sfruttato a dovere e a volte ci ritroviamo con delle puntate decisamente sottotono con finali lasciati a metà. Ci sono comunque anche degli episodi meravigliosi e perfetti sotto ogni punto di vista.

Per questo motivo, invece di dare un’opinione complessiva preferisco darvi una minirecensione a ogni singolo episodio.

Episodio 1: E se… Il Capitano Carter fosse il primo vendicatore?

Quando Steve Rogers è ferito gravemente, Peggy Carter diventa il primo Super Soldato.

Episodio introduttivo che ti spiega un po’ le regole del gioco. Viene cambiato un singolo elemento, ma poi la sostanza, grossomodo, non cambia. Peggy Carter diventa il primo super soldato al posto di Steve Rogers per una mera casualità. Steve continua a combattere al suo fianco diventando una specie di precursore di Iron Man, grazie a un’armatura costruita per lui direttamente da Howard Stark.

L’episodio, in trenta minuti, racchiude tutti gli avvenimenti del film “Captain America: il primo vendicatore”. Le scene si susseguono a ritmi serrati, senza dare allo spettatore il tempo di prendere fiato.

Bellissimi tutti i riferimenti all’universo classico, con scene e battute identiche o completamente ribaltate.

Voto: 4 e mezzo.

Episodio 2: E se… T’Challa fosse diventato Star-Lord?

I rissosi pirati spaziali conosciuti come Ravagers rapiscono T’Challa invece di Peter Quill.

Preparate i fazzoletti, perché qui si piange. Il compianto Chadwick Boseman torna per un’ultima interpretazione dell’amato T’Challa (anche se T’Challa sarà presente in altri tre episodi della serie, ma questa puntata è incentrata totalmente su di lui).

Qui l’ipotesi di fondo è molto più campata in aria rispetto a quella del primo episodio, ma il risultato è molto più efficace. L’Osservatore ci chiede se il destino dipende da noi stessi o dal mondo che ci circonda e contestualmente ci dà anche una risposta. T’Challa, che sia Black Panther o Star Lord, è sempre T’Challa. La sua vera natura non dipende dal titolo che gli viene affibbiato. Allo stesso modo, però, il destino di altre persone è influenzato dalla sua bontà d’animo. Così i Ravagers non sono più dei ladri, ma dei moderni e spaziali Robin Hood e perfino un titano di nostra conoscenza capisce che forse il suo obiettivo può essere perseguito in modo meno… drastico.

Episodio pienissimo di easter egg, sia come oggetti o persone (e ne vediamo in abbondanza nella collezione del Collezionista) sia come scene (un esempio? Thanos che richiama il «sono sempre arrabbiato» di Hulk in “The Avengers”).

Bellissime anche le musiche: un intreccio perfetto tra la colonna sonora di “Guardiani della galassia” e “Black Panther”.

Voto: 5

Episodio 3: E se… Il mondo avesse perso i suoi eroi più potenti?

Nick Fury vuole lanciare il Progetto Avengers, ma i candidati sono presi di mira da un serial killer.

Episodio thriller che trasforma la famosa “settimana di Fury” (la settimana in cui ha reclutato i vari Avengers) in una carneficina. Uno dopo l’altro, tutti gli eroi a cui Nick Fury aveva puntato per formare la sua squadra vengono fatti fuori da un misterioso assassino. Episodio che più di altri necessita di un’ampia conoscenza del Marvel Cinematic Universe per essere compreso. Parecchi i riferimenti a tutta la fase uno, ma non solo. Mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca alla fine. Avrei gradito una leggera spiegazione in più sul perché si sono verificati certi eventi.

Voto: 4

Episodio 4: E se… Dottor Strange avesse perso il cuore invece delle mani?

Un addolorato Dott. Strange usa l’Occhio di Agamotto e prova pericolosamente a cambiare il passato.

Il mio episodio preferito. Trovo questa puntata perfetta sotto ogni punto di vista. Ti coinvolge, ti tiene incollato allo schermo dall’inizio alla fine (ed è anche la più lunga) ed è molto carica a livello emotivo. La sofferenza che si percepisce attraverso Strange è devastante. Non solo. Circa metà dell’episodio è occupato da un combattimento favoloso e le animazioni sono a dei livelli pazzeschi, specie nella parte con le creature mistiche.

Non voglio dire molto sul finale per non rovinare la visione a chi non ha ancora visto l’episodio, ma sappiate che mi è piaciuto così com’è e che per me è il finale perfetto per questa storia.

Voto: 5+

Episodio 5: E Se… gli zombie invadessero la Terra?!

Quando gli Avengers vengono colpiti da un’epidemia zombie, gli eroi sopravvissuti cercano una cura.

L’episodio che tutti stavamo aspettando. L’idea di rendere gli Avengers degli zombie (così come lo sono stati nei fumetti) si rumoreggiava da un po’. La maggior parte dell’episodio è molto bella, con riferimenti alla cultura pop, agli zombie movie e ai film horror in generale. Nonostante mi sia piaciuta un po’ tutta la variegata squadra che va a caccia di zombie, penso che sia Spider-Man il vero protagonista dell’episodio.

Mi ha un po’ deluso la fine. Finale troppo aperto e sottotono rispetto al livello alto della puntata.

Voto: 4,5

Episodio 6: E se… Killmonger avesse salvato Tony Stark?

Killmonger, un soldato americano, salva Tony Stark quando la sua jeep è assaltata in Afghanistan.

Personaggio preferito dell’episodio: l’Osservatore. Il che rende un’idea di quanto poco mi sia piaciuta questa puntata. Killmonger è sicuramente ben caratterizzato e si dimostra ancora una volta uno dei cattivi meglio riusciti del Marvel Cinematic Universe. Tutte le sue macchinazioni sono geniali.

Però la puntata perde spessore man mano che si va avanti e alla fine sembra essere troncata a metà. Non ci dà un vero finale.

Non è sicuramente un episodio che rivedrei volentieri.

Voto: 3,5

Episodio 7: E se… Thor fosse stato figlio unico?

Thor non riesce proprio a stare buono e organizza una festa intergalattica che gli sfugge di mano.

Se vi piacciono le classiche commedie americane, questo episodio fa per voi. Thor è molto più odioso di quando non fosse già nei film del Marvel Cinematic Universe, ma nel complesso è un buon episodio, ricco di easter egg, divertente e, soprattutto, con un fantastico combattimento che desideravo vedere da Avengers: Endgame.

Fantastica Frigga, personaggio migliore dell’episodio (è proprio vero che la mamma è sempre la mamma).

Voto: 4,5

Episodio 8: E se… Ultron avesse vinto?

Natasha Romanoff e Clint Burton cercano di distruggere il robot killer Ultron dopo la catastrofe.

Episodio che ci prepara al gran finale e ci svela il cattivo della serie. Vediamo gli Avengers perdere per la seconda volta nella storia del Marvel Cinematic Universe dopo Avengers: Infinity War.

Ancora una volta ritroviamo un combattimento spettacolare e delle animazioni di altissimo livello, oltre agli ormai consueti riferimenti a diversi film della Marvel.

Uno dei miei episodi preferiti.

Voto: 5

Episodio 9: E se… l’Osservatore avesse infranto il proprio giuramento?

Episodio conclusivo che tira le fila di tutti gli episodi precedenti, perfino quello tagliato su Gamora. E questa è l’unica cosa che non mi è piaciuta. Avrei voluto capire di più sul suo universo prima di vederla combattere contro Ultron.

Doctor Strange Supreme si conferma il miglior personaggio della serie, Party Thor il più odioso. Mi è piaciuta molto anche la coppia Vedova-Carter.

Animazioni ancora una volta da paura, lo scontro tra Ultron e Strange è qualcosa di eccezionale. Ma in generale tutto lo scontro con i guardiani del multiverso è di altissimo livello.

Voto: 5

In conclusione, fantastico inizio dei Marvel Studios nel campo dell’animazione, prodotto ben riuscito nell’ambito dell’esplorazione del multiverso, ma che poteva darci di più, poteva perfezionare alcuni dettagli (soprattutto i finali di alcuni episodi) per essere perfetto.

Non mi resta che assegnare 4 specchi e mezzo a questa serie e darvi appuntamento, per quanto riguarda la Marvel, al mese prossimo con Eternals.

Alla prossima,



Commenti

Post popolari in questo blog

In piedi, Signori, davanti ad una Donna (William Shakespeare)

Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l'ignoranza in cui l'avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato,  per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi, Signori, davanti ad una Donna. E non bastasse questo, inchinatevi ogni volta che vi guarda l'anima, perché Lei la sa vedere, perché Lei sa farla cantare. In piedi, Signori, ogni volta che vi accarezza una mano, ogni volta che vi asciuga le lacrime come foste i suoi figli, e quando vi aspetta, anche se Lei vorrebbe correre. In piedi, sempre in piedi, miei Signori, quando entra nella stanza e suona l'amore e quando vi nasconde il dolore e la solitudine e il bisogno terribile di essere amata. Non provate ad allungare la vostra mano per aiutarla quando Lei crolla sotto il peso del mondo Non ha bisogno della vost...

Recensione "dramosa": Moon Lovers - Scarlet Heart Ryeo

Buongiorno Specchietti. Oggi vi parlo di uno di quei K-drama che dovere assolutamente vedere. Si tratta di Moon Lovers: Scarlet Heart Ryeo , basato sul romanzo cinese Bubujingxi di Tong Hua e che vede come interpreti la mia amatissima Lee Jie-Un, conosciuta anche come IU, e Lee Joon-Gi che, ve lo dico, è entrato di diritto tra i miei oppa del cuore. Trama: Triste e amareggiata dopo aver scoperto che il fidanzato la tradisce con una sua amica, durante un'eclissi di sole Go Ha-jin annega in un laghetto dopo aver salvato un bambino che vi era caduto dentro, e si ritrova nell'anno 941, durante il regno di Taejo, fondatore della dinastia Goryeo . Ha-jin si risveglia nel corpo di Hae Soo, cugina della moglie del principe Wang Wook, ottavo figlio del sovrano, e, resasi conto di non aver modo di tornare al suo tempo, decide di continuare a vivere a Goryeo. La ragazza viene aiutata ad adattarsi alla nuova realtà da Wang Wook, del quale si innamora, facendo anche la conoscenza degli altr...

Prendi il mio cuore e portalo lontano- Saffo

Siamo quasi arrivati al 14 febbraio: San Valentino. ho pensato che sarebbe stato bello regalare a questa giornata una poesia dalle dolci note della poetessa greca Saffo. versi delicati e lievi che invitano ad estraniarsi da tutto e celebrare l'amore attraverso un distacco, un'altra realtà, un invito ad essere portati via dalla persona che amiamo, S affo descrive nel dettaglio la fenomenologia amorosa, la voce che manca, l'agitazione del cuore nel petto, l'energia dell'amore esplodere sotto la pelle. il tutto ci regala una serie di versi che con dolcezza e naturalezza riescono a farci percepire le dinamiche di un cuore innamorato. Prendi il mio cuore e portalo lontano,  dove nessuno ci conosce,   dove il tempo non esiste,   dove possiamo incontrarci,   senza età e ricordi, senza passato.   Con una luce che nasce all'orizzonte   e un domani sereno e silenzioso.   Prendi il mio sguardo e portalo lontano, ...