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Review Party: Sorelle Brontë - Agnes Grey

Da Cime Tempestose, a Jane Eyre, passando per Agnes Grey, fino ai meno noti L'angelo della tempestaLa Signora di Wildfell Hall e Shirley, le tre sorelle Bronte ci hanno lasciato romanzi immortali , capolavori della narrativa ottocentesca pieni di pathos e emozione, ciascuna con la propria voce. A questi romanzi si aggiungono i sublimi versi nei quali rivive tutto il fascino della natura selvaggia delle brughiere dello Yorkshire, tra distese d'erica, roccia e foschia. Questo volume offre l'occasione per riscoprire tre voci femminili originalissime nel panorama letterario, tra incanto, disperazione, e il desiderio insopprimibile di affermare la propria identità.
Buongiorno Specchietti e benvenute a un' altra avventura che è giunta al termine! Di quale avventura sto parlando? Di quella del blogtour che vede protagoniste le sorelle Brontë e i loro splendidi romanzi. 
Trovate qui le date con tappe e o nomi dei blog partecipanti.

E qui i link della mia presentazione e della tappa dedicata ai massimi esponenti dell'età vittoriana
Spero vi siate divertiti quanto me a fare un viaggio nel passato e ringrazio ancora una volta la casa editrice e le organizzazioni per aver realizzato un blog-tour così ricco ed elegante, che mi ha portata indietro nel tempo. 

Quando ero un'adolescente, ormai più di dieci anni fa, mi sono avvicinata al mondo dei classici e tra quelli che ho amato di più c'erano proprio quelli delle sorelle Brontë. Il romanzo per cui mi sono candidata per questo evenro è stato "Agnes Grey", che all'epoca era quello che avevo amato di meno  preferendo infatti a lui e a "Cime tempestose", "Jane Eyre". 

Perché allora ho scelto proprio questo? 
Perché sapevo che crescendo avrei apprezzato molto di più questa storia e così è stato infatti. 

Agnes Grey è un romanzo lineare, semplice ed elegante, delicato come la primavera, ma che tratta temi molto importanti come: la voglia di farsi strada nel mondo, l'amore per la propria famiglia e la voglia di riscattarsi in un mondo in cui le donne devono seguire una strada che per loro è già stata definita. Se sei ricca devi sposare l'uomo che i tuoi genitori scelgono per te e se sei povera, devi lavorare e celare molte volte i tuoi sentimenti, ma soprattutto devi imparare a essere invisibile.


La storia è narrata in prima persona e all'inizio si ha come l'impressione che sia autobiografica. Agnes parla al lettore come se stesse scrivendo una lettera a una cara amica, anticipando quello che prova o giustificandolo, come se avesse paura del nostro giudizio verso di lei. Attraverso le sue parole la accompagnamo dalla prima infanzia all'età adulta e conosciamo, seppure in maniera meno descrittiva rispetto a "Cime tempestose" e "Jane Eyre", la società in cui viveva la scrittrice e i modi di fare, ma soprattutto come è proprio del romanzo vittoriano, abbiamo una visione completa sulle differenze tra le varie classi sociali. 



Attraverso le parole di Agnes, Anne Brontë ci mostra che non sempre, anzi quasi mai, a una ricchezza materiale corrisponde una ricchezza d'animo e lo fa attraverso le giovani e i giovani ricchi che la nostra Agnes deve istruire.


La storia d'amore tra Agnes ed Edward Weston mi ha fatto battere il cuore per la sua semplicità e il modo in cui è nata, spontanea come i fiori in primavera. Il modo in cui lui presta attenzione alle sue parole;  il modo in cui si accorge di lei anche quando lei pensa di essere invisibile, mi hanno fatto sospirare come sempre faccio con questo tipo di storie.

Nonostante sia stato scritto a metà dell'1800, "Agnes Grey" è un romanzo attuale che ancora oggi può insegnare molto, perché parla di indipendenza, d'amore e di tante altre cose che in qualunque epoca e in qualunque luogo possono trovare con il lettore dei punti in comune. 



Davvero non capisco quindi perché Anne sia meno famosa delle sue sorelle. È vero, "Agnes Grey" non parla di passione e follia e magari i personaggi sono meno caratterizzati rispetto a "Cime tempestose" e a "Jane Eyre", ma forse, se iniziassimo a leggere prima questo e poi gli altri due potremmo apprezzare e capire un po' di più quel mondo che ci sembra ormai così lontano da noi.


Assegno quattro specchi a "Agnes Grey" e al volume della Oscar che davvero merita.

Alla prossima,


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