Recensione: Erased - Serie Originale Netflix

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                         "I want to go far, far away"                                                                                                       -Kayo
 Trama:

Satoru Fujinuma, aspirante mangaka ventottenne, nasconde un segreto: spesso subisce un fenomeno che lui definisce Revival, che lo riporta indietro di qualche minuto per prevenire una catastrofe o salvare la vita di qualcuno.
Una sera, la madre di Satoru viene uccisa e lui viene incastrato. Mentre scappa dalla polizia avviene qualcosa di anormale e torna indietro nel tempo di ben 18 anni, esattamente nel periodo in cui una sua compagna di classe, Kayo Hinazuki, venne rapita e uccisa assieme ad altri tre bambini.

Recensione:

Erased
è una serie Originale Netflix del 2017, scritta da Tomomi Ōkubo e diretta da Ten Shimoyama.
Sarò sincera: io non ho mai visto l'anime e non ho mai letto il manga. Mi sono approcciata all'opera con tranquillità, cosa che molti fan non hanno fatto. Francamente, dopo le discussioni assurde che ho trovato in giro, posso affermare che avete esagerato. Il prodotto non è dei migliori, è vero, ma non è pessimo... anzi, per i canoni giapponesi è fin troppo avanti!
Non so quanto sia costato, in giro non ho trovato informazioni sul budget, però qualunque sia la cifra direi che è stata spesa discretamente. Ok, concordo sul fatto che non tutti gli attori sono stati scelti con criterio. In compenso, i bambini sono stati deliziosi, soprattutto i due protagonisti. Auguro a ognuno di loro una fantastica carriera, se la meritano.
La regia di Ten Shimoyama non mi è dispiaciuta, anche se utilizza fin troppi filtri blu. Forse quello che più mi ha disturbata sono i buchi di trama presenti. Ora, a me hanno detto che è molto fedele al manga, quindi non mi sento di dare la colpa alla sceneggiatura di Tomomi Ōkubo; ma certe cose non vanno proprio. Alcuni avvenimenti e reazioni erano da far storcere il naso. Oltretutto, non crederete mica che affrontare una storia che ha per base i viaggi nel tempo sia semplice da gestire!
Se non sei in grado, non lo utilizzare per dare sostegno al tuo intreccio narrativo. L'effetto farfalla richiede uno studio approfondito, altrimenti rischi di rendere incredibile -in senso negativo- la tua storia.
A parte questo, ciò che mi ha spinta a proseguire è principalmente il mistero. L'assassino non è stato nascosto benissimo, infatti l'ho sgamato subito. In ogni caso, è stato interessante assistere allo sviluppo della trama, che scorre e non annoia lo spettatore. Ha un buon ritmo, considerando che si tratta di una serie giapponese.
I personaggi principali sono stati caratterizzati bene. Ho provato forte empatia sia per Satoru che per Kayo e, vi confesso, un po' ci sono rimasta male per come si è evoluto il loro rapporto, per quanto possa essere comprensibile la situazione.
In sostanza, la serie è di intrattenimento. Non vi lascerà chissà cosa, però è piacevole e, alla fine, vi dispiacerà averla finita così presto.





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