Recensione:Lost Worlds - Mondi perduti Andrew Lane

Calum Challenger, sedici anni, ha perso l’uso delle gambe nell’incidente che ha ucciso i suoi genitori. Appassionato di scienze e informatica, trascorre le giornate nel suo appartamento londinese setacciando Internet alla ricerca di notizie sui criptidi, creature leggendarie o considerate estinte. È convinto che il loro dna possa racchiudere la chiave per sconfiggere alcune rarissime malattie e, forse, ridargli la possibilità di camminare. Quando sulle montagne del Caucaso viene avvistata una creatura simile a uno yeti, chiamata Almasty, Calum si attiva immediatamente. Grazie a una squadra di amici che si offrono di partire al posto suo – e che lui può seguire a distanza tramite un super-computer – si mette sulle tracce della creatura misteriosa, deciso a raccogliere un campione del suo dna per studiarlo e proteggerlo. Ma non ha fatto i conti con la Nemor Incorporated, una potente multinazionale che opera nell’ombra e vuole impossessarsi dei segreti dell’Almasty per scopi molto meno nobili. Inizia così una rocambolesca missione in un territorio pieno di insidie, dove niente e nessuno è come sembra...




Andrew Lane... dopo esser arrivata a fine libro e nei ringraziamenti aver scoperto che è l'autore di Young Sherlock Holmes, serie a cui mi ero già approcciata, sono rimasta al quanto interdetta. Prima di tutto perchè il suo stile di scrittura, che adoro, in poche righe riesce a calamitarti nell'azione anche se la trama non ti sembra il massimo o non lo reputi il tuo genere... ero partita con aspettative decisamente basse, lo so.
In secondo luogo, anche se erano passati almeno due anni, dall'ultima volta che avevo letto qualcosa di suo, avrei dovuto riconoscere il suo stile.
copertina inglese, meno male che la
De Agostini ha deciso di cambiarla...
Comunque ancora una volta ritorniamo nel mondo di Conan Doyle, non quello dell'epoca vittoriana, ma quello di "Mondo perduto" ( Andrew Lane lo pone al plurale, ma il titolo è sempre quello...) a cui si ispira Jurassic Park. 
Calum Challenger ( il cui avo è proprio George Edward Challenger, noto come il professor Challenger, protagonista dei romanzi di Doyle) considera il suo appartamento la sua seconda pelle.
Non esce quasi mai, infatti, da questo e odia la sedia a rotelle, in quanto rende molto più reale la condizione in cui grava, soprattutto agli occhi altrui.
Questa volta però ero "preparata" per un simile personaggio, grazie a Prendimi per mano (sempre edito dalla Dea, trovate qui la recensione) dove la protagonista ha un'analoga forza di volontà, ma una differente storia...
Facciamo quindi la conoscenza del ragazzo, che consideriamo protagonista dell'opera, dato che la trama parla solo di lui, mentre invece, dopo neppure venti pagine incontriamo Geco.
Geco è un freerunner, a cui piace correre per i tetti di Londra. Peccato si cacci nei guai e venga così minacciato da alcuni signori dell'Est. 
Per non pensare all'accaduto, a cui deve prendere una decisione, ovvero se diventare o meno un loro complice, si "libra" nuovamente trai tetti, finendo per entrare nell'appartamento di Calum.
Nello stesso momento abbiamo Tara, giovane hacker che odia le multinazionali (mi ricorda molto un certo Elliot...anche se molto più inesperta) e che per questo sta tentando di hackerare la Nemor Incorporated (Evil Corp...).
Peccato venga subito scoperta, e pure ricattata da tale società. 
Tara si ritrova così a dover hackerare il sito di Calum, venendo scoperta anche da lui...in effetti di Elliot ha ben poco. 
A questa serie di eventi si aggiungeranno poi Natlalie, figlia della tutrice di Calum e Rhino, un ex soldato.

"Sotto il nostro naso vivono animali che non abbiamo ancora scoperto e se pensi che il sessanta percento della superficie terrestre e il novantanove percento degli oceani non sono ancora stati esplorati in modo rigoroso, è plausibile pensare che forse non sappiamo tutto. " Natalie

copertina del secondo volume, inglese
L'abilità di Lane sta nel riuscire a strutturare molto bene la personalità di ogni protagonista, dato che ognuno ha il suo punto di vista, e a non far diventar noiosa nessuna delle loro visioni.
"<< Kendal Mint Cake >> si ricordò Geco all'improvviso.
<< Cosa? >>
<< Si trova solo nei negozi per campeggiatori. é una specie di tavoletta di zucchero al sapore di menta piperita. é un prodotto altamente energetico, usato dagli escursionisti come scorta alimentare d'emergenza, ma contiene così tanto zucchero da fare la gioia di un colibrì. In passato lo adoravo. Potevo mangiare un'intera barretta in un solo boccone.
Tara lo squadrò. << se mangiassi una cosa del genere, mi finirebbe tutta nei fianchi e nelle cosce. Dove va a finire a te? >>
<< In fascino e carisma >> rispose lui con un sorriso. "

Per quanto riguarda invece la storia, in sè ci sono spesso dei cali di tensione, che portano a posare il libro.  È come se questo primo volume fosse solo di rodaggio, giusto per vedere se la squadra, che l'autore si trova a formare, possa davvero funzionare, e quando ciò è appurato, sul più bello, il libro si interrompe senza però necessariamente causare un cliffhanger e quindi ben poca suspance per il prossimo libro.
Insomma sono rimasta nuovamente interdetta.
Senza svelarvi troppo posso dirvi che, eravamo finalmente giunti a una bella svolta nella spedizione, dopo aver superato pericoli di ogni tipo, ma al posto di conoscere come tale vicenda, riguardo gli Almasty si concluderà, Calum accenna a una nuova specie, che sappiamo così andrà ad essere al centro del prossimo libro, mentre non sappiamo neppure cosa ne sarà degli uomini- scimmia. 
Il tutto in due righe.
Un dirottamento completo dell'attenzione, al quanto egoistico da parte del ragazzo, dato che sembra quasi non si sia neppure reso conto dei dei salti mortali che hanno fatto, tra quelle montagne e prima, i suoi compagni.
Quindi di per sè il finale lascia al quanto a desiderare.
Lo stesso vale per i rapporti tra i vari ragazzi che vengono a instaurarsi. Sono lasciati molto all'immaginazione e poche parole fanno da base, per quello che potrebbero divenire, nei prossimi romanzi.
Quindi sì, se vogliamo sapere come continueranno le cose, dovremmo aspettare l'uscita del secondo volume, anche qui in Italia.

Lost Inside My Universe





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