Recensione Doppia: Royal Tale di Paola Garbarino

Trama:


Quando ami qualcuno gli dai il potere di salvarti.

O di distruggerti.

Mi chiamo Keenan Knight, vivo in una città meravigliosa come Londra, ho un bel gruppo di amici, ragazze che mi desiderano, suono love metal in una band e il mio sogno è entrare nella prestigiosa Royal Academy of Music.

Niente mi appassiona come la musica, almeno fino a quando i miei occhi non si posano su una certa ragazza dai capelli rossi, bella come un angelo, che però mi guarda come se fossi il suo demone personale. Una che sogna il Principe Azzurro ma non crede nel lieto fine, una che starà qui solo per un semestre di studio, una che mi propone l’assurdo patto di non innamorarci. Come se i sentimenti non andassero dove vogliono.

Mi chiamo Elan Kelly, sogno di diventare costumista per il Cinema e studio al Fashion College. Vivo nell’area dei domestici del Palazzo Reale di Fiann. Sono perdutamente innamorata di Sua Altezza Reale il principe Alexander McLochlann ma mi ritrovo coinvolta in una strana storia con un ragazzo che sembra il Cavaliere Nero.

Voglio credere nelle fiabe, sono le fiabe che non credono in me.

Oppure sono io che mi sono innamorata del principe sbagliato.




Eccoci qui, finalmente posso parlarvi di Royal Tale di Paola Garbarino, il secondo volume della Serie Royal, una collezione 6 libri scritti da 7 autrici molto amate nel panorama italiano che usciranno un po' per volta (uno al mese circa) fino alla fine della storia che vede protagonista la famiglia McLochlann. 
E quando dico "uno al mese circa" è per rassicurare chi come me si è sentito perso dopo aver finito il primo volume di Alessia D'Ambrosio (recensione qui) e anche per dirvi che dopo Royal Tale vi sentirete anche peggio! 
Perché quel senso di vuoto che sentite dopo aver letto un romanzo bellissimo viene amplificato dalla disperazione di non sapere cosa viene dopo e dal panico di dover aspettare appunto un mese per andare avanti con una nuova coppia, una nuova autrice ma anche e soprattutto per scoprire e svelare tutti i misteri che circondano la famiglia reale.
Cosa ne penso di Royal Tale?
Wow. 
Non ho altri termini se non questo perché Paola ha scritto esattamente quello che mi aspetto di leggere quando vedo associata la parola "romance" a un libro. C'è tutto! 

Dramma.
Passione. 
Amore.
Paura.
Aggiungerei anche Panico e Disperazione ma temo di terrorizzarvi! 
Però lo dico e lo sottolineo: non manca niente.
Non manca l'amore, così bello e giovane, così tormentato tra i due protagonisti Keenan e Elen. Non mancano i misteri, gli intrighi di corte, nuovi dettagli sul passato del re, nuovi focus sui protagonisti/personaggi dei prossimi volumi (ma anche su Alexander che vediamo sotto altri punti di vista). 
E no, vi assicuro che questo non è il copia e incolla del primo volume ma da un altro punto di vista, Royal Tale è un altro pezzo del puzzle che sicuramente ci regalerà una vista stupenda una volta finita la serie. 
Lo stile di Paola è scorrevole, la sua penna mai banale, ci fa ridere e piangere a volte nel giro di un secondo e ci accompagna verso la fine del libro con il fiato sospeso (io non ho respirato a tratti). 
Menzione speciale ancora una volta da parte mia per il principe Austin, che anche qui mi sembra quello lucido della famiglia e per Maelle che silenziosa come un fantasma si fa sentire chiaro e forte. 
Non posso che assegnare lo specchio speciale perché non so che altro dirvi se non, ancora a questo giro: Vi prego, uscitemi il terzo volume prima che io finisca in psichiatria! 


Alla prossima,
Cuore di Inchiostro che con i McLochlann non riesce a essere professionale manco per il cervo!



Rieccoci a Willow Palace… o forse no. Perché questa volta le nostre Fiann Girls ci aprono le porte del mondo di Keenan Knight, il figlio illegittimo di re Keith.
Voliamo, quindi, a Londra, dove Keenan vive la sua vita tranquilla tra una madre assente, la scuola e il gruppo dei Black Princes dove suona il basso, oltre a comporre molte delle loro canzoni. Keenan, che in Royal Deal ci era stato presentato quasi come un “usurpatore”, colui arrivato dal nulla per scombussolare i piani di Alexander, è, in realtà, un ragazzo come tanti altri, con molta più testa sulle spalle di quanto il suo aspetto trasandato da metallaro possa lasciare intendere. Soprattutto, Keenan conosce il significato della parola “sacrificio”. Non è cresciuto nella bambagia di Willow Palace, con tutto ciò che poteva desiderare, ma è uno di quei bambini che poteva scegliere un solo giocattolo quando entrava in un negozio, perché sapeva che la mamma non si poteva permettere di più, è uno che si impegna nello studio per ottenere una borsa di studio per una prestigiosa scuola di musica che altrimenti non saprebbe come pagare. È uno che sa che le cose bisogna sudarle, nessuno ce le regala.
Insomma, è l’esatto opposto di Alexander. 

Peccato che Alexander, sì, proprio Sua Altezza Reale il Principe Alexander McLochlann, erede al trono di Fiann, sia l’uomo che fa battere il cuore di Elan, una ragazza figlia di domestici di Willow Palace che sta trascorrendo un semestre a Londra per studiare Moda. E si sa, il Destino ci mette sempre il suo zampino, quindi perché non farle incontrare proprio lui, il Cavaliere Nero, il fratello che Alexander non sa ancora di avere?
Inizia così una serie di montagne russe, con cambi bruschi di direzione quando meno te lo aspetti, con scosse così profonde da cambiare totalmente la struttura interna del romanzo.
Se nei primi capitoli, infatti, siamo davanti a un music romance e quasi ci dimentichiamo dell’esistenza della famiglia reale (se non fosse per i riferimenti ad Alexander), a un certo punto i protagonisti sono costretti a scontrarsi di faccia con la realtà: Re Keith è morto e Keenan Knight è suo figlio.
L’autrice è stata bravissima a cambiare il tenore del romanzo senza snaturarlo. Dalle strade di Londra veniamo catapultati nel lusso sfrenato di Willow Palace, dagli amici fraterni e senza peli sulla lingua passiamo ai nobili fratelli, dal giubbotto di pelle agli abiti firmati, dal metal a Mozart. E anche Keenan si perde in questo caos, cercando di rimanere aggrappato all’unica cosa che non l’ha mai deluso: la musica.
Hai diciassette anni e hai appena scoperto che tuo padre era un re… ed è morto. Sfido io a non perderti!
Soprattutto perché hai appena perso lei, l’unica ragazza che tu abbia mai amato.
Solo che lei, Elan, è un’eterna romantica, innamorata dell’idea dell’amore senza essere disposta ad amare davvero, con la mente persa nel mondo delle fiabe, con i suoi personaggi stereotipati ben diversi dalla realtà. Elan che crede che le matrigne siano cattive e che i Principi siano buoni e che non riesce a vedere le scale di grigi. 

Riuscirà Elan a capire che il suo Principe è quello che suona il metal? Beh, leggete per scoprirlo.
Un’altra cosa che ho apprezzato è che questa storia non è banale. Personalmente, adoro le trame complesse, e, purtroppo, spesso mi capita di trovarmi davanti a trame troppo semplici e, quindi, prevedibili.
Royal Tale non è né semplice né prevedibile. Paola Garbarino scardina le normali convezioni di un romance e le getta in una centrifuga. Non c’è pace nel suo mondo e il lieto fine sembra sempre troppo lontano da raggiungere.
Ho anche adorato la storia parallela di Keith e Sarah, uno sguardo al passato, a ciò che è stato e ciò che avrebbe potuto essere. Keith che si mostra a Sarah e a Keenan, nelle parole affidate a una lettera, come un uomo completamente diverso rispetto a quello che hanno conosciuto sua moglie Kirsteen e, soprattutto, i suoi figli.
Se, attraverso gli occhi di Alexander, Keith era visto come un padre autoritario, freddo e cinico, qui assaporiamo il suo lato tenero e romantico. Possiamo perfino capire il perché di alcune sue scelte (forse non accettarle, ma capire il suo punto di vista sì).
È uno dei pregi non solo di questo romanzo, ma di tutta la serie. Darci le cose da più prospettive.
Ritroviamo qui scene e situazioni che abbiamo già visto in Royal Deal, ma le assaporiamo in modo diverso, cogliamo dettagli diversi, le viviamo in modi diversi. Non è un ripetersi, ma è un aggiungere completezza, come quei film dove rivediamo la stessa scena da diverse inquadrature e ogni volta ci accorgiamo di dettagli che non avevamo notato prima.
Quindi complimenti a Paola Garbarino che ha creato Royal Tale, ma anche a tutte le Royal Girls per aver lavorato a questo progetto. Non vedo l’ora di avere sul mio Kindle il prossimo romanzo. Ho bisogno di sapere, di conoscere tutti i McLochlann e ciò che si cela nei loro cuori.
Ringrazio l’autrice per avermi fornito la copia del romanzo e assegno anche al secondo volume della Royal Series i miei cinque specchi.




Alla prossima,




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