Passa ai contenuti principali

Recensione: High School Musical: The Musical: La Serie - Stagione 3

Salve, specchietti!

Oggi sono qui per parlarvi di High School Musical: The Musical: La Serie, serie di Disneyplus giunta alla sua terza stagione. (Qui le recensioni della stagione 1 e 2)


I Wildcats vanno al Campo Shallow Lake, in California, dove, con gli altri campeggiatori sono preparati per un’estate indimenticabile ricca di romanticismo, notti senza coprifuoco e l’atmosfera dei grandi spazi aperti. La tensione cresce quando affrontano un complesso spettacolo tratto dal film Frozen, che verrà ripreso per una docuserie. Riusciranno i Wildcats a mostrare chi è “il migliore sulla neve di Frozen” senza lasciare nessuno congelato?

Se esiste una serie che sa giocare bene con il concetto di meta-teatralità, quella è proprio High School Musical: The Musical: La Serie (che d’ora in poi abbrevieremo in HSMTMTS per comodità). Se ben ricordate, infatti, nella prima stagione i personaggi erano consapevoli dell’esistenza del film di High School Musical e stavano preparando uno spettacolo per omaggiare la scuola in cui è stato girato. Qui non solo si continua su quel filone, con la presenza di uno degli attori della fortunata trilogia di Disney Channel, ma si aggiunge un altro filtro meta-teatrale: durante tutta la serie i nostri Wildcats vengono ripresi durante le prove dello spettacolo di Frozen per un documentario che andrà – nella finzione – in onda su Disneyplus.

Questa terza stagione è ambientata al campo Shallow Lake, lo stesso campo dove l’anno prima la nostra Nini aveva avuto il suo primo ruolo di protagonista allo spettacolo teatrale (grazie a un uovo marcio, vi ricordate?) e si era “consolata” per la rottura con Ricky, trovando un sostituto in EJ. Stavolta EJ, ormai diplomato, ha deciso di portarsi dietro in questa avventura gran parte dei suoi nuovi amici, la sua nuova famiglia, i Wildcats. Non tutti, però, perché mancano, purtroppo, Seb e Big Red e devo ammettere che la loro assenza si fa sentire parecchio.

Un personaggio che, invece, non mi è mancato per niente, è Nini. Anzi, possiamo affermare che i momenti in cui si fa vedere sono addirittura troppi. Capisco che ormai Olivia Rodrigo abbia una carriera da cantante ben avviata e stia cercando di prendere le distanze dalla serie, ma avrei limitato la sua presenza solo al momento dell’addio. La lunga digressione sulla vacanza di Nini in California, invece, è stata, a mio avviso, forzata e superflua e ha rallentato un po’ tutto il ritmo della narrazione, facendoci distogliere lo sguardo sul fulcro della serie, ovvero il campeggio e le dinamiche che si sono create tra i vari personaggi.

Altra grande assente, ma per fortuna non per tutta la stagione, è la prof Jen, vero fulcro di tutta la serie. Lei è colei che ha creato i Wildcats, li ha formati, li ha fatti crescere e che c’è sempre quando hanno bisogno di una mano. I brevi momenti in cui interviene sono quelli più toccanti di tutto lo show, con messaggi positivi di autostima, coraggio e comprensione. L’episodio in cui la prof Jen va a trovare i ragazzi al campo è sicuramente uno dei miei preferiti. Insomma, ci vorrebbero più persone come la Prof Jen nella vita reale.

Se la prof Jen è il coach, i Wildcats sono la squadra. Una cosa che ho apprezzato particolarmente è che, a differenza della prima stagione in cui Nini e Ricky spiccavano sopra gli altri come protagonisti, qui non c’è un MVP (per prendere in prestito un termine dal mondo dello sport). Nessuno spicca sopra gli altri, ma tutti si fanno notare per le loro caratteristiche uniche. Così, mentre, come abbiamo già detto, Nini si fa da parte, anche il ruolo di Ricky si ridimensiona. Scopriamo di più sul difficile rapporto di EJ con il padre (e anche il suo vero nome che non vi dirò per non fare spoiler, ma che mi ha fatto morire di risate), sulle “prime volte” di Gina, sulla confusione di Ashlyn, sull’ansia di Kourtney, sull’intraprendenza di Carlos. C’è anche lo spazio per fare entrare in squadra due nuovi membri: Maddox e Jet. Dapprima entrambi molto distanti dal mondo dei Wildcats, ma poi riusciranno a farsi conoscere e accettare.

Nuove conoscenze, quindi, ma anche vecchie perché torna, per la gioia di tutte le trentenni (me per prima) il mitico Corbin Bleu che ha interpretato Chad Danforth nella trilogia originale. Corbin qui interpreta se stesso, la star che è distante e a volte anche un po’ antipatica, ma che, grazie ai nostri Wildcats, riesce a ritrovare il suo wildcat interiore.

La stagione affronta alcune tematiche delicate e molto, molto importanti. Quella che mi ha colpito di più è sicuramente l’ansia. Non si ha paura di dire a chiare lettere che se non ce la fai è normale e che non sei debole se cerchi aiuto negli altri e in un terapeuta. Si parla anche dell’accettarsi e del farsi accettare. EJ incoraggia Carlos a togliersi la maglietta, a mostrarsi così com’è, fisicamente e metaforicamente, perché nessuno lì lo avrebbe giudicato e nessuno dovrebbe farlo, anche nel mondo reale.

Accettarsi e farsi accettare anche nel senso di fare un coming out. Ecco, forse è uno degli aspetti che mi è piaciuto meno nella stagione, non tanto per la tematica trattata, ma per come viene trattata. HSMTMTS è sempre molto attenta alle tematiche LGBT, sin dal primo episodio della prima stagione dove ci presenta tranquillamente una protagonista con due mamme. L’argomento viene poi sviluppato nella prima e nella seconda stagione tramite la relazione tra Carlos e Seb, con delle scene e delle canzoni meravigliose. Qui, anche un po’ per compensare alla mancanza di Seb, viene introdotto un nuovo personaggio gay che è Maddox. E fin qui, ineccepibile. Quello che non mi è piaciuto, però, è che hanno preso un personaggio che fino a questa stagione è stato eterosessuale (e che è protagonista di una bellissima storia d’amore già incentrata sull’accettazione dell’altro) e gli è stato cambiato orientamento sessuale. Mi è sembrata una scelta molto forzata, un voler calcare eccessivamente la mano su certe tematiche che rischia di avere l’effetto opposto.

Le canzoni della serie sono tratte da Frozen, come già detto, ma nella versione di Broadway (e ammetto che non conoscevo alcune di queste canzoni, seppur molto belle), Camp Rock e l’immancabile High School Musical 2, più ovviamente delle canzoni nuove, scritte appositamente per l’occasione. Una delle mie preferite è sicuramente “Here I come”, ma molto belle anche “Rising”, “This is me” e “Right Place”.

La stagione, seppur piacevole, scorre a ritmi alterni, con alcune puntate lente e sottotono, ma che alcune davvero belle, soprattutto nella parte finale. Ecco perché assegno 4 specchi e mezzo.

Alla prossima,

-Iron Princess



Commenti

Post popolari in questo blog

In piedi, Signori, davanti ad una Donna (William Shakespeare)

Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l'ignoranza in cui l'avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato,  per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi, Signori, davanti ad una Donna. E non bastasse questo, inchinatevi ogni volta che vi guarda l'anima, perché Lei la sa vedere, perché Lei sa farla cantare. In piedi, Signori, ogni volta che vi accarezza una mano, ogni volta che vi asciuga le lacrime come foste i suoi figli, e quando vi aspetta, anche se Lei vorrebbe correre. In piedi, sempre in piedi, miei Signori, quando entra nella stanza e suona l'amore e quando vi nasconde il dolore e la solitudine e il bisogno terribile di essere amata. Non provate ad allungare la vostra mano per aiutarla quando Lei crolla sotto il peso del mondo Non ha bisogno della vost...

Recensione "dramosa": Moon Lovers - Scarlet Heart Ryeo

Buongiorno Specchietti. Oggi vi parlo di uno di quei K-drama che dovere assolutamente vedere. Si tratta di Moon Lovers: Scarlet Heart Ryeo , basato sul romanzo cinese Bubujingxi di Tong Hua e che vede come interpreti la mia amatissima Lee Jie-Un, conosciuta anche come IU, e Lee Joon-Gi che, ve lo dico, è entrato di diritto tra i miei oppa del cuore. Trama: Triste e amareggiata dopo aver scoperto che il fidanzato la tradisce con una sua amica, durante un'eclissi di sole Go Ha-jin annega in un laghetto dopo aver salvato un bambino che vi era caduto dentro, e si ritrova nell'anno 941, durante il regno di Taejo, fondatore della dinastia Goryeo . Ha-jin si risveglia nel corpo di Hae Soo, cugina della moglie del principe Wang Wook, ottavo figlio del sovrano, e, resasi conto di non aver modo di tornare al suo tempo, decide di continuare a vivere a Goryeo. La ragazza viene aiutata ad adattarsi alla nuova realtà da Wang Wook, del quale si innamora, facendo anche la conoscenza degli altr...

Prendi il mio cuore e portalo lontano- Saffo

Siamo quasi arrivati al 14 febbraio: San Valentino. ho pensato che sarebbe stato bello regalare a questa giornata una poesia dalle dolci note della poetessa greca Saffo. versi delicati e lievi che invitano ad estraniarsi da tutto e celebrare l'amore attraverso un distacco, un'altra realtà, un invito ad essere portati via dalla persona che amiamo, S affo descrive nel dettaglio la fenomenologia amorosa, la voce che manca, l'agitazione del cuore nel petto, l'energia dell'amore esplodere sotto la pelle. il tutto ci regala una serie di versi che con dolcezza e naturalezza riescono a farci percepire le dinamiche di un cuore innamorato. Prendi il mio cuore e portalo lontano,  dove nessuno ci conosce,   dove il tempo non esiste,   dove possiamo incontrarci,   senza età e ricordi, senza passato.   Con una luce che nasce all'orizzonte   e un domani sereno e silenzioso.   Prendi il mio sguardo e portalo lontano, ...