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Joy presenta: Never A Joy


Buongiorno Specchietti,
è tempo di novità in casa Libri Riflessi e io sono una di queste!
Potete chiamarmi La Joy e da oggi, grazie alle ragazze del blog che hanno accolto a braccia aperte me e la mia idea bislacca, mi occuperò di una rubrica intitolata #neverajoy (#maiunagioia per i meno cosmopoliti). Sapete di cosa parlo, vero? 
Avete presente quelle giornate in cui vi svegliate cariche, con la voglia di sorridere a caso e l’energia che vi scoppietta nelle vene, assieme all’entusiasmo? No, nemmeno io.
Nella vita reale, la prima cosa che pensi quando apri gli occhi oscilla tra «oddio che palle» e «che secolo è?» e prima di ritrovare l’energia necessaria per far carburare il nostro corpo ci servono cinque o sei tazze di caffè e dieci cucchiai di cioccolata spalmabile. 
Okay, esistono anche persone che si svegliano piene di energia e, io ve lo dico, ragazze, quelle non sono UMANE.
In questo tripudio di positività, però, esistono anche delle giornate che andrebbero cancellate dal calendario. Quando ti svegli non solo dal lato sbagliato del letto, ma proprio dal lato sbagliato di te stesso, un po’ come se stessi camminando con le mani a terra e i piedi per aria.
In quei giorni non ti riesce NIENTE. 
La tua soglia di attenzione sfiora lo zero assoluto senza un apparente motivo: le cose ti cadono dalle mani, inciampi, ti inceppi con le parole – con conseguenti e imbarazzanti figure di menta, specie se sei sul lavoro - non ti ricordi nemmeno come ti chiami e le funzioni vitali basilari sono le uniche che riesci a portare a termine con successo.
Ecco, vorrei parlare di QUEI giorni. Io li chiamo giorni della SVENTURA. L’incubo di ogni donna con molte cose da fare e poco tempo per farle.
Come si sopravvive a giornate del genere?
Ecco un paio di consigli da una veterana del settore:
Prenderla con leggerezza. Più vi innervosite quando qualcosa non vi riesce, meno la suddetta cosa e tutte le altre vi riusciranno.
Fare il minimo indispensabile e aspettare che la giornata giunga al termine.
Bere un caffè al ginseng (ho da poco scoperto che è una droga favolosa)
Chiedere scusa. Qualunque danno possiate combinare, siate sempre pronte con delle scuse e un’espressione costernata.
Fingersi sordi/invisibili/morti a seconda della circostanza.
Farsi il segno della croce e sperare di arrivare a fine giornata senza fare del male a se stessi o ad altri.
Questo è quanto appreso dalla mia esperienza diretta. Se avete altre infallibili tecniche per affrontare i giorni della SVENTURA fatecele sapere nei commenti, aspettiamo le vostre testimonianze.
Alla prossima gioia. Ah, no.
La Joy

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