Recensione "La ragazza nel parco" by Alafair Burke


Ho trovato questo libro per caso, una sera che passeggiavo con gli amici, dentro una delle mie librerie preferite. L'ho comprato per diversi motivi: non solo perché negli ultimi mesi l'ho visto pubblicizzato un po' ovunque (e, ammettiamolo, come resistere alla tentazione di dimostrare se tale successo sia meritato o meno?), ma soprattutto per la palese apparente somiglianza con un'altra lettura gradita: La ragazza del treno. Oltre al fatto che entrambi i romanzi sono thriller americani editi in Italia dalla Piemme, il richiamo è ovvio nella copertina, che ricorda l'altra nell'impostazione e nei colori, e nel titolo (purtroppo il nome originale di questa seconda nuova opera, The Ex, risulta più evocativo nel mondo anglofono che nel nostro). Le somiglianze tra le due storie, comunque, si fermano qui.

Copertina americana
Quando Olivia Randall, avvocato newyorchese, viene svegliata da una telefonata, non ha idea di chi sia la ragazzina che la implora di aiutarla. Eppure basta un nome per scuoterla: Jack Harris, padre della ragazzina, l'uomo con cui Olivia ha vissuto un amore tormentato venti anni prima, è accusato di aver commesso un triplice omicidio. Di fronte a quella richiesta, con ancora i segni e i tormenti della passata relazione, la donna sa di non avere scelta. Aiuterà Jack. A qualsiasi costo. Anche quando dalle indagini emergeranno i particolari più inquietanti.
La storia viene interamente raccontata, in prima persona, dal punto di vista di Olivia; il che gioca molto a favore dell'autrice, che oltre ad avere una buonissima penna, è un avvocato penalista. La scrittrice, perciò, riesce a muoversi perfettamente nella trama ideata, ricreando le adeguate strutture e procedimenti, e riuscendo dare al tutto una forte aderenza alla realtà. Molto bella, articolata e ben strutturata è anche la complessità dei rapporti tra i personaggi, nonché anche i loro caratteri e tridimensionalità, su cui viene posta una particolare attenzione, analizzando anche il dolore, la forza e le scelte umane.
La ragazza nel parco è uno di quei romanzi che ho letto in neanche due giorni, e non per le "sole" trecentoundici pagine, ma perché l'autrice riesce a catturare e a creare quel clima di tensione che incolla il naso al libro, e non c'è scampo finché non si è terminata l'ultima facciata. Nel leggerla, la storia è riuscita a regalarmi quella stessa tensione adrenalinica e intensa soddisfazione che solo una puntata di How to Get Away with Murder riesce a trasmettermi (e sapete già quanto ami questa serie). Alafair Burke, inoltre, riesce a tirare ogni filo tessuto e a lasciare le giuste esche nel testo. È stata una vera soddisfazione riuscire a identificare il killer proprio poco prima che venisse rivelato, così che fino all'ultimo sono rimasta con il fiato sospeso, ma da subito è stata chiara la logica dietro la scelta dell'assassino.
La ragazza nel parco è un thriller psicologico capace di trattare temi che scaldano il cuore, come il riscatto umano o la profondità dell'amore, e costruire allo stesso tempo un'indagine giudiziaria mozzafiato e dalla suspance irresistibile. Un libro che entra silenziosamente nella mente del lettore e capace di farsi strada dritto fin dentro al cuore. Lo consiglio perciò caldamente a chi ama il brivido, ma anche l'animo umano; nella consapevolezza che non ne rimarrete delusi.
Buona lettura!




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