Recensione "Il club delle lettrici" by Renate Dorrestein


Il club delle lettrici è un romanzo di sole 166 pagine, scritto dalla già nota Renate Dorrestein. È stato pubblicato per la prima volta nei Paesi Bassi nel 2013, ma è arrivato in Italia solo nel giugno 2018 grazie all'editore Guanda.

Sette donne olandesi di mezza età, amanti dei libri e fondatrici di un club di lettura, decidono di partecipare a una crociera letteraria in Scozia «Nello spirito di Moby Dick», organizzata dall'autore che considerano il migliore di questo secolo e del precedente: Gideon de Wit. Le amiche sono elettrizzate all'idea dell'avventura e dell'incontro con il loro mito, e si preparano nei modi più disparati. Leonie, che non lascia mai nulla al caso, si procura una guida dettagliata della Scozia; Tillie fa scorta di whisky; Johanna riempie la valigia dei suoi insopportabili gilet e vestitini beige; e Barbara, tra le altre cose, infila nel bagaglio la sua famigerata pistola dorata.
Ma non tutto durante il viaggio va secondo i piani; e a volte, certi miti è meglio restino ancorati alla magia delle pagine, che viverli nella realtà...

Il club delle lettrici nasce come un'eccentrica commedia sui libri, la lettura e la mezza età; ma pur restando sempre coerente alla propria natura e al suo tono, si rivela una tragedia ironica, una critica acuta ma mai pungente o affilata.

Partiamo dall'inizio. Il libro si apre alla fine del suo racconto. Una delle sette protagoniste racconta in prima persona tutto ciò che è accaduto. In tribunale. Con un monologo continuo e pieno di parentesi. La nostra narratrice è l'unica a parlare nell'intero romanzo (in modo diretto, almeno). E a fine lettura non ne conosciamo neanche il nome.

Tutto il libro è giocato su due piani: sul primo, la storia con i suoi personaggi, un percorso graduale ma coerente; sul secondo, quelle che ho definito parentesi, il soppalco di riflessioni e significati. Mi piace come entrambi siano gestiti bene e con cura.
Sulla trama dirò poco: è breve e non voglio fare spoiler, ma fila liscia anche nelle sue assurdità. Sul modo di gestire i personaggi mi soffermo un po' di più, perché è uno dei punti di forza del romanzo. Possono risultare appena abbozzati, eppure sentiamo di approfondirli bene perché ne conosciamo abitudini e comportamenti propri.

Altro cavallo di battaglia del libro è certamente il soppalco a cui accennavo sopra. Con costante ironia e intelligenza pungente, l'autrice riflette su tanti aspetti diversi dell'universo della lettura quanto di quello femminile e della mezza età. Ed essendo la narratrice a parlare in prima persona, dal punto di vista di una lettrice sessantenne, è facile intuire che il lettore non vede queste riflessioni dall'esterno, ma vi ci viene gettato in pieno. Lettore e narratrice, cioè, indossano gli stessi panni, e ciò catapulta nelle pagine del romanzo in modo decisamente differente dal solito (che quasi ricorda Se una notte d'inverno un viaggiatore).

Il club delle lettrici è un libro piacevole, leggero e consistente allo stesso tempo, che scorre facilmente e senza troppo impegno. Attenzione però alle tante e lunghissime note che appesantiscono la lettura in modo indescrivibile. Sentitevi pure liberi di saltarle: più che spiegazioni, sono dei veri e propri consigli di viaggio. Potete sempre recuperarle una volta terminata la storia, se volete.

Non servono molte parole per consigliare questo libro: Il club delle lettrici è un romanzo su e per chi ama leggere. Come credete di resistergli, ora?
Buona lettura!





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