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Recensione: Bitten

Trama
Dimentica tutto quello che sai sui lupi mannari: questa corte incantata ti sedurrà...e poi ti distruggerà
La notte del suo diciassettesimo compleanno, dopo il feroce attacco di un lupo mannaro, Vanessa Hart perde tutto ciò che ha di più caro: suo padre, la sua migliore amica e persino la sua casa. Nonostante sia straziata dai morsi e imprigionata senza spiegazione alcuna, Vanessa sopravvive, subendo una trasformazione spaventosa e diventando a sua volta licantropa. A quel punto, è a un bivio: deve giurare fedeltà eterna alla Corte della Regina dei Lupi oppure per lei sarà la morte. E così, dopo aver scelto la prima opzione, si trova a vivere in un palazzo incantato e bellissimo che nasconde insidie a ogni angolo. Determinata ad avere la sua vendetta per i torti subiti, Vanessa trama nell’ombra, ma i suoi propositi di rivalsa vengono messi a repentaglio da due affascinanti cugini: il principe Sinclair che, con la sua aria da bravo ragazzo, rischia di rubarle il cuore, nonostante sia promesso alla sua nemesi, e Calix, reale caduto in disgrazia, sexy e dall’attrattiva oscura. Immersa nella magia di una corte tanto capricciosa quanto crudele, Vanessa impara in fretta che non tutto è come sembra. Tra i corridoi scintillanti del palazzo si sta combattendo una guerra silenziosa, e lei potrebbe essere solamente una pedina in un gioco letale...
Recensione
Immaginate di avere tutto. 
Un padre amorevole. Un’amica che è quasi una sorella. Un’esistenza pacifica, dove la cosa più assurda che capita è il decidere a quale festa andare. 
E poi perdete ogni cosa. 
Questo è quello che accade a Vanessa in una sola notte. 
Perde ogni cosa a causa di un morso, che poi è il titolo parlante del romanzo, BITTEN, morsa. 
Da cosa? Be’, licantropi, no? anche se qui il licantropo è uno, Vanessa ne è sicura, ma non sa chi sia, perché se è vero che questo romanzo mescola i generi, è vero altresì che al centro c’è un mistero. 
Jordan Stephanie Gray, infatti, non ci porta all’interno di un semplice fantasy, ma i suoi personaggi si muovono in una dimensione che è quella dello young adult, mixata con un bel po’ di dark e con un pizzico di mistery che non guasta mai. 
Perciò, il mistero, che poi è la morte della migliore amica (o meglio scoprire chi sia il “peloso” killer, XD), fa da collante lungo tutta la storia di Vanessa che si trova a dover cambiare la sua vita per continuare a vivere. 
L’unica scelta che ha, infatti, quando il suo stesso padre non sa cosa fare, è dire di sì alla regina dei lupi e diventare parte della sua corte (che sembra molto simile alle corti delle fate, avete presente?) dove ogni cosa è rimessa al volere della sovrana. 
L’unica cosa che occupa i pensieri, forse quanto scoprire chi ha distrutto la sua vita e ha portato la morte alla sua amica, è la conoscenza con i due altri protagonisti di quello che, praticamente, si profila un tenebroso triangolone. 
Sinclair Severi, principe ereditario, e suo cugino Calix, che sono diversi come il giorno e la notte, diventeranno per Vanessa due strani punti fissi. E dico strani, perché come lei, anche io ho alcuni dubbi soprattutto su uno dei due e non dirò quale. Eheh. 
Comunque, in sintesi questo romanzo ha tutto quello che è necessario a un lettore indeciso. C’è fantasy (e giuro che alcune delle parti paranormali valgono da sole il voto finale che ho dato al romanzo); c’è del dark (perché cavolo la regina fa e dice delle cose, fa fare delle cose e la corte FA COSE CHE… OMG! Il più delle volte sfiora il “Oddio ma davvero?” e altre sta così al limite che ti domandi se sia lecito anche solo leggerle…); c’è del romance (SANTO CIELO chi scegliere fra Sinclair e Calix? Perché il brillante del sole e l’oscurità della notte, sebbene differenti, cavolo, hanno entrambe il loro fascino… e io come Vanessa PER ORA STO IN BILICO) e c’è davvero del mistery (fatto pure bene). 
Allora voi direte, perché alla fine hai messo 4 e non 5?
Perché, e credetemi lo dico da scrittrice spicy e di fantasy, tante cose mi hanno lasciata perplessa, almeno quante mi hanno lasciata soddisfatta. 
Le scene spicy, infatti, sono molto dettagliate. MA MOLTO, MOLTO. E ora, direte, la De Bonis è impazzita, lei le scrive tutte ste cose. Solo che da lettrice, trovarmi di fronte a una ragazzina agli albori della scoperta del sesso che fa le capriole come un’artista del cirque du soleil, mi ha lasciata un po’, meh. E lo so, lo so che anche io ho scritto young adult, ma all’inizio della storia non ho mai messo lo spicy così SBEM TARABEM! (che però è scritto bene, eh. MOLTO BENE). 
Le scene paranormal sono ben scritte, ben elaborate, ma non mi hanno lasciata con l’espressione che, alcune scrittrici italiane, mi hanno suscitato. Sono belle, ma già viste. 
Nel complesso, quindi, un bel 4 (che poi 4/5 non è malissimo), in cui mi sento anche di lodare la traduttrice del romanzo, Carlotta Turrini, perché se la traduzione è così buona, be’, posso solo immaginare come sia lo scritto originale. Brava! Davvero. 
E niente, io torno a vagheggiare sui lupi… correte la Corte Severi vi sta aspettando…

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