Review Tour: Family Blood di Giusy Moscato

 

Buongiorno Specchietti,
oggi è un giorno speciale in casa Libri Riflessi: la nostra Giusy Moscato torna con un nuovo capitolo della serie Beauty and the Wolf: Family Blood.
A raccontarci qualcosa in più sono Irish Girl e Mil Palabras.



Titolo: Family Blood

Serie: Beauty and the Wolf #3
Autore: Giusy Moscato
Genere: Urban Fantasy
Trope: hate to love, age gap, spicy
Editore: self publishing
Pagine: circa 550
Uscita: ebook: 27 novembre (in preorder dal 20 novembre); cartaceo: prossimamente
Prezzo: ebook: prezzo lancio 1,99 euro, poi 2,99 euro (disponibile anche con Kindle Unlimited); cartaceo: 14,90 euro


Buongiorno miei Specchietti!
Torna Giusy Moscato e con lei il mondo sovrannaturale che ha sapientemente saputo creare, popolato di lupi – e che lupi! – vampiri e… streghe.
Torna, la nostra Giusy, rendendo protagonista di questo nuovo capitolo il più solitario, burbero ed enigmatico dei fratelli Thompson: Wesley.
E, lasciatemelo dire, Specchietti, per chi non lo sapesse Wes – anzi, solo per me Mícheál è uno dei miei mariti librosi. Il primo di quella lunga serie che, a pensarci bene, da un po’ di tempo non aggiorno più.
E lo è da quando, prima ancora di approdare in Libri Riflessi, prima ancora di diventare autrice, prima ancora che questo mondo si aprisse a me, leggevo le storie di Giusy su Wattpad. Quindi, perdonatemi da subito se qua e là il mio amore per questo personaggio dovesse uscir fuori in maniera dirompente.
Ma bando alle ciance! Innanzitutto, ricordiamo a chi non conoscesse Giusy Moscato che Family Blood può essere letto anche a prescindere dai primi due volumi della serie, rappresentando a tutti gli effetti il primo capitolo dedicato a Wes. Consigliamo comunque, per chi lo volesse, la lettura almeno di Beauty and the Wolf e di Beast Inside per meglio comprendere i rapporti che legano il mondo dei lupi a quello dei vampiri.
Sono passati tre anni dalla fine di Beast Inside.
I fratelli Thompson – Wesley, Melanie, Kyle e Colin – vivono tra gli Stati Uniti e il Canada, lontano dal branco del padre Fred e dall’orrore che ha caratterizzato gli ultimi anni della loro esistenza.
Melanie si divide tra il suo lavoro in ospedale e la famiglia. Colin, in Canada, ha scelto la vita tranquilla del medico di base e inizia a fare progetti con Lysandre, la lupa che ha catturato il suo cuore. Kyle, scelta la specializzazione in pediatria, sta cercando di convivere con la sua “vampirosa fidanzata” come direbbe Colin. E Wes… Wes ha abbandonato i panni del Cacciatore, ha placato quella parte di sé che avrebbe finito col distruggerlo, e si è trasferito a Baltimora.
Non ha dimenticato il suo passato, ma ha capito che l’unica cosa che può fare è imparare a conviverci e nel frattempo cercare di tenere saldo il rapporto con la sua famiglia, capace, da sempre, di restare al suo fianco nonostante le divergenze, gli errori, le incomprensioni.

Quando Eloise era morta e io mi ero allontanato da tutto e da tutti.
Avevo girato gli Stati Uniti in lungo e in largo, uccidendo i vampiri con il solo obiettivo di cercare vendetta.
Non era servito. Non aveva lenito il dolore.

Tutto sembra scorrere tranquillo fino a quando una chiamata dalla Centrale non porta lui e il suo collega Jefferson all’inseguimento di un ladro e della refurtiva non appena sottratta a un minimarket.
Quello che non può neanche immaginare, il nostro Wes, è che dietro quegli abiti scuri si nasconde Erykah, una ragazzina sola e sbandata con un segreto tanto grande quanto quello che da sempre difende lui stesso.
Ryka, infatti, appartiene a una potente congrega di streghe e conosce – molto meglio di loro – la maledizione che ha colpito i lupi.
E Ryka, soprattutto, odia i vampiri tanto quanto li odia Wes. Anche lei, per colpa loro, ha perso una persona cara. Di fronte alla richiesta d’aiuto della giovane, Wes non potrà fare altro che far tornare il Cacciatore.

Il cacciatore Thompson è stato forgiato nel dolore.
È colui che più incarna l’animo del primo lupo,
il miglior cacciatore che abbia mai abitato queste terre.

Quel dolore che ha innalzato un muro tra il ragazzo solare e allegro degli anni della giovinezza e la sua famiglia, gli amici. Quel dolore che corrode l’animo di Wes e gli impedisce di respirare; che lo spinge a correre sul freddo marmo di una tomba a New Orleans e che, alla fine, solo Ryka sembrerà in grado di accogliere, far suo in un certo modo, e lenire. Fino a quando una nuova minaccia non metterà in pericolo anche lei.

L’istinto mi diceva di muovermi, di agire, di fare quello che sapevo fare meglio.
Non potevo.
Continuavo a fissare il corpo immobile della mia ragazza, riverso sulla riva del fiume, con una ferita sul collo, fresca di sangue.
Al suo posto, vedevo un altro corpo, un altro fiume e la stessa ferita.
Non di nuovo.

Perché se pensate, Specchietti, che Family Blood sia solo la storia di come Wes cercherà di riprendere una parte di sé stesso provando a far convivere il lupo e il Cacciatore, e aprendo uno spiraglio nel suo cuore a un’altra donna, allora vuol dire che non conoscete la penna e l’abilità di intreccio narrativo di Giusy Moscato.
Attraverso le rivelazioni di Ryka, siamo infatti in grado di dare una nuova collocazione a eventi già noti – e ripescati in Family Blood in favore dei nuovi lettori, senza annoiare o risultare ripetitivi per i più affezionati – aprirci a nuovi scenari e attendere impazienti quella vendetta che il clan dei Leblanc sembra proprio non voler risparmiare ai Thompson.
Come negli altri volumi, Giusy riesce con l’ausilio di più pov a dare voce a tutti i protagonisti di questa storia.
Ancora una volta sono rimasta rapita da Valerie, stavolta ai margini della storia, eppure capace di catalizzare su di sé tutto l’interesse del lettore e degli stessi fratelli Thompson. Divisa in due, oserei dire lacerata, tra una vita che non le appartiene più e quella di ora, in cui il suo cuore non batte e le sue labbra sono fredde. Eppure, capace di provare sentimenti impossibili per la sua razza e di mettere Kyle al primo posto nella sua vita.

«Io ti amo», confermai, alzando lo sguardo per cercare i suoi occhi color miele. «Meno di quanto meriteresti, ma più di quanto mi sia consentito
dalla mia natura.»

Così come mi sono ritrovata a sorridere nel leggere di nuovo le battute di Colin e allo stesso tempo quasi emozionata nel vedere quanta strada avesse fatto nel suo percorso verso la vita adulta, non solo in virtù dei progetti con Lys, ma anche e soprattutto nel suo riuscire a superare le paure che da sempre gli attanagliavano il cuore: la paura dei lupi, dei vampiri, di quel mondo sovrannaturale a cui appartiene e che all’inizio quasi rinnegava.
E ho amato ritrovare e conoscere meglio alcuni personaggi secondari – e allo stesso tempo mai di contorno, ma sempre centrali nella grande ragnatela di eventi intessuta da Giusy – come Russell, il cugino più grande e miglior amico di Wes, o Margot, la mamma vampiro di Lysandre.
Ma, soprattutto, ho amato Wes.
Fin dall’inizio della Beauty and the Wolf Serie ho amato il suo dolore. Ognuna delle ferite che gli segnano la pelle e il cuore. Ho amato quelle lacrime versate sulla tomba di Eloise, la sete di vendetta che lo ha portato a uccidere. Il Lupo. Il Cacciatore. L’uomo nascosto dietro strati di indifferenza, muta rassegnazione, auto-isolamento. E ho amato il ragazzo che, in questo volume, ha tentato di abbattere quella corazza. Che si è scoperto fratello maggiore capace di dispensare consigli anche su argomenti che fanno sanguinare il cuore; punto di riferimento per la sua famiglia; amante disposto a donare ancora il proprio amore, senza dimenticare chi troppo presto gli è stato portato via. Figlio.

Wesley Mícheál Thompson è un personaggio a tutto tondo, forse il più complesso e ben riuscito mai creato da Giusy. Un personaggio che – e lo dico con certezza assoluta – anche fra trent’anni farà ancora battere il mio povero cuore con la stessa intensità e di cui non smetterei mai di leggere.
Mai ripetitivo, mai banale o scontato.
Come mai banali e scontate sono le trame di Giusy: azione, amore, tragedia si intersecano alla perfezione, facendo macinare al lettore pagine e pagine senza alcuna fatica.
Il vostro cuore subirà più di uno strattone e sono sicura che quando arriverete alla fine di Family Blood avrete la voglia di scrivere alla Moscato per dirgliene quattro. Perché, sì, con lei non si può mai tirare un respiro di sollievo.
Ultimissima menzione, Specchietti, va a Mary Fillmore. Chi sia dovrete scoprirlo da soli, leggendo Family Blood, ma tenete d’occhio questa ragazza tutto pepe e sete di notizie perché vi darà grandi soddisfazioni.
In attesa di poter leggere ancora dei miei adorati lupi – e chissà che non mi metta a rileggere di loro da Beauty and the Wolf per ingannare l’attesa – assegno a Family Blood il mio Specchio Speciale. 

Mi avvicinai a lui. Aveva lo sguardo di sfida di chi non aveva ancora capito che
non avrebbe più rivisto la luce del sole.
Meglio così: mi sarei annoiato se fosse stato troppo docile.
«Mi divertirò molto con te.»



Con voi, Specchietti, ci vediamo alla prossima lettura.
La vostra Irish Girl.


Buongiorno, Specchietti!

Dopo le splendide parole di Irish Girl per Giusy Moscato e il suo Family Blood, eccomi anche io a parlarvi di questo romanzo che ho visto nascere.

 Wes, il lupo più schivo e silenzioso dei fratelli Thompson, è il protagonista indiscusso di questo romanzo. Già ci aveva affascinati nei volumi precedenti della saga e, anche io come molte di voi, ero curiosissima di conoscere questa storia online da oggi 27 novembre in esclusiva su Amazon e incluso nell’abbonamento Kindle Unlimited.

 

Una razza più antica a cui noi dovevamo la nostra esistenza e la maledizione che ci gravava addosso.

La risposta alla domanda che mi aveva assillato per tutto quel tempo era così semplice che non l’avevo neppure presa in considerazione.

Eppure, era palese.

Erykah Vanderberg era una strega.

 

Conosciamo Wesley, appunto, come persona schiva, di poche parole, con lo sguardo sempre corrucciato e un carattere molto spigoloso. Quasi nessuno è in grado di leggere nei suoi pensieri; quasi nessuno conosce il suo passato, le sue ferite, il motivo per cui, un bel giorno ha deciso di chiudere tutto il mondo fuori, allontanarsi e diventare un cacciatore di vampiri correndo sul sottilissimo filo fra la vita e la morte.

Wes ripudia i legami, odia le smancerie, tiene a distanza tutti. Il suo cuore si è spento tanti anni fa, a seguito della morte di Eloise, e non crede che la sua condizione di quasi-vedovo con una fortissima voglia di vendetta possa mai trovare pace o cambiare in qualche modo.

Eppure, sin dalle prime pagine, sul suo cammino appare Ryka, una giovane strega impacciata, spaurita, con la lingua tagliente e un caratterino niente male che la aiuterà a scavarsi una crepa nell’anima dell’algido poliziotto incorruttibile e quella crepa sarà la prima di una vera e propria destrutturazione del personaggio che porterà alla luce parole non dette, dolori nascosti e non affrontati, la paura di perdere – di nuovo – persone a lui care.

 

Non avevo mai paura. Non di morire, almeno.

L’unica cosa che temevo era perdere le persone a me care.

Di nuovo. In un instante, la mente mi mandò l’immagine di tutti coloro che amavo.

Se Léonce puntava a me, loro erano in pericolo.

 

Si riavvicina ai suoi fratelli e, allo stesso tempo, l’odore di pericolo inizia a farsi via via più pungente fino a esplodere in pieno stile Moscato.

Amore, guerra, speranza e il riaffrontare vecchie ferite si alternano sulla scena in una danza ipnotica che ti tiene incollata alla pagina, capitolo dopo capitolo.

La magistrale sapienza di Giusy nel gestire le scene di azione e di pathos si fonde con il suo piglio ironico, il romanticismo e la passione in un cocktail che berrei ancora e ancora.

L’utilizzo di diversi pov aggiunge la coralità alla storia e amplia la prospettiva al lettore che si ritrova accanto a Wes sul campo di battaglia con il cuore in gola e la paura di non farcela a difendere le persone amate.

Ho sempre amato lo stile di Giusy, l’ho sempre stimata moltissimo per le sue capacità di ricerca, di precisione, ma trovo che in questo romanzo ci sia qualcosa in più rispetto ai precedenti, sia dal punto di vista stilistico che nella gestione della trama e sono molto orgogliosa di lei e della strada che hanno fatto i suoi lupi.

Spero che possiate apprezzare questo romanzo anche voi come l’ho amato io che, da non amante del fantasy, sono stata quasi completamente convertita grazie anche a questa saga.

 

Family Blood può essere letto anche a prescindere dai precedenti, ma se volete recuperare la serie al completo vi scrivo i volumi precedenti:

 

1. Beauty and the Wolf

2. Beast Inside

2.5 Bloodsuckers

Racconto di Natale: Happy Wolfmas

3. Family Blood

 

Ancora Grazie a Giusy per aver scritto una storia così bella!

Uno strameritato Specchio Speciale va a te ea i tuoi lupi.

 

                                      

Io vi saluto, Specchietti e vi do appuntamento al prossimo evento!

Vostra, Mil Palabras



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