Review Tour: Non era niente di Joy Clare Madness


Verena Carinci ha 17 anni, ma è già stanca. Nata nella famiglia sbagliata, surclassata da vessazioni, cammina fiera e speranzosa verso il suo obiettivo: diventare una tatuatrice.
Frank Croce, ha un passato difficile alle spalle e ogni suo tentativo di dimenticare ha come sfondo il rumore del lago. È deciso a realizzare il suo grande sogno: vogare tutta la vita ascoltando il suono dei remi che accarezzano l’acqua.
Cos'hanno in comune Verena e Frank?
Niente, all'infuori di un singolo attimo. Ed è proprio quello a fare la differenza.
Una punizione imposta, una festa e una scuola troppo piccola per evitarsi saranno lo scenario della collisione di due mondi solo apparentemente distanti.
«Non farlo.»
«Vere, io tornerò da te, sempre… »
AUTOCONCLUSIVO 


Bentrovati, Specchietti!
Oggi la vostra Mil Palabras partecipa al Review Tour di Non era niente, il nuovo romanzo di Joy Clare Madness, che ringrazio per la copia in omaggio.
Lo trovate su Amazon in tutti i formati e incluso nell'abbonamento Kindle Unlimited. 

Di Joy avevo già letto e apprezzato Io te e il Caos, perciò non ho esitato a propormi anche per questo suo ultimo lavoro.
Frank e Verena sono i protagonisti di questa storia ambientata nella bellissima Sabaudia, località marittima laziale - che conosco molto bene, per altro.
Verena e Frank sono due diciassettenni che hanno ben poco in comune: lei, sempre in lotta con i suoi genitori, soprattutto la madre, polemica in classe e molto avvezza a non rispettare le regole.
Lui chiuso, chiusissimo, di poche parole e alcune di quelle poche parole vorrebbe pure non averle mai pronunciate - Dadaista.
Due personaggi giovani, acerbi, con tutta la vita davanti e già con tante ferite dentro che si intersecano, per uno stranissimo caso, grazie al canottaggio, sport, disciplina, stile di vita, perno e coprotagonista assoluto del romanzo.
Verena deve scontare una punizione, lui si sente vivo solo sul lago, immerso nel silenzio, con i remi in mano.
Due antitesi pronte a collidere, perché, diciamocelo, cosa potrebbe mai farci uno dei più fighi della scuola con "quella cozza"?
Lo sappiamo, però, l'amore è cieco e le apparenze, molto spesso, ingannano... 

«Dadaista!» Ma come mi è uscita una cazzata del genere? Fortuna che sono piuttosto taciturno, perché se ogni volta che apro bocca la portata delle stupidaggini che ne viene fuori è questa, ciao core! Idiota, sono un idiota totale. 

Leggendo questo romanzo sono tornata anche io giovane, tra i banchi di scuola, tra professori non troppo professionali e pregiudizi che possono rendere quel periodo già tanto difficile un vero inferno.
E come se non me le ricordo le chiacchiere, i pettegolezzi, le scritte nei bagni, la sigaretta fumata di nascosto dentro ai bagni della palestra, le prime feste e le prime cotte...
E sì, credo che anche io mi sarei presa una bella sbandata per Frank - ho sempre amato gli sportivi.
Joy è bravissima a dare ai suoi personaggi quella freschezza e quella ingenuità data dalla giovinezza, pur mantenendo uno stile adulto, più adulto rispetto al suo romanzo d'esordio, in grado di parlare a tutti: sia alle più giovani che alle più "navigate", tipo me.
Bellissima anche la cornice sportiva: adrenalinica, descritta con accurato studio e appassionante anche per i neofiti del canottaggio.
Il ritmo è serrato, incalzante e mi sono emozionata tantissimo leggendo di questi due personaggi così veri e autentici.
Anche l'ambientazione è molto fedele e rende il romanzo ancora più nitido agli occhi di chi ancora non conosce le meraviglie di quei posti.
Assegno un bel quattro e mezzo per la nostra Joy e i suoi ragazzi che si sono guadagnati un posticino nelio cuore. 


Io ora vi saluto e vi auguro una buona serata!
A presto,
La vostra Mil Palabras

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