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Recensione: Crudelia

Buongiorno, specchietti!

Ed è davvero un gran giorno perché finalmente la vostra Iron Princess vi può parlare di un film uscito al cinema! Oh, da quanto tempo aspettavamo questo momento? Ma se siete tra gli sfortunati che non possono ancora andare al cinema, non temete perché il film è disponibile anche su Disneyplus (con accesso VIP da subito e il 27 agosto per tutti gli abbonati).

Di quale film stiamo parlando? Ma di Crudelia ovviamente!

Emma Stone (“La La Land”) è la protagonista di “Crudelia”, un nuovissimo film Disney in live-action sugli esordi ribelli di una delle antagoniste più celebri (e notoriamente alla moda) del cinema: la leggendaria Cruella de Vil. “Crudelia”, ambientato nella Londra degli anni ’70 e della rivoluzione punk rock, segue le vicende della giovane Estella, una ragazza scaltra e piena di inventiva determinata a farsi un nome nel campo della moda. Estella diventa amica di due giovani ladri che apprezzano la malizia della ragazza e i tre insieme riescono a costruirsi una vita nelle strade di Londra. Ben presto, il talento creativo di Estella viene notato dalla baronessa von Hellman, una leggenda della moda incredibilmente ricca e orribilmente snob interpretata da Emma Thompson (“Casa Howard”, “Ragione e sentimento”). Ma il loro rapporto scatena una serie di eventi e di rivelazioni che spingeranno Estella a seguire il proprio lato malvagio e a diventare la turbolenta, modaiola e vendicativa Cruella.

“Crudelia” è diretto da Craig Gillespie (“Tonya”), sceneggiato da Dana Fox e Tony McNamara su soggetto di Aline Brosh McKenna e Kelly Marcel & Steve Zissis. È prodotto da Andrew Gunn (“Freaky Friday”), Marc Platt (“Mary Poppins Returns”) e Kristin Burr (“Christopher Robin”), con Emma Stone, Michelle Wright, Jared LeBoff e Glenn Close come produttori esecutivi. La bravissima costumista Jenny Beavan (“Mad Max: Fury Road”, “Camera con vista”) è la creatrice degli sfavillanti e fantasiosi costumi, che costituiscono quasi un personaggio a sé nel film.

Indossate il vostro abito migliore, alzate a tutto volume la migliore musica punk-rock anni ’70 e immergetevi nel mondo di Crudelia… o Cruella? Ecco, la prima e unica critica che posso muovere alla Disney (e qui entra in gioco la mia deformazione professionale) riguarda la scelta di lasciare, nella versione italiana, il nome del personaggio in versione originale (cosa assolutamente sensata, dato che scopriamo anche l’origine del nome Cruella de Vil), ma tradurre il titolo. Avrei preferito se il film avesse mantenuto il titolo originale.

Crudelia è un film sulle origini di una delle più famose e iconiche cattive dei classici Disney. Quando vai a trattare la storia dei cattivi, il rischio maggiore che ti si presenta è quello di renderli troppo buoni. Ed Estella è buona. È una ragazza con la passione per la moda che si colpevolizza per la morte della madre e che crea una nuova famiglia con Jasper e Horace. Estella ruba, ma per necessità. Estella litiga a scuola, ma per difendere la sua amica Anita. Estella forse non è nata propriamente “buona”, con quei capelli così strani, bianchi e neri, tuttavia ha cercato di seguire gli amorevoli insegnamenti della madre.

Cruella è cattiva. Cruella… è crudele. Cruella è quella vocina nella testa che tutti noi cerchiamo di mettere a tacere. Cruella è il desiderio di vendetta troppo a lungo represso.  È anche quella voglia di farsi finalmente notare. E si fa notare, Cruella, mentre Estella rimane sempre nell’ombra.

Due facce della stessa medaglia, Cruella ed Estella, unite dall’interpretazione magistrale del premio Oscar Emma Stone. Tanto timida e accondiscendente quanto grintosa ed esibizionista, Emma Stone è accompagnata in questa avventura dall’altrettanto meravigliosa Emma Thompson in un duetto di personalità accese.

Da una parte, quindi, il dualismo Estella/Cruella, dall’altra l’egocentrismo estremo della Baronessa, tra loro la presenza ingombrante della moda, vera regina della pellicola.

Il film si snoda come una sorta di Il Diavolo veste Prada monocromatico, dove su uno sfondo bianco e nero, a tratti beige, spiccano qua e là macchie di rosso: i capelli di Estella, il vestito di Cruella, il ciondolo, un rossetto, un motorino… La scelta accurata dei colori è seconda solo alla scelta dei costumi. Ogni entrata in scena di Cruella, volta a oscurare la Baronessa, è completamente dominata dai suoi abiti, creazioni talmente stupende da poter concorrere a ragion veduta ai prossimi premi Oscar.

Altro punto di forza del film è la colonna sonora. Tina Turner, Queens, Bee Gees, fino ad arrivare alla meravigliosa “Call me Cruella” dei Florence + The Machine. La versione italiana, inoltre, presenta una chicca in più: “I wanna be your dog”, canzone che fa da sfondo a una delle scene più iconiche, è interpretata dai neovincitori dell’Eurovision: i Måneskin. E, credetemi, il loro stile è riconoscibile sin dai primi accordi.


Non pensate, però, che Crudelia sia un film a sé stante, totalmente scollegato dal classico del 1961. Esso, al contrario, ci prende per mano, accompagnandoci nella vita della cattiva, ma non dimenticando di strizzare l’occhio al film d’animazione, spianando la strada per la narrazione di quella storia.

Specchio speciale per questo live-action targato Disney a suo di rock e dalle tinte modaiole, uno sguardo alla genesi di un cattivo che tutti conosciamo.

Alla prossima,



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