Recensione South Park - La serie
Wow, cartoons are getting really dirty!
-Stan Marsh
Chi mi conosce sa che
South Park, scritto e diretto da Matt
Stone e Trey Parker, è la serie animata che più preferisco. Non prevede una
fine, non ha una trama lineare o uno scopo da raggiungere: è un po’ come i Simpson, esisterà fino a quando i
creatori non smetteranno di divertirsi. Di recente, in occasione del mio
compleanno, ho ricevuto in regalo l’ultimo videogioco del franchising –South Park: The Fractured but Whole, che ho già recensito- e da questo evento
è nato il bisogno di raccontarvi il mio amore per la serie. Ammetto a
malincuore che le ultime stagioni non sono un granché, ma la serie rimane e
rimarrà sempre una perla.
Noto spesso che in Italia non c’è un fandom così
ampio. Sembra quasi essere un prodotto di nicchia, cosa che in altri paesi non
è. Forse è a causa dei temi scottanti che tratta, forse è a causa della sua
comicità intelligente e poco populista, fatto sta che oggi voglio convincervi a
guardare il primo episodio tramite un elenco di curiosità tecniche e non:
1) Stone e Parker, nel lontano1997, hanno realizzato i primi episodi con una
tecnica definita stop motion
utilizzando la cutout animation. Vedo
già le vostre espressioni interrogative, perciò traduco: hanno disegnato, ritagliato pezzi di carta/cartoncino e realizzato dei collage per creare la cittadina di South Park e
i suoi abitanti per poi fotografarli a passo
uno per rendere l’idea del movimento. Non è per niente semplice, ci
vuole molta passione per non perdere la pazienza. Quando la serie ha avuto
successo il duo è ovviamente passato all’animazione al computer, che è più
veloce e semplice. Credo che per un aspirante regista la visione della serie
possa essere educativa;
2) I personaggi sono per lo più doppiati da Stone e Parker, tranne qualche
eccezione. Soprattutto all’inizio, moltissimi vip hanno accettato di
partecipare al progetto. Non ci crederete, ma c’è addirittura un episodio con
un cameo dei Korn che parodiano Scooby-doo;
3) Non è vero che
Kenny muore in ogni episodio. So che non è poi così interessante da leggere, ma
volevo sfatare questo mito: ad un certo punto, gli autori si sono stufati del
famoso tormentone “Oh mio Dio, hanno ucciso Kenny!” – “Brutti bastardi!”. È una
cosa che non accade da moltissimo tempo se non in casi davvero, ma davvero
eccezionali. Comunque, il motivo per cui veniva sempre ucciso nelle prime stagioni risiede nell'origine del personaggio stesso. Kenny è ispirato a una persona che Matt e Trey conoscono davvero, un loro vecchio amico costantemente in ritardo. Nell'attesa, Matt e Trey si divertivano a inventare storie su come, in realtà, il ragazzo fosse morto;
4) Non si capisce mai quello che Kenny dice. Come mai? C'è un motivo: le parole di Kenny rappresentano tutto ciò che in televisione non si può dire. Il cappotto del bambino, mezzo tramite cui il personaggio viene "censurato", è stato ispirato sempre dall'amico di cui vi ho parlato sopra. Anche lui, come Kenny, era poco chiaro quando si esprimeva a causa dell'ingombrante indumento;
Non potevo resistere, scusate. |
6) La famosissima emoticon “XD” ha origine dalle espressioni divertite dei personaggi;
C’è chi vi dirà di saltare le prime tre stagioni perché sono brutte. In parte sono d’accordo, nel senso che inizialmente potreste annoiarvi per via della narrazione infantile e dell’animazione poco piacevole, però vi assicuro che è meglio guardarle perché a volte si fa riferimento a degli avvenimenti precedenti. Vi perdereste un po’ del divertimento ed è un peccato, no?
Non mi resta che augurarvi buona visione!
-Little Fox
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