Recensione: "Il profumo del maestrale" by Alessandra Sala
Il profumo del maestrale è un brevissimo romanzo (o un racconto lungo? Il confine è sempre così labile) dal sapore dolce amaro, che si propone una missione difficilissima e altrettanto nobile: parlare di 'ndragheta ai più giovani.
Le lezioni sono appena finite e Pietro, un dodicenne come molti altri, già pregusta il tanto atteso pomeriggio in barca che già lo aspetta. Fa appena in tempo a uscire dal cortile della scuola e a notare che entrambi i suoi genitori sono lì ad attenderlo, però, che viene travolto da un rumore assordante e si ritrova catapultato a terra, poco distante dai corpi esanimi di suo padre e sua madre riversi nel sangue. Incapace di parlare e capire, Pietro apprende che la sua famiglia è stata sterminata dalla 'ndragheta e per questo entrerà a far parte del programma di protezione testimoni. Ancora terrorizzato, senza avere neanche il tempo di pensare, il ragazzo è costretto a lasciare la sua terra e tutto ciò che fino a quel momento ha fatto parte della sua esistenza, e a lottare per vivere e costruirsi una vita nuova e migliore.
Come ho già anticipato, questo è un romanzo che si propone uno scopo difficile: insegnare, parlare di qualcosa su cui spesso si tace, educare e rivolgersi ai giovanissimi. Il libro è inserito dall'editore nella collana Teenager, ma personalmente, se dovessi designare un pubblico ideale, sceglierei la fascia della prima adolescenza, dagli undici ai tredici anni. I temi trattati sono ovviamente molto forti (la morte, la mafia, il dolore, la paura, l'omertà, la giustizia, il coraggio, la crescita e l'affetto...) ma lo stile è davvero molto semplice, a volte quasi semplicistico, e questo potrebbe allontanare i ragazzi dai quattordici/quindici anni in su. Inoltre voler insegnare qualcosa è sempre un'arma a doppio taglio: per quanto sia giusto, infatti, è facile cadere nel "tono da maestrina" tanto odioso nell'attuale contesto in cui ci sentiamo tutti un po' dei tuttologi già arrivati.
La mia non vuole essere una critica, quanto una specificazione: Il profumo del maestrale è un'ottimo libro per parlare di 'ndragheta ai più piccoli. Non è mai facile, in fondo, declinare temi più adulti a un linguaggio più semplice, comunemente adatto a parlare a chi non è più propriamente un bambino ma neanche ancora un ragazzo.
Se avete ancora dei dubbi sulla sua validità, comunque, sappiate che Il profumo del maestrale è un libro che ci ricorda perché è importante parlare di cose che vengono normalmente taciute, perché è importante avere coraggio, e perché è importante ribellarsi e non sottostare, anche se non è mai semplice. E forse può sembrare tutto un po' troppo favolistico, ma credo siamo tutti d'accordo se dico che abbiamo bisogno (anche) di libri come questo.
Perché è difficile non avere paura. Ma il coraggio è l'unica arma che abbiamo.
Buona lettura!
Le lezioni sono appena finite e Pietro, un dodicenne come molti altri, già pregusta il tanto atteso pomeriggio in barca che già lo aspetta. Fa appena in tempo a uscire dal cortile della scuola e a notare che entrambi i suoi genitori sono lì ad attenderlo, però, che viene travolto da un rumore assordante e si ritrova catapultato a terra, poco distante dai corpi esanimi di suo padre e sua madre riversi nel sangue. Incapace di parlare e capire, Pietro apprende che la sua famiglia è stata sterminata dalla 'ndragheta e per questo entrerà a far parte del programma di protezione testimoni. Ancora terrorizzato, senza avere neanche il tempo di pensare, il ragazzo è costretto a lasciare la sua terra e tutto ciò che fino a quel momento ha fatto parte della sua esistenza, e a lottare per vivere e costruirsi una vita nuova e migliore.
Come ho già anticipato, questo è un romanzo che si propone uno scopo difficile: insegnare, parlare di qualcosa su cui spesso si tace, educare e rivolgersi ai giovanissimi. Il libro è inserito dall'editore nella collana Teenager, ma personalmente, se dovessi designare un pubblico ideale, sceglierei la fascia della prima adolescenza, dagli undici ai tredici anni. I temi trattati sono ovviamente molto forti (la morte, la mafia, il dolore, la paura, l'omertà, la giustizia, il coraggio, la crescita e l'affetto...) ma lo stile è davvero molto semplice, a volte quasi semplicistico, e questo potrebbe allontanare i ragazzi dai quattordici/quindici anni in su. Inoltre voler insegnare qualcosa è sempre un'arma a doppio taglio: per quanto sia giusto, infatti, è facile cadere nel "tono da maestrina" tanto odioso nell'attuale contesto in cui ci sentiamo tutti un po' dei tuttologi già arrivati.
La mia non vuole essere una critica, quanto una specificazione: Il profumo del maestrale è un'ottimo libro per parlare di 'ndragheta ai più piccoli. Non è mai facile, in fondo, declinare temi più adulti a un linguaggio più semplice, comunemente adatto a parlare a chi non è più propriamente un bambino ma neanche ancora un ragazzo.
Se avete ancora dei dubbi sulla sua validità, comunque, sappiate che Il profumo del maestrale è un libro che ci ricorda perché è importante parlare di cose che vengono normalmente taciute, perché è importante avere coraggio, e perché è importante ribellarsi e non sottostare, anche se non è mai semplice. E forse può sembrare tutto un po' troppo favolistico, ma credo siamo tutti d'accordo se dico che abbiamo bisogno (anche) di libri come questo.
Perché è difficile non avere paura. Ma il coraggio è l'unica arma che abbiamo.
Buona lettura!
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