Natalie ha ventisette anni ed è incinta quando viene travolta dalla tragica notizia della morte di Aaron, suo marito e marine caduto in battaglia. La sua vita, che le sembrava così perfetta e felice, va in un istante in mille pezzi, facendola piombare nella disperazione più profonda. Tra i tanti amici e conoscenti che provano a starle accanto c'è Liam Dumpsey, migliore amico di Aaron che le starà vicino per onorare una vecchia promessa e che si rivelerà l'unico in grado di darle conforto. Né Liam né Natalie, però, possono immaginare che da quella vicinanza nascerà un rapporto che va oltre la semplice amicizia, qualcosa di sconvolgente e inaspettato a cui entrambi non riescono a dare un nome. E mentre Liam si consuma nel rimorso di aver tradito la fiducia del defunto amico, Natalie non riesce a comprendere se quello che prova sia reale o solo il desiderio di essere consolata da un dolore che non riesce a superare. Dimenticare Aaron è il prezzo da pagare per essere di nuovo felice?
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Copertina originale |
Non sono invece molto d'accordo con il concetto d'amore come unico antidoto al dolore. Ovviamente la relazione con Liam è una parte importante della trama, ma sarebbe riduttivo dire che quella di Natalie è unicamente una love story. La protagonista vive sulla propria pelle una delle tragedie più grandi: la morte del marito, l'unico uomo che abbia mai amato e con cui è cresciuta, in modo del tutto improvviso e inaspettato, quando ormai credeva fosse totalmente al sicuro. Invece il dramma si abbatte su di lei, come una terribile tempesta, e mentre Natalie si sente soffocare dal dolore e vorrebbe solo scomparire, diventa madre della sua tanto attesa bambina, figlia anche dell'uomo amato che non riabbraccerà più, e sa che per lei deve farsi ed essere forte. E così, mentre dentro ha solo un grande vuoto, la protagonista si trova a dover dare amore alla sua piccola e indifesa creatura. Pian piano tenta di aprirsi, di tornare alla vita, di capire che può ancora cercare e trovare la felicità, lottando passo dopo passo con il senso di colpa per essere ancora viva. Perché ogni volta che Natalie, combattendo anche contro se stessa, cercherà di andare avanti e tornare a vivere davvero, dovrà fare i conti con il suo passato, quel passato che continua a tornare e che non vuole e non può dimenticare, perché è parte di lei, a da cui deve imparare a non lasciarsi sopraffare per poter continuare a respirare.
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Consolation resta un libro che tratta con calore temi molto belli e sentiti, ma che riesce a restare abbastanza leggero, donando al lettore il proprio spazio per metabolizzarli secondo i propri tempi. Lo consiglio, perciò, volentieri, mentre resto con il fiato sospeso e aspetto impaziente il seguito di questa duologia.
Buona lettura!
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