Trama
Saeris Fane, ventiquattro anni, è bravissima a mantenere segreti. Nessuno sa dei suoi strani poteri, né del fatto che ha passato la vita a rubare dalle cisterne della Regina Immortale. Ma in una terra dominata da un deserto spietato, non c’è nulla che non si farebbe per un bicchiere d’acqua. Prima o poi, però, ogni segreto viene alla luce. Quando Saeris si trova faccia a faccia con la morte in persona, riapre involontariamente un passaggio tra i regni e viene trasportata in una terra di ghiaccio e neve. I Fae sono sempre stati considerati creature mitiche, leggende, incubi… ma lì Saeris scoprirà che sono reali, e si ritroverà nel mezzo di un conflitto secolare che potrebbe costarle la vita. Prima umana a calcare le montagne ghiacciate di Yvelia in oltre mille anni, Saeris stringe un patto con Kingfisher, un affascinante guerriero Fae disposto a tutto pur di proteggere il suo popolo, perfino usare la magia alchemica della ragazza, e contro la sua stessa volontà.
Certe storie ti sorprendono. Quicksilver è stata, per me, una di quelle letture che iniziano in punta di piedi e finiscono con un uragano dentro. Lo ammetto: non mi aspettavo che mi sarebbe piaciuto così tanto. Per buona parte del romanzo – diciamo pure un buon 70% – ho letto spinta più dalla bellezza della scrittura che dall’affezione ai personaggi o agli eventi. Ma lo stile dell’autrice è talmente pulito, scorrevole e senza tempi morti che è impossibile non proseguire. E meno male che l’ho fatto.
La protagonista, Saeris, è una vera rivelazione. Forte, indipendente, determinata, con dei poteri misteriosi e un passato costruito sui segreti. È una di quelle eroine che non aspettano di essere salvate, ma che scelgono, agiscono, sbagliano e resistono. Il suo viaggio – da un deserto arido e spietato fino ai paesaggi ghiacciati del misterioso regno di Yvelia – è tanto fisico quanto interiore. In un mondo dove l’acqua vale più dell’oro, Saeris è sopravvissuta rubando alla Regina Immortale, e quando il destino la catapulta tra i Fae, il cambiamento è totale.
"L'anarchia e la ribellione sono un fuoco che divampa. E cosa fate voi con un incendio? Lo bloccate. Lo intrappolate dietro un muro. Gli impedite di estendersi altrove, finché non si consuma, morendo di una morte silenziosa."
Parlando dei Fae… ci sono tante leggende in questo libro, ma anche una buona dose di realtà cruda. Yvelia non è un posto accogliente, e i suoi abitanti non sono certo teneri. E poi c’è lui, Kingfisher. Il classico personaggio che all’inizio ti fa storcere il naso – freddo, deciso, apparentemente insensibile – ma che pagina dopo pagina si rivela per quello che è realmente: complesso, tormentato, disposto a tutto pur di proteggere il suo popolo. Non posso dire di averlo amato subito, anzi, mi ha fatto arrabbiare parecchio. Ma quando finalmente si capisce perché è così… tutto cambia. Ed è proprio questa sua evoluzione a renderlo così interessante.
Il worldbuilding è uno dei punti forti del romanzo: coerente, suggestivo, con un sistema magico che funziona e incuriosisce. L’alchimia non è solo potere: è conoscenza, rischio, equilibrio. Anche lo “spicy”, presente in alcune scene, è ben gestito: mai fuori luogo, mai invadente, ma sempre legato ai momenti giusti e alle dinamiche emotive tra i personaggi.
"Devi sempre prestare attenzione alle clausole scritte in piccolo. Il demone si annida nei dettagli."
I personaggi secondari meritano una menzione speciale: non sono semplici comparse, ma presenze vive, ben caratterizzate e capaci di lasciare il segno. Spesso, nei romantasy, i comprimari vengono un po’ trascurati… non qui. Ed è un enorme punto a favore.
Se devo trovare un difetto, direi che il finale arriva un po’ troppo in fretta. Avrei voluto più tempo, più spazio per certi passaggi. Ma è anche vero che si tratta del primo volume, e ho la sensazione che molte cose troveranno risposta nel seguito. Quindi, mi tengo mezzo specchio da parte, con fiducia.
"<<Perché lei è la luce della luna. La foschia che avvolge le montagne. La scossa elettrica nell'aria che precede una tempesta. Il fumo che attraversa un campo di battaglia prima che inizi la carneficina. Tu non hai idea di cosa lei sia. Di cosa potrebbe essere. Tu dovresti chiamarla maestà.>>>"
Quicksilver è un libro che cresce, che ti avvolge lentamente e poi ti travolge. È una storia di potere, identità, fiducia e destino. E alla fine, quando ho girato l’ultima pagina, non solo volevo subito il seguito… ma ho anche capito che è diventato la mia nuova ossessione!
Voto:
Alla prossima,
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