Recensione: Ancora una volta con te
Trama
Julie ha solo diciassette anni ma ha già tutto chiaro in testa: lascerà la piccola città in cui è cresciuta insieme a Sam, il suo ragazzo. Il college li aspetta e, insieme, stanno già pianificando un’estate magica in Giappone. Ma poi Sam muore. E tutto cambia. Il dolore arriva con una potenza distruttiva e Julie fa del suo meglio per arginare le profonde ferite del cuore nell’unico modo che conosce: fuggire via. Non partecipa al funerale, butta via le cose che le parlano di Sam. Fa di tutto per dimenticare. Ma quando le capita sotto gli occhi un messaggio che lui le aveva scritto, i ricordi tornano a galla. E la mancanza di Sam le toglie il fiato. Sperando di poter ascoltare la sua voce almeno nella registrazione della segreteria telefonica, compone il numero del suo cellulare. E Sam… risponde al telefono. Adesso che il destino le ha dato una seconda occasione per dirgli addio, Julie si rende conto che non può più fare a meno della sua voce. E a ogni chiamata è sempre più difficile lasciarlo andare. È così sbagliato ostinarsi a tenere vivo un amore impossibile?
Buon pomeriggio Specchietti! Oggi sono qui per una recensione molto importante che mi ha chiesto la Newton Compton, che ringrazio per il file digitale! Io non potuto non prendere il cartaceo e quindi niente, fare la blogger mi porta via più soldi di quanti non ne prenda (0 euro e 0 centesimi al minuto), ma bando alle ciance, ecco a voi la recensione di "Ancora una volta con te" di Dustin Thao.
Mi sono chiesta tantissime volte: E se mi venisse data la possibilità di parlare un ultima volta con qualcuno che ho amato, ma che è andato via troppo presto, cosa gli direi?
Gli racconterei dei miei sogni? Gli direi tutti gli addio, i buongiorno, i ciao, che non ho potuto dargli? Festeggerei tutti i suoi compleanni in un minuto?
Ancora una volta con te ci pone davanti a queste domande e cerca, pur senza riuscirci, di darci le risposte.
Il dolore è qualcosa di personale, la protagonista, Julie, lo sa bene. Il dolore può colpirti senza distruggerti o può quasi ucciderti, il dolore può farti venire voglia di dimenticare chi ami e buttare via tutto ciò che apparteneva alla persona che ci ha lasciato.
Capisco bene perché questo romanzo sia diventato "un fenomeno del booktook", è scorrevole, giovane, forte e allo stesso tempo delicato, come i petali di ciliegio che cadono dall'albero fino a svanire, confondendosi tra mille petali uguali.
Avrei voluto più fazzoletti ad accompagnare la mia lettura e una spalla su cui piangere, perché anche se ci ho provato, e credetemi l'ho fatto, inevitabilmente il dolore di Julie è diventato il mio e Sam, che non possiamo fare a meno di amare, è diventato anche un po' il mio Sam.
Non devo parlarvi della trama, quella potete leggerla da soli, ma posso parlarvi di quanto questo romanzo sia Giusto, di quanto ognuni lettore possa sentirlo dentro in un modo che è uguale e contrario a quello di un altro. Non ho potuto fare a meno di segnare tantissime frasi per tenerle sempre con me, per poterle rileggere un giorno e ricordare come mi ha fatta sentire questo libro. Nonostante il fatto che Julie abbia solo 17 anni e io 27, conosco il suo dolore, lo ricordo, lo porto con me ogni giorno e quindi mi sento di rispondere, nonostante io sappia come finisce il romanzo, alla domanda dell'autore: È così sbagliato ostinarsi a tenere vivo un amore impossibile?
No... Sbagliato è morire di quell'amore e non riuscire ad andare avanti. Tenerlo vivo è un'altra cosa. È continuare a camminare lungo il percorso della propria vita ricordando quanto quell'amore, quel dolore ci abbiano fatto crescere.
Molti di noi hanno un "Sam" da ricordare.
Molti di noi hanno detto "arrivederci" e non "addio".
Leggete "Ancora un volta con te", piangete il vostro dolore, qualunque esso sia ancora una volta, asciugate le lacrime e andate avanti.
Il vostro cuore tornerà a voi... Prima o poi.
Voto?
Alla prossima lettura,
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