Review Party: Overtime di Martina Pirone

 


Buongiorno Specchietti.
Oggi non è un giorno come tutti gli altri… Eh no!
Oggi è il giorno in cui si festeggia l’uscita di Overtime, il nuovo romanzo della nostra Martina Pirone!
Rullo di tamburi, fiato alle trombe, a parlacene sono Irish Girl e Iron Princess!

Titolo: Overtime

Autrice: Martina Pirone
Casa Editrice: Self Publishing
Genere: Sportromance, sfumature suspense
Autoconclusivo: sì
Cover Reveal: 18 febbraio 2022
Uscita: 28 febbraio 2022, disponibile su Amazon in formato digitale e cartaceo e incluso nell’abbonamento Kindle Unlimited
Numero pagine: 400 circa
Prezzo ebook: Prezzo lancio il giorno di uscita a 0.99, poi a 1.99
Prezzo Cartaceo: 12.90

Trama:
Adriano Sempieri ha tutto sotto controllo: lo studio, il suo futuro, il suo ruolo da vicecapitano nel Trastevere Basket e i suoi rapporti occasionali con le donne. È convinto che niente e nessuno possa distoglierlo dai suoi schemi precisi e dalle sue serrate tabelle di marcia, finché una sera, durante un viaggio a Londra, non conosce Cleo.
Cleo combatte ogni giorno con le cicatrici di un passato che ancora le grava sulle spalle, si nasconde dietro al suo sorriso, alle sue stramberie e cerca di ricostruirsi una vita, lontana dalla sua famiglia a Roma.
L’incontro con Adriano è una folata di aria fresca, una carica di energia.
Tuttavia, il destino ha altri piani per entrambi…
Una notizia terribile costringerà Cleo a tornare a Roma, lì dove tutto si è rotto. A ricominciare da capo, per l’ennesima volta.
Tra un’indagine per omicidio, un campionato da vincere e delle regole ferree che non si possono infrangere, riuscirà Cleo a fare capitolare il giocatore più amato del Trastevere Basket?

 


Bentrovati, Specchietti!
Oggi io e Iron Princess diamo il via al Review Tour che Libri Riflessi in uno Specchio ha organizzato, assieme a Martina, per Overtime.
Lo sapete, quando parlo delle mie autrici del cuore ho sempre qualche difficoltà. Se poi l’autrice è la nostra Marti, diventa tutto COMPLICATISSIMO.
Quindi scordatevi tecnicismi, formalità, e l’uso sapiente della parola, perché, come diciamo a Roma, la mia recensione a Overtime sarà “de core e de panza”, ovvero così come sono i sentimenti a suggerirmela.
Per chi non conosce ancora la penna di Martina, Overtime è il terzo volume che compone la Never let me down Series. I primi volumi – sempre autoconclusivi – sono Three Point Shot e Slam Dunk – e ovviamente, cercando nel blog, trovate cover, trama e recensioni.
Overtime, però, così come è stato per gli altri volumi, può essere letto da solo, senza la paura di perdersi tra le pagine, anche perché, ve lo anticipo, Martina è stata bravissima a tessere la trama dando i giusti punti di riferimento ai nuovi lettori e, allo stesso tempo, senza annoiare chi già conosce Adriano, Ric, Dave e tutti i ragazzi del Trastevere Basket.
In Overtime - “Finalmente”, diranno molte delle lettrici di Martina -, si lascia spazio a Adriano.
Nell’anno in cui il Trastevere Basket ha tutte le carte in regola per vincere il campionato e che lo vede a un solo Esame di Stato dal poter diventare medico, Adriano non ha intenzione di lasciarsi distrarre dai propri obiettivi. Finché sulla sua strada non arriva Cleo.
Cleo – chi ha letto Slam Dunk lo ricorderà bene – è l’ex coinquilina di Giorgia a Londra. Quella Cleo che – e si era ben capito – aveva messo gli occhi su Adriano sin dalla prima foto vista e che poi, una sera, se l’era ritrovato di fronte quando il ragazzo era corso in aiuto di Riccardo trascinandolo a Londra per riconquistare Giorgia.
Ecco, a distanza di mesi da quell’evento, non solo Martina ci svela finalmente il “Dietro le quinte”, mostrandoci cos’è davvero accaduto tra Cleo e Adriano, ma mette i due ragazzi di nuovo l’uno di fronte all’altra.
Se pensavamo che il loro incontro dovesse rimanere relegato a quei pochi giorni nella capitale britannica, infatti, dobbiamo ricrederci.
Cleo, infatti, è costretta a rientrare a Roma, la città da cui è stata adottata quand’era piccola, perché il caso sulla morte di sua sorella Livia sembra sul punto di essere riaperto.
Ecco, Specchietti, è questo il momento in cui il romanzo di Martina Pirone prende una piega inaspettata per i suoi lettori.
Quando Livia è morta, per gli inquirenti il quadro sembrava più che chiaro, ma se la verità fosse ben diversa? Se l’incidente accorso a Emily, la migliore amica di Liv, ponesse di fronte all’ipotesi di un omicidio ben architettato?
Mentre Emily lotta tra la vita e la morte, Cleo sarà costretta a riaffrontare tutto quello da cui è scappata, tutto il dolore che ancora oggi le dilania il cuore, gli incubi che non la lasciano più dormire, per scoprire finalmente cosa è successo a sua sorella.
È così che la storia tra Cleo e Adriano si mescola a quelle sfumature suspense che caratterizzano il terzo volume della Never let me down.
Se Adriano, da una parte, è costretto a uscire da quegli schemi che gli piacciono così tanto e che rappresentano la sua comfort zone, fatti di appuntamenti, ferree tabelle di marcia, per capire cosa davvero la bella italo-brasiliana rappresenta per lui, Cleo deve imparare a destreggiarsi tra i doveri e i sensi di colpa, tra la necessità di vivere la sua vita e quella di comprendere il passato e dare giustizia a Liv, con la consapevolezza – sua e del lettore – che ciò che conta, a un certo punto, è solo trovare la verità e consegnare alla giustizia chi ha spezzato le ali alla giovane Livia. 

Vivi, tu che puoi. Per trovare la verità c’è sempre tempo.

Quel tempo, però, sembra avere le ore contate.
Riuscirà Cleo a dimostrare che sua sorella è stata uccisa? A ritrovare se stessa nei meandri di una chiavetta usb che sembra custodire più di una verità e, soprattutto, a raggiungere un equilibrio che sembra impossibile, con Adriano?

È come se mi rendessi conto solo adesso di quanto sia meravigliosa e potente
la semplicità di un abbraccio. Una connessione profonda data
da un groviglio di braccia e due cuori che si scaldano l’un l’altro. 

Specchietti, sono sincera, non mi aspettavo la piega che, da un certo punto in poi, prende la narrazione di Overtime. In questo, le scelte di Martina si rispecchiano molto in quelle dei suoi personaggi. In Three Point Shot  e Slam Dunk a farla da padrone sono lo sport e i sentimenti; in Overtime andiamo oltre. C’è sempre il basket, raccontato egregiamente – e lasciatemi dire che se cercate uno sport romance con Martina andate sul sicuro, perché nei suoi lo sport c’è davvero –; c’è la storia d’amore; ci sono i fraintendimenti, l’orgoglio che fa dire “No”, quando il cuore urla “Sì”, i batticuore… ma c’è anche e soprattutto qualcosa di nuovo. Una sotto-trama capace di agganciare il lettore e non mollarlo più. Una sotto-trama ostica, insidiosa, con cui Martina decide di destreggiarsi per la prima volta con grande coraggio.
Ho amato la storia di Adriano e Cleo, il loro volersi e allo stesso tempo allontanarsi perché spaventati da quel sentimento così forte e, soprattutto, perché non sicuri di essere ciò di cui l’altro ha davvero bisogno. E ho amato, immensamente, il ricordo di Livia, il racconto di una vita spezzata troppo presto, di una giovane donna che voleva conquistare il mondo a modo suo, in un certo senso, che aveva “fame” di vivere, che sapeva amare incondizionatamente, che chiedeva solo un altro po’ di tempo per realizzare i suoi sogni. E ho amato il suo rapporto con Cleo, la loro complicità, il cercare continuamente di difendersi a vicenda, anche se per farlo era necessaria qualche bugia. E, ancora, ho amato, sopra ogni cosa, Cleo. La sua forza e la sua fragilità. Le sue lacrime, le sue paure. Il suo è un personaggio a tutto tondo, che non si vergogna di mostrarsi al lettore, così come non si vergogna di mostrarsi a Adriano.
Ed è a Cleo e Livia, e al coraggio di Martina per aver intrapreso un sentiero tutto nuovo con Overtime, che consegno il mio Specchio Speciale.


Ora, Specchietti, vi lascio alla recensione di Iron Pricess e vi do appuntamento alla prossima lettura.

La vostra Irish Girl.



Eccoci, cari specchietti, a parlare finalmente del terzo capitolo della Never Let Me Down Series. Perché “finalmente”? Perché dopo aver conosciuto Dave, aver sospirato insieme a Riccardo, è giunto il momento di addentrarci nel profondo dell’animo (e dell’ego) di Adriano Sempieri, il più amato dei ragazzi del Trastevere Basket.

Ritroviamo Adriano lì dove lo avevamo lasciato, a Londra, in un viaggio “di lavoro” che è servito a unire Riccardo e Giorgia. È proprio lì che Adriano conosce Cleo, la caliente coinquilina di Giorgia, italiana di adozione ma di origini brasiliane. Cleo attrae subito l’attenzione di Adriano e la cosa è reciproca, tanto che i due finiscono subito a letto.

Sembra essere finita lì la loro storia, in una fiammata di calda ma breve passione, tuttavia nessuno dei due riesce a togliersi l’altro dalla testa e quando si rincontrano, parecchi mesi dopo, sembra non essere passato un solo giorno da quel viaggio a Londra e le fiamme della passione si riaccendono istantaneamente.

Perché Cleo adesso è a Roma.

Perché Cleo adesso va alle partite di Adriano.

Perché Adriano frequenta il locale dove lavora Cleo.

Perché Cleo vive a casa di Riccardo.

Perché Adriano dorme più volte sul divano di Riccardo che a casa propria.

Insomma, rimanere lontani è impossibile e Adriano, che non riesce a contemplare l’idea di legarsi a una sola donna, si ritrova il frutto dei suoi desideri sessuali invadere la sua vita privata, i suoi spazi sacri.

Cleo, però, ha ben altro per la testa oltre al sexy dottore. Il caso della morte di sua sorella è stata riaperto e la vita dell’unica persona che possa aiutarla è appesa a un filo. Cleo, però, vuole coinvolgere meno persone possibili nel suo dolore, e questo significa anche tenere Adriano lontano dalla verità.

Martina Pirone prende il coraggio a due mani con questo romanzo, e ci fa addentrare in sfumature più thriller, in un genere che non aveva ancora affrontato. Non temete, però, perché lo Sport romance (eh sì, Sport con la S maiuscola perché è proprio lui a fare da padrone) non manca, anzi. Possiamo dire che Martina è brava a raccontare del basket tanto quando Michael Jordan è bravo a praticarlo. Riesce a farti entrare nelle partite come se fossi realmente sul parquet. Neppure gli allenamenti sono lasciati al caso, tutti descritti con attenzione, a partire dagli esercizi con cui il coach Mazzali massacra il povero Adriano fino ai sentimenti di quest’ultimo (e del resto dei personaggi del romanzo) per questo sport e per la loro squadra.

Ancora una volta il Trastevere Basket (nella sua forma “allargata” che comprende anche Alida e Giorgia) si dimostra una famiglia per Adriano… e anche per Cleo.

Nonostante il suo spropositato ego, Adriano non domina totalmente la scena perché Cleo riesce a prendersi il suo spazio e ad aprirci la porta del suo cuore, regalandoci le sue confidenze, il suo dolore e anche le sue speranze. I capitoli incentrati su di lei sono i più toccanti e quasi sembra di toccare con mano la sua sofferenza, il suo disperato tentativo di dare giustizia alla morte della sorella.

Anche i personaggi di contorno riescono a ritagliarsi uno spazietto nel cuore del lettore: Alida con la sua saggezza, Juan Miguel che si prende un importante riscatto dopo la pessima figura in Slam Dunk (Martina, dammi un romanzo su di lui, donagli una gioia), ma anche le new entry Natasha, migliore amica e collega di Adriano, all’apparenza tutta d’un pezzo ma incredibilmente sensibile e il bel nerd Luca, con i suoi addominali perfetti e il bel faccino da Sempieri (come dite? Ho dimenticato di parlare di Rafael? Ne deve fare di strada per redimersi come Juan Miguel!)

«Perché a un certo punto, che si voglia o no, esiste solo quella persona, gli altri non contano più, diventano sfocati; come quando sei miope e ti dimentichi gli occhiali a casa. Quella persona, invece, è una foto in HD, la vedi nitida, insieme a ogni suo più insignificante dettaglio, e, nonostante tutto, la ami.»

Insomma, se avete amato i primi due volumi della Never Let Me Down Series o se i libri di Martina Pirone vi sono completamente estranei e volete iniziare a scoprire i suoi romanzi, Overtime è la lettura che fa per voi. Con tanto sport, tanto romance e tanto fiato sospeso.

A me non resta che assegnare lo specchio speciale a Martina (e al sexy Adriano) e a darvi appuntamento alla prossima.




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