Recensione "Eugenia" by Lionel Duroy


Eugenia è cresciuta a Iaşi, centro culturale cosmopolita e raffinato, dove però, così come nel resto della Romania degli anni Trenta, gli ebrei iniziano a essere malvisti. Lo stesso accade nella famiglia di questa giovane studentessa di Lettere: sia i genitori che il fratello maggiore di Eugenia si lasciano contagiare dai pregiudizi razziali. Quando lo scrittore ebreo Mihail Sebastian, invitato per una conferenza all’università, viene violentemente aggredito da alcuni militanti di estrema destra, soltanto la ragazza si schiera in sua difesa; colpita da un’improvvisa presa di coscienza, che le apre gli occhi di fronte al pericoloso espandersi dell’odio razziale, si trasferisce a Bucarest, dove ritrova Mihail e finisce per innamorarsene. Mentre il malinconico scrittore, impegnato a confrontarsi con il suo ruolo di intellettuale nel contesto dell’antisemitismo crescente, è esposto a rischi sempre maggiori, Eugenia è determinata a opporsi alla barbarie e a difendere i suoi ideali di libertà: cercando di sopravvivere in un paese sconvolto dalla guerra arriverà a comprendere che l’unico modo per combattere il male è ricercarne l’origine.
Sullo sfondo di una nazione contraddittoria e affascinante, questo romanzo vede intrecciarsi magistralmente la grande storia del secondo conflitto mondiale e le vicende intime dei suoi personaggi. Traendo ispirazione dalle voci degli intellettuali che animarono la scena culturale dell’epoca, in particolare quella del brillante scrittore romeno Mihail Sebastian, Lionel Duroy firma un libro appassionante e profondo: accuratissimo nella ricostruzione storica, al tempo stesso Eugenia invita il lettore a porsi gli stessi interrogativi che qui animano la riflessione sull’origine del male portata avanti dalla protagonista, riflessione oggi più che mai necessaria.

"L'Olocausto è una pagina del libro dell'Umanità da cui non dovremmo mai togliere il segnalibro della memoria."
Primo Levi.

La morte di Mihail Sebastian è un duro colpo per Eugenia. Il suo amato aveva avuto giusto il tempo di vedere la fine della guerra, di sentirsi libero dalle persecuzioni e dal regime del terrore che aveva decimato il suo popolo. Era tornato finalmente libero di pronunciare il suo nome ad alta voce, libero di poter insegnare, di poter amare e di poter scrivere senza più nascondersi quando viene travolto da un camion, una mattina come tante altre.
Si apre così uno dei romanzi più affascinanti che io abbia letto in questi ultimi tempi. Si apre sul dolore di questa povera donna che ha rimesso in discussione ogni fibra del suo essere per amore, dissociandosi da pregiudizi che, forse, non le erano mai appartenuti.
Eugenia vede per la prima volta Mihail Sebastian al corso di letteratura che segue all'università. Il famoso scrittore è ospite della sua professoressa.
Non ci sarebbe niente di strano in tutto questo, se non fosse che Mihail si serve di questo pseudonimo per nascondere le sue origini ebraiche.
Il vento dell'estrema destra era arrivato forte e prepotente anche in Romania e già in molti avevano iniziato a disprezzare e a discriminare i giudei. Compresa la famiglia di Eugenia che si era fatta trascinare dalle convinzioni filonaziste del regime di Antonescu.

È proprio durante un'imboscata a Mihail da parte degli antisemiti che Eugenia, per la prima volta apre gli occhi e vede la realtà da un altro punto di vista.

«Non saprei descrivere con precisione l’effetto che fa una repentina presa di coscienza, ma è come se d’improvviso tutto in noi si illumini, il cuore e la ragione s’infiammino entrambi contemporaneamente, e una rabbia tutta nuova ci abiti, ci travolga, una rabbia di cui ancora non sappiamo che fare.»

Il racconto dei ricordi di Eugenia con l'uomo che ha amato più della sua stessa vita ripercorre non solo una storia d'amore, ma un intero periodo storico che deve fare parte del nostro bagaglio culturale.
Attraverso una narrazione veloce, incalzante, straziante e contraddittoria, la protagonista fa luce sulla posizione della Romania durante la seconda guerra mondiale e porta alla luce delle riflessioni oggi più che mai attuali.
Un romanzo coinvolgente e appassionante che ci aiuta a mantenere viva la memoria, ricordare affinché non si ripetano gli stessi errori.
Un romanzo meritevole di cinque specchi che porterò sempre nel cuore. 


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