La festa dell’insignificanza – Milan Kundera


La festa dell’insignificanza – Milan Kundera

Un po' di trama e qualche opinione: 


Kundera è decisamente uno degli autori che preferisco, quando sono entrata a far parte di questo blog il primo libro che ho recensito è stato “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, un libro che mi ha profondamente segnata.
La festa dell’insignificanza racchiude già nel titolo tutta la forza di questo libro. Un mondo dove la serietà è pervasa dall’insensatezza, dove l’insensatezza domina e pervade ogni problema, ogni persona.
Vince nella seduzione, nell’amore, nell’amicizia, nelle tragedie, nei rapporti famigliari, nella storia. Il libro segue le storie di alcuni personaggi che mescolano serietà e insignificanza, tra questi il personaggio cui mi sono affezionata di più è Alain. Alain  è il primo personaggio di cui seguiamo i pensieri all’inizio del libro, lo troviamo intento a ragionare sull’ombelico, sul fatto che l’oggetto di seduzione principale dell’epoca che sta vivendo non siano più le cosce, le natiche, o il seno, ma un “buchetto tondo situato al centro del corpo”. La maestria di Kundera ci conduce da questa suggestione buffa e insignificante ad un percorso fra i pensieri del personaggio che ci porta alla sua infanzia e il legame con la madre fino al legame dell’umanità con Eva, con la creazione.
Un'altra storia che mi ha colpita è un pezzo di storia del tutto isolato dalla pesantezza e serietà degli eventi: la storia di Stalin. Il personaggio di Stalin entra in scena mentre racconta una frottola riguardante la caccia ai suoi compagni, e finisce per origliare quest’ultimi che lo scherniscono in bagno non credendo alla storia. Per gli altri personaggi del libro, e per i lettori, ovvero per gli uditori del racconto di stalin che sono al di fuori della storia lo scherzo è evidente, ma per i compagni no.
Anche qui, da una insignificante sciocchezza si arriva in ultimo ad un ragionamento che conduce al totalitarismo e alla vanità dell’umanità stessa.
Tutto questo però è sfiorato, di passaggio, un pensiero casuale e inevitabile fra mille pensieri imbevuti di insignificanza.
Trovo che questo libro sia molto attuale, forse è stato e rimarrà attuale per ogni epoca storica, un quadro leggero e al contempo malinconico dell’umanità che preferisce nascondere le cose serie dietro un velo di insignificanza.







Commenti

Post popolari in questo blog

In piedi, Signori, davanti ad una Donna (William Shakespeare)

Recensione "dramosa": Moon Lovers - Scarlet Heart Ryeo

Prendi il mio cuore e portalo lontano- Saffo