ABBIAMO SEMPRE VISSUTO NEL CASTELLO - SHIRLEY JACKSON



Trama
La diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (nella persona del cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia

La mia opinione:
Questo è il secondo libro che leggo dell’autrice Shirley Jackson, dopo La Lotteria, già recensito in questo blog.
Questa volta non si tratta di una raccolta di racconti ma di un romanzo.
Il libro mi è senz’altro piaciuto, come sempre la Jackson ha una prosa elegante a curata, si sofferma sui dettagli più minuti, la fantasia dei soprammobili, i materiali degli oggetti. Tutta la vicenda è vista dagli occhi di Merricat, la protagonista che vive a suo modo in un mondo di regole da lei stessa creata.
Una vicenda grottesca che si rivela poco a poco in modo del tutto prevedibile, la forza del romanzo non sta nella sorpresa ma nella lucidità del male che viene da una protagonista che si atteggia in un modo del tutto innocente, così come sua sorella costance e suo zio.
Il male è con loro e nemmeno se ne accorgono.
L’emozione in cui più ci si immedesima nel corso della lettura è la ricerca di tranquillità, il voler essere lasciati in pace dalle dicerie e dalle cattiverie di un villaggio che sa che cosa è accaduto e trasforma il male in ulteriore male.
Un libro davvero bello, ma come anche per la lotteria, nonostante so che è una scelta dell’autrice rappresentare il malvagio senza darne una spiegazione soddisfacente per il fatto che il male non ha spiegazione, ho sentito la mancanza di una motivazione forte dietro a questa vicenda.
Non mi ha pesato, è solo che questo libro è talmente bello, che avrei voluto saperne di più.






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