Pagine: 430
Prezzo: 16,00 €
È
spietata, la polvere, quando si posa sulla vita di un uomo. Pietro
Clostermann ha lasciato che sulla propria si accumulasse per anni e non
ha alcuna intenzione di scrollarsela di dosso. Da quando ha
ingiustamente perso il lavoro di capo della sicurezza per una grossa
azienda, è un disoccupato che alza un po’ troppo il gomito e ha come
unico amico un gatto al quale non ha mai dato nome. Ma a lui va bene
così: se non ti leghi a nessuno, nessuno può deluderti. Poi una mattina
si presenta alla sua porta un’anziana vicina di casa bisognosa d’aiuto;
anche la sua vita è distrutta, perché pochi mesi prima la figlia Silvia è
stata uccisa in circostanze che la polizia non ha saputo o voluto
chiarire. Pietro non avrebbe alcun titolo per immischiarsi in quella
storia – e in questura c’è almeno una persona che non sarebbe troppo
felice di vederselo ricomparire davanti – eppure, impietosito dalla
donna, si costringe ad accettare la sfida. La polvere inizierà
lentamente a sollevarsi, liberandolo dalla piacevole narcosi
dell’indifferenza, ma nessuna occasione di riscatto è priva di un prezzo
da pagare. E il destino a volte lo incontri proprio sulla strada che
stavi facendo per evitarlo.
Pochi scrittori sanno spingere lo sguardo del noir dentro le pieghe
nascoste della realtà e della psicologia. Enrico Pandiani è tra questi, e
lo fa raccontando un pugno di esistenze che cercano di reagire al male,
sullo sfondo di una Torino multietnica e postindustriale che ricorda i
sobborghi delle grandi metropoli.
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