T. Tasso- Ecco mormorar l'onde
Ecco mormorar
l'onde
e tremolar le fronde
a l'aura mattutina e gli arboscelli,
e sovra i verdi rami i vaghi augelli
cantar soavemente
e rider l'orïente:
ecco già l'alba appare
e si specchia nel mare,
e rasserena il cielo
e le campagne imperla il dolce gelo,
e gli alti monti indora.
O bella e vaga Aurora,
l'aura è tua messaggera, e tu de l'aura
ch'ogni arso cor ristaura.
e tremolar le fronde
a l'aura mattutina e gli arboscelli,
e sovra i verdi rami i vaghi augelli
cantar soavemente
e rider l'orïente:
ecco già l'alba appare
e si specchia nel mare,
e rasserena il cielo
e le campagne imperla il dolce gelo,
e gli alti monti indora.
O bella e vaga Aurora,
l'aura è tua messaggera, e tu de l'aura
ch'ogni arso cor ristaura.
Non vi sembra, nel leggere questo madrigale di sentire il mormorio dell'acqua? il frusciare delle foglie? il lieve mugolio degli uccellini, e un aria fresca che sfiora le guance?
A me fa quest'effetto...
Quando leggo questo madrigale sono immersa in tutta la sua atmosfera sensoriale, mi appare di essere lì, in un panorama come quello nella foto, al sorgere del sole.
un madrigale leggero, di versi lievi e ridenti, che descrive con parole azzeccate la sensazione dell'alba, tralasciando la nota amorosa unicamente al gioco di parole dei versi finali, dove la donna cui è dedicato, Laura Peperara, è paragonata al lieve vento dell'alba.
E come la brezza mattutina rischiara il giorno, così Laura conduce l'amore nei cuori aridi.
-Iris-
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