Recensione Pilot: North & South
Da quando mia madre si è unita alla mia visione serale di Netflix, la mia lista sta iniziando a mutare.
Abituata a generi spesso definiti, dalla stessa piattaforma, "cupo", "da brividi", "inquietante" e svariati altri sinonimi, ora mi ritrovo alle prese con "commuovente", "ammiccante", "motivante" e "sentimentale".
Avendo rifiutato l'offerta di alternare un episodio di Death Note a uno di Friends, sarebbe stato un trauma e si sarebbe persa tutta l'atmosfera, mi sono ritrovata a guardare questa mini serie della BBC.
Qui incontriamo Margaret Hale, ragazza cresciuta nel Sud dell'Inghilterra, che si trasferisce assieme ai genitori al Nord.
In un primo momento è stato come vedere Elizabeth Bennet uscire dal proprio universo per andare incontro a quello della classe operaia, di qualche anno successivo, alla sua storia.
Pensavo di aver sviato un trauma, invece ne sono andata incontro ad un altro, per farla breve.
Margaret seppur non venga da una famiglia agevolata, il padre è un ex pastore, non è comunque nella situazione da dover svolgere alcun lavoro, il che è alquanto positivo, soprattutto considerando che lì a Milton, dove si è trasferita, vi sono solo fabbriche di cotone.
Queste sono, come le definirà la protagonista, "l'inferno bianco". Il cotone non viene, infatti, aspirato da nessuna macchina, così che volteggia nell'aria, per poi finire nei polmoni degli operai. Molto salutare.
Il personaggio più importante, che la signorina Hale incontrerà, a Milton sarà John Thornton. Per quanto, infatti, questa sia una recensione sul primo episodio è facile intendere che ci aspetti un amore tra due differenti classi sociali, dove da una parte abbiamo un uomo, costruitosi un guadagno da solo, e ora facente parte dei Capi della città e ben stimato tra questi. Dall'altra una ragazza di umili costumi, alquanto antipatica in certe circostanze, quanto immatura, orgogliosa e ingenua, soprattutto nell'andarsene in giro da sola, in una città che non conosce.
Però c'è da dire che, per quanto la storia paia esser quindi scontata, anche se sono curiosa di sapere come si concluderanno le rivolte operaie o meglio se mai avranno inizio, è tutto curato nei minimi particolari. Dalle ambientazioni ai costumi, dagli atteggiamenti agli usi della buona società del Nord, che impariamo a conoscere assieme a Margaret, ancora una volta la BBC non delude.
Quindi lo ammetto, poteva andarmi peggio, ma in lista paiono essersi aggiunte anche quelle che hanno l'aria di essere vere e proprie teenegerate, passatemi il termine, quindi tremo al pensiero di quello che mi ritroverò, probabilmente, a recensire.
Lost Inside My Universe
(voto dato dopo la complessiva visione della serie)
Abituata a generi spesso definiti, dalla stessa piattaforma, "cupo", "da brividi", "inquietante" e svariati altri sinonimi, ora mi ritrovo alle prese con "commuovente", "ammiccante", "motivante" e "sentimentale".
Avendo rifiutato l'offerta di alternare un episodio di Death Note a uno di Friends, sarebbe stato un trauma e si sarebbe persa tutta l'atmosfera, mi sono ritrovata a guardare questa mini serie della BBC.
Qui incontriamo Margaret Hale, ragazza cresciuta nel Sud dell'Inghilterra, che si trasferisce assieme ai genitori al Nord.
In un primo momento è stato come vedere Elizabeth Bennet uscire dal proprio universo per andare incontro a quello della classe operaia, di qualche anno successivo, alla sua storia.
Pensavo di aver sviato un trauma, invece ne sono andata incontro ad un altro, per farla breve.
Margaret seppur non venga da una famiglia agevolata, il padre è un ex pastore, non è comunque nella situazione da dover svolgere alcun lavoro, il che è alquanto positivo, soprattutto considerando che lì a Milton, dove si è trasferita, vi sono solo fabbriche di cotone.
Queste sono, come le definirà la protagonista, "l'inferno bianco". Il cotone non viene, infatti, aspirato da nessuna macchina, così che volteggia nell'aria, per poi finire nei polmoni degli operai. Molto salutare.
Il personaggio più importante, che la signorina Hale incontrerà, a Milton sarà John Thornton. Per quanto, infatti, questa sia una recensione sul primo episodio è facile intendere che ci aspetti un amore tra due differenti classi sociali, dove da una parte abbiamo un uomo, costruitosi un guadagno da solo, e ora facente parte dei Capi della città e ben stimato tra questi. Dall'altra una ragazza di umili costumi, alquanto antipatica in certe circostanze, quanto immatura, orgogliosa e ingenua, soprattutto nell'andarsene in giro da sola, in una città che non conosce.
Però c'è da dire che, per quanto la storia paia esser quindi scontata, anche se sono curiosa di sapere come si concluderanno le rivolte operaie o meglio se mai avranno inizio, è tutto curato nei minimi particolari. Dalle ambientazioni ai costumi, dagli atteggiamenti agli usi della buona società del Nord, che impariamo a conoscere assieme a Margaret, ancora una volta la BBC non delude.
Quindi lo ammetto, poteva andarmi peggio, ma in lista paiono essersi aggiunte anche quelle che hanno l'aria di essere vere e proprie teenegerate, passatemi il termine, quindi tremo al pensiero di quello che mi ritroverò, probabilmente, a recensire.
Lost Inside My Universe
(voto dato dopo la complessiva visione della serie)
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