Recensione: Incantesimo
Vi sono mancata, vero?
Come, non vi ricordate di me? T.T
Vabbè ... iniziamo!
Cosa c'è di più bello di avere opinioni diverse?
Lo scorso anno LIMU vi ha proposto la recensione di Incantesimo e oggi, dopo quasi un anno, vi propongo la mia.
Alterinhel
Come, non vi ricordate di me? T.T
Vabbè ... iniziamo!
Cosa c'è di più bello di avere opinioni diverse?
Lo scorso anno LIMU vi ha proposto la recensione di Incantesimo e oggi, dopo quasi un anno, vi propongo la mia.
Trama: Benvenuti nella scuola dove
è normale essere speciali
Sophie Mercer è una ragazza di sedici anni molto particolare.
Da tre anni, infatti, ha scoperto di essere una strega: un potere che ha ereditato dal padre e dalla nonna, ma che non sa ancora gestire. Dopo che il suo primo incantesimo durante il ballo scolastico ha causato dei danni e portato grande scompiglio, la madre ha deciso di spedirla alla Hecate Hall, una scuola per ragazzi “speciali”, i Prodigium, dove eccentrici insegnanti faranno in modo che gli adolescenti imparino a usare i poteri con discrezione e soprattutto lontano dagli occhi dei normali, che potrebbero far loro del male. I suoi compagni sono dei tipi strani: mutaforma, streghe, fate, licantropi e vampiri. Per Sophie è difficile ambientarsi: le altre streghe come lei sono superficiali e viziate, se non crudeli e ambiziose, poi si prende una cotta per un giovane stregone irraggiungibile, mentre un fantasma la perseguita e la sua nuova compagna di stanza è la ragazza più odiata e temuta di tutta la scuola. Come se non bastasse, una misteriosa creatura sta attaccando gli studenti, lasciando due piccoli fori sul collo delle sue vittime, e la prima a essere sospettata è ovviamente la sua amica Jenna. Ma per Sophie le minacce non sono finite: scoprirà ben presto che un’organizzazione segreta e potentissima, L’Occhio di Dio, presente ovunque, vuole eliminare dalla faccia della terra tutti i Prodigium, mentre il Consiglio la sorveglia. Forse perché lei è la prima della lista? O forse perché ha dei poteri di cui non si rende conto?
Sophie Mercer è una ragazza di sedici anni molto particolare.
Da tre anni, infatti, ha scoperto di essere una strega: un potere che ha ereditato dal padre e dalla nonna, ma che non sa ancora gestire. Dopo che il suo primo incantesimo durante il ballo scolastico ha causato dei danni e portato grande scompiglio, la madre ha deciso di spedirla alla Hecate Hall, una scuola per ragazzi “speciali”, i Prodigium, dove eccentrici insegnanti faranno in modo che gli adolescenti imparino a usare i poteri con discrezione e soprattutto lontano dagli occhi dei normali, che potrebbero far loro del male. I suoi compagni sono dei tipi strani: mutaforma, streghe, fate, licantropi e vampiri. Per Sophie è difficile ambientarsi: le altre streghe come lei sono superficiali e viziate, se non crudeli e ambiziose, poi si prende una cotta per un giovane stregone irraggiungibile, mentre un fantasma la perseguita e la sua nuova compagna di stanza è la ragazza più odiata e temuta di tutta la scuola. Come se non bastasse, una misteriosa creatura sta attaccando gli studenti, lasciando due piccoli fori sul collo delle sue vittime, e la prima a essere sospettata è ovviamente la sua amica Jenna. Ma per Sophie le minacce non sono finite: scoprirà ben presto che un’organizzazione segreta e potentissima, L’Occhio di Dio, presente ovunque, vuole eliminare dalla faccia della terra tutti i Prodigium, mentre il Consiglio la sorveglia. Forse perché lei è la prima della lista? O forse perché ha dei poteri di cui non si rende conto?
Devo
dire che stavo per scrivere una recensione piena di critiche mentre mi
rileggevo il libro per poterne parlare, ma verso metà della storia mi sono
improvvisamente ricordata perché, nonostante tutto, il libro mi era piaciuto
quando l’ho letto non mi ricordo quanto tempo fa.
La
storia inizia quando Sophie Mercer combina l’ennesimo disastro magico e viene
spedita alla Hecate Hall, una teorica scuola in cui possono studiare tutti i
tipi di Prodigium: fate, mutaforma e streghe. Da loro c’è anche una vampira,
una specie di bambolina albina che ama alla follia il rosa e viene – a mio
parere – ingiustamente definita un mostro. Questa vampira, Jenna, non è niente
di meno che la compagna di stanza di Sophie, la quale come strega fa davvero
schifo e la cosa si capisce quando, il primo giorno di scuola, un ragazzo è
costretto a salvarla da un licantropo.
Questo
ragazzo si chiama Archer Cross, il solito stereotipo del ragazzo bad boy
fidanzato con una delle tre barbie. O meglio, sembra il classico cliché, poi migliora.
Archer, per quanto sarcastico e provocante, non riesce a farsi odiare. È un
personaggio tutto sommato normale, con un cuore. Non soffre di bipolarismo come
la maggior parte dei personaggi maschili presenti negli Young-Adults, anzi,
rimane sempre fedele a se stesso. Persino la relazione con il capo delle barbie
ha una sottospecie di senso e la cosa mi ha fatto apprezzare di più il libro.
Per quanto riguarda lui e Sophie, prima di tutto loro sono amici, una
cosa più che giusta.
La
protagonista è altalenante, l’ho odiata molto spesso ma in certi punti mi stava
quasi simpatica, visto che ha dimostrato di avere un minimo di cervello. Per
una persona che odia profondamente quasi ogni protagonista direi che è un punto
a suo favore.
I
personaggi, come avrete capito, mi sono piaciuti per la loro caratterizzazione
e devo dire che la trama, per quanto scontata e piuttosto simile alla serie Night
School, non era male. Molte cose erano banali, ma la scrittrice è riuscita
ad inserire alcuni colpi di scena interessanti – per uno in particolare mi
piacerebbe ucciderla -, merito anche dell’ottima caratterizzazione data al capo
delle Barbie.
Lo
stile della scrittrice non era dei migliori, ma andando avanti con la lettura
ho trovato un netto miglioramento, che in seguito ho anche trovato in Maleficio,
il secondo libro della serie che ho appena ricominciato.
Uno
dei maggiori difetti del libro, quello che mi ha fatto storcere il naso
all’inizio, è la superficialità con cui viene trattata la mitologia, specialmente
quel poco che ho potuto leggere sulle fate.
Dal
libro:
Mi
strofinai gli occhi. All’improvviso mi sentivo stanchissima. «Non è roba per
me.»
«Probabilmente
perché non sei una Barbie malvagia.»
«Sì,
credo che l’assenza di malvagità in stile Barbie abbia segnato la mia condanna.
Poi ho visto un mutaforma litigare con delle fate. A proposito, che cos’è
Seelie?»
«Seelie
Court? È un gruppo di fate buone che usa la magia bianca.»
Ora
- omettendo il fatto che potevano anche tradurre in italiano Seelie Court -
quanto ci voleva per non rovinare del tutto l’immagine delle fate Seelie? Poco,
pochissimo. La leggenda della nascita di streghe, fate e mutaforma sembra quasi
essere stata scelta a caso, in pochi minuti, durante la stesura, specialmente
perché riguarda gli angeli. E quindi Lucifero. Altra cosa trattata male è la
divisione tra streghe bianche e oscure, così come la creazione del Consiglio.
Una
cosa spiegata leggermente meglio è l’Occhio di Dio, un gruppo con base a Roma
che uccide i Prodigium per motivi ancora ignoti.
In
sintesi, il libro tutto sommato è bello, si fa leggere e la protagonista fa
ridere molto spesso grazie alle sue battute, ma solamente se non si è alla
ricerca di qualcosa di serio. In quel caso questo non è il libro che fa per
voi.
Gli
assegno anche io tre specchi e mezzo.
Alterinhel
Ciao, devo recuperare assolutamente questa serie, prima o poi XD...
RispondiEliminaA presto,
Ella