Recensione: Doctor Stranger

Cosa dire e quanto dire di questo drama, dalla durata di venti episodi, durante più della metà dei quali non si capisce quello che sta accadendo?
Il protagonista delle vicende iniziali è Park Hoon (interpretato Lee Jong-suk che ritrovate anche in "W", QUI la recensione del Pilot, scritta da CuoreDiInchiostro). 
Appena bambino, viene trascinato assieme al padre, noto cardiochirurgo, in Nord Corea. Entrambi ingannati, non hanno più la possibilità di tornare in Sud Corea, madrepatria.
Park Hoon viene quindi qui istruito attraverso metodi poco ortodossi e che valicano i principi etici e morali, divenendo un medico al pari del padre, se non superiore.
Durante gli anni di scuola Park Hoon si innamorerà di Song Jae-hee, arrivando a chiederle di sposarla, ma gli intrighi politici non cesseranno di insidiarsi come serpi, tra le spire del destino. 
Riuscito a scappare dalla Nord Corea, ma separatosi da Jae-hee, Park Hoon non potrà far altro che cercare di dimenticare quanto più possibile, dei fatti che hanno stravolto la sua vita, e cercare di far deportare la sua amata, sempre che questa sia ancora viva, al Sud.
Il problema è che nell'ospedale in cui verrà assunto, il prestigioso Myeongwoo University Ospital, nessuno dice di essere chi è veramente. A partire dal Capo Han, laureatosi ad Harvard, e fiore all'occhiello all'interno del reparto chirurgico. Un altro personaggio interessante è la Dottoressa Oh, figlia del Presidente dell'ospedale e apparentemente fidanzata con Han... e, infine, l'anestesista Seung-hee così uguale a Jae-hee, ma sarà davvero lei?

Allora per i primi dieci episodi circa bisogna portare pazienza. La trama è talmente ingarbugliata che all'inizio non riusciamo a comprendere la maggior parte delle azioni dei personaggi.
Essenzialmente sono però i quattro citati i protagonisti cruciali del drama. Ognuno coi propri motivi, quasi tutti legati al passato o a sogni da realizzare, si muovono quatti allacciando alleanze, amicizie e a volte sentimenti d'amore.
Devo però dire che buona parte del prodotto si salva solo grazie l'interpretazione degli attori, o meglio alcuni. Ad essere sincera l'attrice che interpreta Seung-hee (Jin Se Yeon) non mi ha convinto per nulla. Finta nei sorrisi, alquanto rari, e nel far scaturire emozioni in chi le sta attorno, mi è sembrata molto falsa. Al contrario ho amato Capo Han ( Park Hae Jin ) e la Dottoressa Oh ( Bora ), sia come coppia che come personaggi. In particolar modo Capo Han, che si rivelerà una chiave importante per risolvere gli intrighi della vicenda.
Park Hoon è un capitolo a parte. Sono arrivata a shipparlo con chiunque gli provocasse un sorriso, quindi essenzialmente la Dottoressa Oh, e ad aspettare le scene dedicate al suo personaggio.
Troppo curiosa, di scoprire i retroscena delle macchinazioni sanguinolente e politiche, non sono riuscita mollare questo drama, divenendone totalmente dipendente, seppur non ami particolarmente le serie dedicate ai dottori ( ora fanno solo quelle, insomma pare ci siano solo tre figure lavorative in serie tv o drama: dottore, avvocato, poliziotto/detective). Il lato romantico non è sviluppato nel migliore dei modi, gli sceneggiatori ti fanno aspettare un "ti amo", esasperando i comportamenti di tutti i personaggi, per poi farlo uscire dalle loro labbra, in modo così poco naturale, da far sentire solo più amareggiato lo spettatore.
Divertente è, invece, vedere come l'ospedale, delle volte, si trasformi in un vero e proprio labirinto, dove tutti paiono scomparire. 
Vengono anche puntati i riflettori su persone politiche di spicco, quali il Primo Ministro, per esempio. Assieme ai suoi sottoposti, possiamo immaginare come il potere di chi si trova ai vertici sia così illimitato, da incutere timore un suo solo schiocco di dita, figuriamoci una telefonata.
Ma, infondo, potrei dirvi di averlo guardato solo per poter vedere Lee Jong-suk con addosso il camice, (cosa che non mi era stata possibile di W) e neppure sarebbe una bugia, in parte... ;)

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