Canace e Macareo, Heroides, Ovidio
Buongiorno Specchietti!
Oggi recensisco un'altra epistola delle Heroides di Ovidio,
un testo che mi è molto caro.
Tra le varie epistole una che senz'altro mi ha colpita è
quella di Canace e Macareo.
Una storia macabra in cui si uniscono più pulsioni
contrastanti, l’amore, l’incesto, la crudeltà di un padre che non sa amare i
propri figli.
Ma vediamola nel dettaglio.
Premetto che situazioni incestuose non sono rare nell'orizzonte
della mitologia greca e in questa storia vediamo infatti un padre, Eolo, il dio
del vento, che vuole far maritare le proprie figlie femmine con i propri figli
maschi.
Tra di loro però due erano già stati catturati da amore,
innamorandosi l’uno dell’altro, ed è il caso di Canace e Macareo.
Un amore proibito, fuori dal legame nuziale, e contrastato
duramente dal padre che aveva promesso Canace ad un altro fratello.
Eppure nel grembo di Canace cresceva già un figlio e quando
nacque Canace e Macareo cercarono in ogni modo di tenerlo lontano dal padre, che però inevitabilmente
lo scoprì e le conseguenze furono le peggiori. Eolo infatti ordinò che il
piccolo fosse ucciso e che la stessa Canace si uccidesse.
È in questo momento che viene immaginata scritta la lettera
di Ovidio, ovvero nel punto in cui Canace è consapevole di dover sottostare ai
crudeli ordini imposti dal padre.
La lettera è particolare perché a differenza delle altre,
pur rivolgendosi comunque all'amato, è in realtà maggiormente relativa al
padre. È lui il principale protagonista dell’epistola, ed è verso di lui che
Canace rivolge il pensiero, interrogandosi su come fosse possibile che un padre
potesse essere così crudele.
È questa caratteristica che assimila questa lettera ad un’altra
delle Heroides, dove ugualmente vediamo agire la crudeltà di un padre, si tratta
di Ipermnestra e Linceo, l’epistola dove leggiamo la vicenda della famosa
tragedia eschilea: le Supplici.
Le mie impressioni:
Posso dire che l'intento di voler principalmente rappresentare la crudeltà di un padre nei confronti dei suoi figli è pienamente riuscito, difatti questo è il motivo principale per cui questa epistola mi ha colpita.
Nell'epistola poi si ritrovano pensieri a mio parere molto poetici e di sapore tragico che racchiudono in essi alcune espressioni tipiche e ricorrenti del linguaggio epico.
Leggere le Heroides mi è piaciuto anche perché, oltre la bellezza dei testi e i sentimenti femminili che essi esprimono mi hanno anche permesso di conoscere molte storie che non conoscevo. Amori storici, tragici, infiniti, eternati nel ricordo del mito.
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