Astro presenta: Riccardo Angelini - E tanti saluti ai canguri
Sinossi
‘E tanti saluti ai canguri’, più che un diario di viaggio, è il
tragicomico grido di aiuto di un ragazzo che prende lo zaino e parte per
l’Australia. Dopo qualche tempo la rapsodia quasi-fantozziana del disgraziato
che tenta di sopravvivere a Sydney cominciava a segnalare alcune migliaia di
letture, commenti da parte di gente che l’autore non aveva mai vista né
conosciuta. Un passo dell’incipit viene citato dalla penna di Vittorio Monti in
un editoriale del Corriere di Bologna.
Riccardo lascia la sua casa di Bologna il 15 luglio 2011. E rientra
un anno dopo, molto cambiato. Sarà per via di quella volta che ha provato a dar
da mangiare un cracker integrale a un dingo nel deserto. Oppure quando stava
per finire in braccio a un aracnide tropicale nella sua ragnatela. O forse è
stato il lento inesorabile logorio di un lavoro terribilmente banale,
l’esperienza sconcertante della normalità in una terra per definizione
straordinaria.
Lasciamo
la parola all’autore:
▪
Perché un lettore
dovrebbe leggere il tuo libro?
A
bruciapelo mi vengono in mente tre (ottime) ragioni. Uno, perché il lettore ha intenzione di
andare in Australia e sta cercando un manuale sulle cose da NON fare per
uscirne vivo. Due, perché non ha la benché minima intenzione di andare in
Australia e preferisce trastullarsi con le disavventure capitate a uno che ci è
voluto andare e nonostante tutto ne è uscito vivo. Tre, perché questa è una
storia vera, e le storie vere sono sempre sexy.
▪
Che cosa c’è di
innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la
tradizione?
Intendi innovativo per la
tradizione di sopravvivere a ragni giganti e serpenti velenosi? O per il genere
dei ragazzi che partono pensando di trovare la terra promessa salvo scontrarsi
di faccia con un tram chiamato “Realtà”? Non so se ‘E tanti saluti ai canguri’ si possa definire un libro innovativo. Forse
è un libro retrogrado. Come un giornale di bordo, o una lettera dal fronte. Una
lettera piena di entusiasmo e avvilimento e incrollabile speranza e inesorabili
fallimenti e lacrime sudore sangue pioggia oscurità orrore bollette da pagare e
ti ho già parlato dei ragni giganti?
▪
Che cosa ti ha spinto a scrivere?
Quello che ha spinto
sempre qualunque scrittore in ogni epoca o luogo: la disperazione, la
solitudine, la miseria. Specialmente all’inizio, quando stavo a Sydney e non
avevo idea di quello che stavo facendo, e non avevo nessuno con cui parlarne né
un soldo in tasca. Quando si dice che l’Australia è dall’altra parte del mondo è
perché sta davvero dall’altra parte del mondo: le stagioni vanno al contrario, laggiù
è giorno mentre quassù è notte, piove più spesso di quanto non lascino
intendere le cartoline e intanto tu sei solo, straniero, stranito; del tipico
accento australiano capisci il giusto cioè poco, non hai nessuno con cui fare
due chiacchiere, bere una birra, nessuno a cui chiedere un consiglio, una pacca
sulla spalla o anche solo un panino con la mortadella quando hai il portafogli
vuoto perché hai speso i tuoi ultimi dollari australiani per raccontare la tua
storia da un internet point.
E tuttavia: scrivere ti
aiuta a respirare, e non smettere di respirare è la chiave per sopravvivere.
▪
Da che cosa è nata la
storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?
A
ben vedere, la storia nasce dall’antica battaglia fra l’uomo e gli dèi. L’uomo
cerca di trovare la propria strada in un mondo ostile, o comunque non
particolarmente affabile, mentre gli dèi beffardi disseminano il suo cammino di
ostacoli. Io per esempio ho scoperto di avere ereditato dei conti in sospeso
con Zeus detto il Pluvio (dico ‘ereditato’ perché non mi pareva di avergli mai
mancato di rispetto). Gli ostacoli che il Pluvio ha preparato per me in
Australia sono diventati la mia fonte di ispirazione, o meglio di disperazione,
e la scrittura il modo in cui cercavo di superarli, o quantomeno di continuare
a respirare. Ne ho parlato anche nella risposta di prima, se siete stati
attenti.
▪
Quando scrivi? E come? In modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?
In
Australia scrivevo spesso sui treni, nel tragitto da casa al posto di lavoro.
Oppure in pausa pranzo, al posto di mangiare. Oppure la notte, al posto di
dormire. Non è sempre una faccenda sana, questa della scrittura. Però aiuta a
stare in forma. Nei primi sei mesi ho perso quasi dieci chili.
▪
Quali strategie hai
adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi – per proporlo
all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?
L’ho
detto ai miei amici su Facebook, che spero lo dicano ai loro amici fuori da
Facebook, e così via, altrimenti non riuscirò a vendere le 100.000 copie che mi
servono per pagare la rata del jet privato che ho comprato la settimana scorsa
in un raptus di ottimismo.
▪
(perché la scelta del
self publishing?) se lo sei
Io
ho scelto Astro Edizioni perché puntiamo entrambi al cielo (ho un jet privato
in leasing a dimostrarlo).
▪
Progetti per il futuro?
Siccome
sono uno che non impara dai propri errori, mi piacerebbe tornare in Australia,
ma non subito. Prima vorrei vedere se riesco a sopravvivere in un luogo più
selvatico, tipo gli Stati Uniti. Oltre al diario australiano sono al lavoro su
una trilogia di genere fantastico-umoristico con un collettivo chiamato
Nerdheim. È appena uscito il secondo volume, molto bello, ben scritto, ve lo
consiglio, compratelo, dai che c’è quel dannato jet da pagare.
▪
Tre persone da
ringraziare
Ci
sono in effetti tre persone, animali o entità che ho trascurato di menzionare
nei ringraziamenti del libro, e più precisamente: Donald Trump, per non essere
australiano; il Pluvio, con cui spero di aver chiarito; il cane Charlie, che una
volta si è mangiato un ragno che voleva mangiare me. Grazie, grazie, grazie.
Biografia dell’autore:
Riccardo Angelini è nato nel 1984 a Bologna. Il conseguimento di
un'effimera laurea in Scienze Filosofiche segna il suo ingresso trionfale nel
mondo del precariato. Dal 2005 affitta per poco prezzo la propria penna a
riviste accademiche, di musica, cinema e fumetto. Nel 2011 si trasferisce a
Sydney, Australia, dove si distingue come eccellente commesso, encomiabile
centralinista e notevole dogsitter. Rientrato alla scadenza del visto si sposta
a Torino per studiare scrittura e cinema. Nel 2013 intraprende la pubblicazione
una saga fantasy eroicomica con il collettivo Nerdheim e nel 2015 contribuisce
alla serie per il teatro 6Bianca.
-CuorediInchiostro
giovane, dinamico, avventuroso..decisamente interessante!! segno per le prossime letture =)
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