Dark Zone- Intervista doppia : Clara Cerri
E anche questo venerdì vi teniamo compagnia con una bella intervista. Ospite di oggi due personaggi di Clara Cerri.
NOME.
A. Antonio.
I. Isabella.
SOPRANNOME.
A. Il Piccoletto. Quello stronzo di Riccardo mi chiamava sempre così.
I. La Mummia, lo Zombi. Me l'ha dato lui quando mi ha conosciuta alla scuola di teatro.
ETÀ.
A. Ehm... quaranta e rotti. Parecchi rotti. Però mi conservo bene, faccio ginnastica, ancora so camminare sulle mani da una parte all'altra del palcoscenico.
I. Quasi diciassette. Sembro più ragazzina, vero? Però sono già più alta di lui... non che ci voglia molto.
RAPPORTO CON L'ALTRO SESSO.
A. Mai avuto un problema! No, col cavolo: da ragazzo ero imbranatissimo. Non sapevo nemmeno se era orizzontale o verticale! (ride). Poi ho conosciuto la Trucida... Ma mica vorrete farmi parlare di queste cose davanti a una minorenne, vero?
I. Un disastro. Sono un'imbranata cronica. Ma ho tempo per mettermi in paro, no?
LA TUA DONNA IDEALE.
A. La prossima! (ride) No, davvero. La mia donna ideale è la mia compagna, Antonella. Ha una gran pazienza con le mie manie da vecchietto.
IL TUO RAGAZZO IDEALE.
I. Ugo! Ma quello piace a tutte, figuriamoci. Non sa nemmeno che esisto...
COLORE PREFERITO.
A. Rosso, come sono! Beh, diciamo com'ero da giovane.
I. Viola. Come il vestito che mi metterò a Capodanno, con le calze in tinta. Speriamo che Ugo mi noti, una buona volta.
CIBO PREFERITO.
A. Qualsiasi cosa che non mangia me per prima. A stomaco vuoto non si combatte, dicono i giapponesi.
I. Pizza.
DI' QUALCOSA ALL'ALTRO.
A. Potrebbe fare qualcosa di buono, ma si deve sciogliere un po'. Frega assai che ha studiato dalle suore!
I. Potrebbe campare meglio, se facesse pace col cervello. Ma è un maledetto testardo.
TRE AGGETTIVI PER DEFINIRE L'ALTRO.
A. Orgogliosa, puntigliosa... ancora imbalsamata, ogni tanto.
I. Testardo, saccente, maniacale.
UN LUOGO A CUI SEI MOLTO LEGATO.
A. Il teatro. Dei teatri mi piace tutto, anche la sporcizia e la puzza di vecchio.
I. Fino a poco tempo fa avrei detto la casa dei miei nonni, dove passavo le vacanze e finalmente potevo stare con mio padre dopo tutto l'inverno passato in collegio. Ma adesso dico anch'io "il teatro". Fuori da lì mi sento quasi spenta.
UN DESIDERIO IMPOSSIBILE
A. Tornare nel passato e dire al me stesso di allora di non fare il cazzone.
I. Tornare nel passato e conoscere mia madre.
GIORNO O NOTTE.
A. Notte. Da giovane non mi svegliavo mai prima di mezzogiorno!
I. Giorno. Di sera crollo.
FAI UN SORRISO.
A. (alza e abbassa la mano alternando broncio e sorriso, come il leone Alex di Madagascar)
I. (scoppia a ridere. È molto più carina, quando ride)
SALUTA L 'ALTRO.
A. Ciao, Mummia!
I. Ciao, Piccoletto!
(si alzano e scappano fingendo di menarsi)
Che ne dite? Non sono stati simpatici?
Fatemi sapere. Intanto vi rinnovo l'appuntamento per la prossima settimana.
- CuorediInchiostro
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