Segnalazione: Broken di Daniela Ruggero
Prezzo Ebook: EUR 1,75
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Trama: Giulia e Manuel sono nati e cresciuti nello stesso quartiere, respirando la stessa aria e vivendo nelle stesse regole. Crescono correndo tra la polvere e il cemento, diventando l'uno l'estensione dell'altra fino a quando da adolescenti la loro amicizia diventa amore. Ma il destino implacabile si abbatte su di loro e i sospiri dell'adolescenza si trasformano in tormento. Spezzati dagli eventi si ritrovano dopo quindici anni bruciando tra le fiamme del passato che li ossessiona. Amore e dolore, tradimento e violenza sono gli ingredienti della loro vita.
Destinati a vivere insieme, condannati a separarsi, saranno vittime del loro amore disperato.
PROLOGO
Come ogni notte Giulia si sveglia con il cuore che salta nel petto,
il respiro corto e la testa che pulsa.
La sensazione di annegare la afferra per la gola.
Ogni odore.
Ogni rumore.
Ogni respiro.
Ogni parola.
Ricorda ogni cosa come se stesse rivivendo passo dopo passo gli
scampoli di una vita mai sepolta.
Dove sei adesso?
Allunga la mano e afferra la bottiglia dell'acqua sorseggiandola
poi, ritorna con la testa sul morbido cuscino, alla sua morbida vita.
Chiude gli occhi, ma il viso tumefatto della sua ultima cliente le si
è impresso nella mente come una pellicola troppo nitida. Ripercorre
la sua testimonianza in tribunale, gli occhi accesi dal dolore, le
cicatrici sulle guance e nell'anima.
"Solo
dopo che mi ha ridotta in fin di vita massacrandomi di calci e pugni
ho dovuto ammettere che l'uomo che ho sposato era in realtà un
sadico alcolizzato", ha
detto tremando.
Inspira aggrappandosi alla sua finta lucidità, ma si lascia
naufragare risucchiata nel mulinello del dolore.
Una lacrima le scende lungo le guance mentre un'ombra nera si allunga
su di lei.
Rivive la speranza di quella corsa disperata, alla ricerca di una via
di fuga dal suo carnefice.
Corsa disperata, corsa vana...
Lui l'afferra per i capelli strappandone qualche ciocca e la sbatte a
terra, immobilizzandola. Imprigionandola.
Calpestandola come immondizia.
Lei apre la bocca per respirare, ma l'aria è colma di polvere e
macerie di quel dimenticato scorcio di periferia.
Le cosce nude raschiano su alcuni pezzi di mattoni.
Ha paura.
L'assenza di rumori aumenta il panico, anche il suono dei clacson
delle auto è lontano, troppo per urlare e chiedere aiuto.
«Ti prego lasciami andare», implora tra le lacrime. «Voglio andare
a casa.»
Le parole si perdono nel nulla.
Non ha speranza.
La sua vita si cristallizza in quegli attimi eterni.
Trattiene il respiro e aguzza i sensi, in quella posizione non può
vedere altro che l'erba e l'immondizia che la circonda.
Il cuore inizia a rallentare, una parte di lei si allontana e
raggiunge Manuel.
In questo momento è tra le sue braccia che la cullano proteggendola.
Il respiro dell'uomo la riporta tra l'immondizia e la terra. Sente il
rumore della cinghia e la fibbia gelata contro le natiche. È un
attimo e la invade entrando in lei con forza, lacerandola.
Giulia urla mentre l'uomo inizia a muoversi dentro il suo corpo con
prepotenza. Si sente invasa, riempita di dolore.
«Ti prego», mormora singhiozzando. «Mi fai male. Ti prego.»
Le suppliche cadono nel nulla e non le resta altro che subire
l'aggressione.
Dove sei adesso?
Il peso dell'uomo aumenta con ogni spinta e le schegge di vetro le
penetrano la carne, tutto dura all'infinito.
Poi, l'uomo si sposta.
Giulia sente qualcosa di caldo colarle tra le cosce, vorrebbe
muoversi ma è distrutta.
Le lacrime si sono spente con la sua gioia di vivere.
«Devo pisciare», commenta lui.
Giulia sente gli schizzi di urina sul viso, dopo qualche istante
l'afferra dai capelli e la tira su di forza. «Grazie per la scopata
bambolina.»
La trascina verso il capannone abbandonato e la lancia su un letto
lurido. «Qui ci porto le mie puttane, ti troverai a tuo agio.»
Il buio la inghiotte e poi il silenzio.
«Tutto bene amore?» la voce calda di Riccardo la riporta al
presente, nella sua camera da letto.
«Sì», mente.
«Perché non dormi?», indaga lui amorevole.
«Il processo di oggi mi ha turbata.»
«Hai vinto però, giustizia è fatta», risponde allungando le
braccia. «Vieni.»
Giulia sospira e si lascia abbracciare, cullare... quella stretta le
intiepidisce il cuore il tanto da farlo tornare a battere.
Dove sei adesso?
-CuorediInchiostro
Grazie per lo spazio che mi avete dedicato
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