Recensione doppia: Royal Pain

 

Trama

La principessa invisibile. È questo ciò che sono, per il regno e per la mia famiglia.

Essere l’ultimogenita, per di più femmina, della Famiglia Reale mi rendeva già un pezzo trascurabile nella grande scacchiera di Fiann, ma è la mia inadeguatezza a ricoprire il ruolo che mi viene richiesto dal mio cognome a rendere la mia vita ancor più difficile. Per questo vivo quasi isolata. Per questo non lascio mai le mura del palazzo. Per questo cerco sollievo procurandomi dolore.

Maelle Lilian McLochlann quasi non esiste.

Il mio unico conforto sono le piante della mia amata serra e Fergus, il Primo Maggiordomo di palazzo. Lui è come un padre per me, la sola famiglia che ho sempre avuto accanto.

Purtroppo per me, una parte della sua vera famiglia è approdata a Willow Palace e sembra aver intenzione di rovinare la mia già disastrata esistenza.

Lennox Byrne è una vera sciagura e io non vedo l’ora che se ne vada.

Non ho bisogno di aiuto, tantomeno di essere cacciato di casa e spedito in un regno di cui non so nulla per frequentare un’accademia militare. Il mio nome è Lennox Byrne e la mia vita è perfetta così, anche se mia madre ritiene che stia perdendo il controllo.

È lei che mi fa perdere il controllo. Sono le sue pretese, è il modo in cui mi guarda, così carico di delusione da farmi venire voglia di distruggere ogni cosa. E ora mi ritrovo incastrato in questo posto assurdo, in mezzo a un mucchio di ricconi che mi trattano come se fossi spazzatura, solo perché sono diverso da loro.

E poi c’è lei. La principessa rompipalle, con i lunghi capelli rossi e lo sguardo perso, invisibile al mondo, ma fin troppo visibile a me.

Non la voglio intorno, soprattutto ora che ho trovato degli amici e un posto in cui trascorrere il mio tempo per sopportare quest’agonia.

Eppure, sembra che Maelle McLochlann abbia deciso di voler essere a tutti i costi la mia spina nel fianco.

ATTENZIONE: Nel presente romanzo sono contenute scene di autolesionismo che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni lettori. Si consiglia pertanto la lettura a un pubblico maturo e consapevole.



Buona sera specchietti e benvenuti all'ultima recensione doppia dedicata alla serie Royal e vi parleremo quindi di Royal Pain, l'ultimo volume di questa serie di sei romanzi autoconclusivi con una trama mistery in comune che finalmente trova la sua conclusione qui. Finalmente per la trama, meno per il nostro povero cuore ormai a pezzi per la fine di quella che è stata la nostra casa da settembre fino a oggi (e che lo sarà per sempre). Facciamo un piccolo riassunto insieme con le recensioni precedenti:

Royal Deal

Royal Tale

Royal Collision

Royal Promise

Royal Trick

Quindi se non avete letto ancora Royal Pain fermatevi qui, altrimenti proseguite pure!


Quando io dico che Melissa Pratelli è una delle migliori autrici esistenti nel nostro paese, non scherzo. 

Il romance? Il suo pane quotidiano.

Il dramma? Il condimento delle sue parole. 

E quindi con questo meraviglioso mix saporito e perfetto nasce Royal Pain, un hate to love con una spruzzatina di spicy che ha, ma su questo non avevo dubbi, rubato il mio cuore (certo, dopo averlo fatto a pezzi e ricucito, ma questo non importa). 

Lo stile

Che cosa devo dirvi più sullo stile di Melissa? Non è mai troppo frettoloso, duro, estraneo, ogni parola è perfetta per il momento e scorre come il sole sui fiori, e ci fa respirare, ci fa vivere. C'è dolore in alcune parti, il dolore di Maelle, la protagonista, che diventa il nostro dolore e ci fa ricordare se abbiamo provato la stessa cosa o ci fa capire se certe azioni ci sono estranee; ci fa sentire ascoltati o ci fa venire voglia di ascoltare gli altri, in base al lato in cui ci troviamo o al momento della nostra vita che stiamo vivendo. 

I personaggi

Maelle: L'invisibile della famiglia reale. La più piccola, quella nell'ombra. La ragazza che si sente indesiderata e imperfetta in un mondo patinato, che con il suo dolore ci colpisce in mille modi diversi, che un po' ci fa male e allo stesso tempo un po' riesce a farci bene. Maelle è un fiore che nessuno ha il coraggio di guardare davvero, ma per me è il più bello di tutto il giardino.

Lennox: Avete presente il tipo ribelle che non  capisce quanto la vita gli ha già dato? Lennox è così, almeno all'inizio del romanzo. Un ragazzetto che vorresti prendere a schiaffi, con un talento sprecato. Uno che indossa la stessa felpa per tre giorni di seguito nonostante i vestiti puliti nell'armadio... Poi incontra Maelle e lui riesce a vederla e impara che le ombre dei suoi disegni esistono solo grazie alla luce e che quella luce è proprio quella ragazza che tutti sembrano ignorare. 

Fergus: Scusate, posso avere un Fergus nella mia vita? L'abbiamo visto muoversi nei romanzi precedenti, ma adesso Fergus prende un po' di spazio e ci mostra una parte di quella che è la sua vita, del suo ruolo invisibile ma indispensabile. Ci mostra la sua famiglia, quella che la vita gli ha dato e quella che è rappresentata in  un certo senso da una bambina, adesso cresciuta, che ha trovato in lui un padre. Vi prego, ditemi come si fa a non amarlo?

La famiglia reale: Ovviamente Melissa ci mostra anche gli altri personaggi, che si muovono in maniera coerente a come ci sono stati presentati dalle precedenti autrici, ma allo stesso tempo hanno una nuova luce attraverso gli occhi di Maelle. 



La storia d'amore

Melissa ovviamente non si accontenta di personaggi e situazione e ci regala, per fortuna, una storia d'amore dolce come lo è Maelle, che si costruisce piano piano e che mi ha sciolto il cuore. Rispetto ai suoi romanzi passati lo spicy è un po' in secondo piano, ma è perfetto così in questo caso, nella misura giusta per la coppia Maelle/Lennox (ma anche qui, sapevo già che l'autrice sa dosare benissimo la cosa senza mai risultare forzata o volgare). Lennox e Maelle sono semplicemente meravigliosi insieme e soprattutto si sono scelti...

Il finale

No, non voglio farvi spoiler, solo dire che non ho respirato per buona parte degli ultimi capitoli, completamente rapita da quello che secondo me è senza dubbio uno dei finali migliori della storia delle serie letterarie, quindi ci vuole un super applauso sia a Melissa che a tutte le autrici che hanno partecipato per il grande lavoro di gruppo che hanno fatto. Non ci sono incoerenze e tutto è risultato semplicemente perfetto e io ho pianto! 

Come potevo non farlo?

Considerazioni finali

Royal Pain è esattamente quello che nel mio cuore mi aspettavo per una serie che si è rivelata così bella e io non posso che inchinarmi a Melissa e alle altre Royal e ringraziarle per essersi affidate al nostro blog per la promozione. Il mio voto? Ovviamente SPECCHIO SPECIALE!


Alla prossima,



Siamo infine giunti all’ultimo capitolo di una storia che ci ha tenute incollate alle sue pagine per ben sei romanzi, ognuno con le sue caratteristiche uniche, ognuno con la sua storia e i suoi personaggi che ti entrano subito nel cuore.
Protagonisti di “Royal Pain” sono la Principessa Invisibile, Maelle, e Lennox, il nipote del Maggiordomo di Willow Palace e grandissima testa… calda. Pensavate che stessi per dire qualcos’altro? Cielo, siamo sempre davanti alla famiglia reale, un po’ di contegno!
Contegno che, invece, non ha Lennox. Per niente. Lui è il classico adolescente problematico, ribelle per natura, arrabbiato con il mondo che gli ha sempre voltato le spalle. Se il mondo non fa altro che farti del male, tu cosa fai? Attacchi per primo. E duramente.
Per questo sua madre, Juliette, dopo aver tentato ogni via per contenerlo, prende la decisione di mandarlo nel regno di Fiann, da suo zio Fergus, di modo che impari un po’ di disciplina.
Lennox è, quindi, l’elemento di disturbo che porta scompiglio a Willow Palace. Dove tutti sono costretti a seguire rigide regole e protocolli, arriva lui con i suoi tatuaggi, le sue parolacce, i suoi modi rozzi. E devo ammettere che mi è piaciuto proprio per questo. Dopo aver letto di principi e principesse, di soldati e primi ministri e di uomini e donne appartenenti comunque a un certo ceto sociale, Melissa Pratelli scombina tutte le carte in tavola e ci presenta il personaggio più sbagliato per l’ipocrisia dell’alta società di Fiann, quello che non teme di apostrofare la Regina Reggente “Vecchia Ciabatta”.
O, forse, il più giusto. Perché è solo grazie a Lennox se Maelle si risveglia dal suo torpore, se capisce che non c’è niente di sbagliato in lei, solo diverso. Che impara perfino a ribellarsi.
Purtroppo, ho trovato alcune scene che coinvolgono Maelle un po’ troppo forti per i miei gusti, al punto da avermi costretta più volte a interrompere la lettura.
Da un certo punto del romanzo in poi, però, la situazione cambia parecchio. Entriamo nel vivo del finale della storia e, una dopo l’altra, abbiamo le risposte a tutte, ma proprio tutte le domande che ci siamo poste nel corso della serie. A partire da “chi ha ucciso il re?”
Chi mi conosce sa che io ho un debole per i personaggi “peggiori”. I cattivi fatti bene mi fanno impazzire più dei buoni “troppo buoni”. E qui abbiamo un cattivo come si deve, così carismatico che quasi, QUASI, ti fa passare dalla sua parte.
Il finale, manco a dirlo, è un crescendo adrenalinico che mi ha fatto più volte venire il magone e una stretta allo stomaco. Devo ancora riprendermi. (E le Royal Girls sanno che mi devono pagare lo psicologo. Presto manderò loro la fattura)
Assegno a questo romanzo i miei cinque specchi e me vado a piangere in un angolino pensando che questo lungo viaggio è ormai concluso.


Alla prossima,





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